Jack lo squartatore è lo pseudonimo
dato ad un serial killer che ha agito a Londra, nel
quartiere degradato di Whitechapel e nei distretti adiacenti,
nell'autunno del 1888. Il nome è tratto da una
lettera, pubblicata al tempo dei delitti, destinata
alla Central News Agency e scritta da qualcuno che dichiarava
di essere l'assassino.
Durante la sua attività criminale,
sono state attribuite a Jack lo squartatore cinque vittime;
il
primo delitto ha dato modo di conoscere, oltre all'abilità
del killer, anche il suo modus operandi e la tipologia
delle sue vittime: prostitute sventrate e sgozzate.
Durante il periodo in cui sono avvenuti i delitti, la
polizia e i giornali hanno ricevuto migliaia di lettere
riguardanti il caso, tra le quali centinaia scritte
da persone che si dichiaravano gli assassini.
Molti esperti ritennero che nessuna
di esse fosse autentica, ma tra le più attendibili,
tre in particolare hanno rilevanza:
The "Dear Boss"
Letter, datata 25 settembre 1888 e ricevuta dalla Central
News Agency il 27 settembre 1888, è la prima
che riporta la firma "Jack lo Squartatore"
(in inglese Jack the Ripper).
The "Saucy Jack" postcard, ricevuta l'1 ottobre
1888, scritta in uno stile simile alla "Dear Boss"
Letter. In questa cartolina, Jack lo squartatore menziona
il futuro delitto di due vittime temporalmente vicine:
il 30 settembre 1888, nel giro di un'ora, vengono rinvenuti
i corpi di due vittime, Elizabeth Stride e Catherine
Eddowes.
The "From Hell" letter, ricevuta il 16 ottobre
1888 da George Lusk, capo della Commissione di Vigilanza
di Whitechapel. La lettera era accompagnata da una piccola
scatola contenente la metà di un rene umano,
conservato in alcol etilico. Uno dei reni della Eddowes
era stato rimosso dal cadavere; il medico che ha esaminato
il rene inviato
con la lettera ha determinato una somiglianza con quello
sottratto a Catherine Eddowes.
Sono state fatte innumerevoli congetture
su chi possa essere stato il serial killer che terrorizzò
la Londra vittoriana, alcune improbabili come quella
che lo identifica con il poeta e drammaturgo Oscar Wilde...
Mary Ann Nichols, prostituta di 45
anni, fu la prima vittima accertata. Il suo corpo vieneritrovato
il 31 agosto 1888, alle 4 del mattino, in Buck's Row,
di fronte uno dei tanti mattatoi del quartiere. La vittima
presentava la gola tagliata fin quasi alla decapitazione
(il taglio intaccava le vertebre del collo) e tagli
sul ventre dai quali fuoriusciva l'intestino. Gli organi
genitali presentavano gravissime ferite da taglio, probabilmente
inferte di punta. L'autopsia, studiando il taglio alla
gola, rivelò che l'assassino era mancino, fatto
che poi verrà smentito da tutti i criminologi
che hanno studiato il caso.
Annie Chapman, 48 anni, prostituta, è la seconda
vittima ufficiale di Jack lo squartatore. Fu ritrovata
uccisa l'8 settembre 1888, nel cortile del numero 29
di Hanbury Street, a Whitechapel, da un fattorino. Il
suo corpo giaceva steso in aria tra la porta e la palizzata,
uno spazio di circa ottanta centimetri. La gola era
squarciata e la testa era di poco attaccata al busto.
Il ventre era aperto; gli intestini erano appoggiati
sulla spalla destra della vittima, mentre la vagina,
l'utero e due terzi della vescica erano stati asportati.
Ai piedi della vittima erano stati rinvenute alcune
monete e un pezzo di busta insanguinata riportante la
data del 20 agosto. Questo caso presenta anche un testimone,
un inquilino della casa a fianco, oltre la palizzata,
che afferma di aver sentito un grido di donna: "No!",
ma che non aveva avuto il coraggio di sporgere la testa
e guardare. Il giorno dopo, una bambina riferisce alla
polizia di aver visto, a qualche casa dal luogo del
delitto, in un cortile, una striscia di sangue; gli
investigatori affermano che probabilmente era la traccia
lasciata dal killer, poiché era solito portare
con sé un macabro trofeo asportato alla vittima
e che con molta probabilità quel sangue era quello
che colava dagli organi portati via dall'assassino.
L'unico indizio che sembrava legare gli uomini che alcuni
testimoni hanno visto insieme alle vittime era una valigetta
nera e un cappello "alla Sherlock Holmes".
Da questo delitto fino al successivo passarono ventidue
giorni.
