Il sospetto,
l'ideologia del complotto, la teoria della cospirazione
sono l'anima di ferro che fa da scheletro all'immaginario
popolare dell'occidente sviluppato: a partire dagli
Usa per giungere alle più prosaiche forme di
complottismo italiano. C'è un gorgo che ruota
intorno a un buco nero: un buco nero
dell'immaginario, che fa da perno all'enorme e spiraloidale
galassia delle cospirazioni che, dal postmoderno letterario
all'ideologia hollywoodiana, emerge come l'ultimo mito
americano. Questa terradi nessuno è davvero una
terra: si chiama Dreamland, è estesa come il
Belgio, è preclusa a ogni civile, è militarizzata,
sui suoi cieli accadono stranissime cose. Attorno ai
confini di quella che è ormai nota mondialmente
come "Area 51", un popolo di scrutatori di
oggetti non identificati, folli paranoici, ricercatori,
esponenti della cultura "acida", scrittori,
musicisti, contattisti e antigovernativi si affolla
per estrarre un lacerto di segreto, un'ipotesi di complotto,
una prova definitiva.
Negli
scorsi anni, tra i tanti racconti di incontri più
o meno ravvicinati, colpisce un saggio dal titolo "Dreamland",
scritto da Phil Patton: è il libro ultimativo
sull'Area 51, un'incursione violenta e adrenalinica
nei territori del nuovo sogno americano, una fenomenologia
lisergica che esplora le mappe dell'immaginario, un
vangelo laico senza messia, al centro del quale sta
l'oscuro segreto che si cela nei misteriosi sotterranei
e nell'empireo luminoso che illumina e desertifica la
terra-incubo di Dreamland...
Subiamo il fascino, terribile e annichilente, di una
totalità che ci trascende e soggioga, un oceano
di informazioni che non siamo in grado di conoscere
ma che sappiamo essere là fuori. "Dreamland",
di Phil Patton ricorda quasi "Le vie dei canti"
di Chatwin, un road-book nella terra del sogno: là
il sogno degli aborigeni australiani, qui l'incubo della
società dell'informazione...
In particolare
colpiscono alcuni passi di questo saggio-testimonianza,
di luoghi sconosciuti e descritti da chi li ha visitati
in prima persona. In un capitolo del suo rod-book, Patton
scrive:
«"Quello
non l'ha visto" ha detto l'ufficiale.
Stavamo camminando nel deserto dell'Arizona in mezzo
agli aerei.
Era un cimitero, come quello della famosa scena del
film "I migliori anni della nostra vita",
in cui gli aerei attendono il giorno in cui riprenderanno
a volare, magari impegnati in qualche ricognizione aerea
sul Terzo Mondo, o verranno distrutti all'interno di
enormi macchinari e fusi in alluminio puro.
Centinaia di chilometri di velivoli luccicavano argentei
nel sole del deserto che si stendeva a sud di Tucson,
un cimitero degli elefanti per aereoplani...»
Ufo? Laboratori di ricerca avanzata? Segreti indivulgabili?
Forse, hangar in cui il governo Usa sta
attualmente dialogando con esseri alieni. Esplosioni
nucleari sotterranee. Insomma, che cos'è Dreamland,
altrimenti nota col nome di Area 51? Un luogo per alimentare
sogni e follie? Anche. Però è storicamente
vero che si tratta di una zona di nessuno, coperta da
segreto militare, dove servizi segreti e corpi speciali
sono gli unici ospiti graditi...
Nella
foto la prova che dovrebbe incendiare
i sospetti e le teorie cospirazioniste di chi da anni
ravvede in Dreamland un territorio che custodisce innominabili
segreti. Sono le celebri riprese di un videoamatore
che fotografano lo spazio celeste sopra l'Area 51, svelando
quanto tutti speravano di svelare. Pochi istanti: due
luci non identificate (verrà poi escluso dagli
analisti che si tratti di veicoli aerei, seppur in fase
sperimentale). Sono pochi secondi di video che hanno
scatenato le fervide fantasie di coloro che ravvisano,
nell'Area 51, una zona di interscambio tra autorità
governative e civiltà aliene.
Tra
le tante testmonianze, alcune davvero poco attendibili,
è impossibile non citare Bob Lazar, la stella
polare dei teorici della cospirazione Area 51. In realtà
non si riesce a capire chi sia in effetti Lazar: un
cialtrone? Un ex addetto a compiti segreti a Dreamland?
Di sicuro c'è che Bob (il quale, oggi, gestisce
un ciclopico e aggiornatissimo sito a pagamento sull'Area
51) affermò nell'89 che nella zona militare si
lavora su tecnologie aliene. Rincarò la dose
in seguito, denunciando minacce di morte provenienti
da servizi segreti...