Elizabeth Stride viene trovata in Berner Street, presso
il cortile di un circolo di ebrei e tedeschi, da un
cocchiere. La vittima presenta solo un profondo taglio
alla gola, dalla quale, afferma il cocchiere, usciva
ancora del sangue. Ciò porta alla conclusione
che il cocchiere deve aver disturbato il lavoro dello
Squartatore, che quindi non ha avuto modo di infierire
sulla donna. Ciò è suffragato dal ritrovamento
della seconda vittima, Catherine Eddowes, in Mitre Square;
la donna era stata sottoposta ad un vero e proprio martirio,
cosa che confermerebbe il "cambio di programma"
dell'assassino che, non riuscendo ad accanirsi sulla
Stride, ha cercato un'altra prostituta su cui infierire.
Catherine
Eddowes giaceva a Mitre Square, in un lago di sangue,
a pancia in su, come tutte le altre vittime. La faccia
era sfregiata: naso e lobo dell'orecchio sinistro erano
tagliati, così come la palpebra dell'occhio destro,
solcata da profondi tagli. Il volto era sfigurato con
un taglio a "V" sulla parte destra e con numerosi
tagli sulle labbra tali da mostrare le gengive. Il corpo
era sventrato con un taglio dall'inguine alla gola;
lo stomaco e gli intestini erano stati estratti e appoggiati
sulla spalla destra della donna, il fegato appariva
tagliuzzato, il rene sinistro e gli organi genitali
erano stati portati via. Per finire, la vittima era
stata comeal solito sgozzata con un taglio fin quasi
alla decapitazione.
Mary Jane Kelly è l'ultima vittima canonica attribuita
a Jack lo squartatore. L'omicidio di Mary Kelly è
considerato il più orribile di tutti quelli attribuiti
al serial killer. Il suo corpo viene scoperto l'8 novembre
1888, poco dopo le 10:45. Il corpo, o quello che ne
rimaneva, giaceva sul letto della camera dove la donna
viveva, al numero 13 di Miller's Court, vicino a Spitalfields.
La gola era squarciata, il viso severamente mutilato
e irriconoscibile, il petto e l'addome aperti, molti
organi interni erano stati rimossi, il fegato giaceva
tra le gambe e l'intestino arrotolato presso le mani,
era stata asportata la carne che ricopriva gli arti.
Il cuore non venne trovato e si crede possa essere stato
bruciato nel camino o persino cotto e mangiato. I vicini
dissero di aver sentito un urlo solitario intorno alle
4 del mattino e a quest'ora viene fatta risalire la
morte.
Nel 2002 è stato pubblicato dalla
scrittrice americana Patricia Cornwell il libro Ritratto
di un assassino: Jack lo squartatore - Caso chiuso,
nel quale l'autrice di gialli, dopo diverse ricerche,
identifica il serial killer nel pittore inglese Walter
Sickert. Le prove che l'autrice porta per affermare
la sua teoria sono molteplici, ma gli studiosi della
vicenda le hanno quasi unanimamente dichiarate poco
convincenti. La scrittrice è persuasa che quasi
tutte le lettere inviate alla polizia siano opera di
Walter Sickert, che si divertiva a variare contenuti
e grafie. Questa teoria non è mai stata presa
seriamente dalla polizia, ed in ogni caso non proverebbe
affatto che l'autore delle lettere sia Jack. Nel suo
saggio The Art of murder, Wolf Vanderlinden dichiara
senza mezzi termini che «la maggioranza giudica
l'identificazione di Sickert come Jack nel migliore
dei casi molto stiracchiata e nel peggiore dei casi
calunniosa».
Nel 2006, dopo la scoperta di una nuova
metodologia individuata dall'Università di Brisbane
che consente di evidenziare minime tracce di DNA presenti
su vecchi reperti, un'equipe di medici legali coordinata
da Ian Findlay ha analizzato la saliva trovata nei francobolli
apposti sulle lettere inviate dall'assassino a Scotland
Yard. I test tuttavia sono stati inconcludenti. Il dottor
Findlay ha comunque ricostruito un profilo parziale
di DNA, i cui risultati sono stati discussi in tutto
il mondo, ed in special modo in Italia; in base a quanto
emerso infatti, è possibile che il DNA rinvenuto
sulle lettere fosse di una donna o, più specificamente,
non si può affermare con certezza che si trattasse
di un codice genetico maschile. L'ipotesi "Jill
the Ripper" è comunque già stata
battuta in passato, e la maggiore indiziata in questo
senso è Mary Pearcey, una ventiquattrenne condannata
a morte nel 1890 per aver ucciso con modalità
che sembravano ricordare gli omicidi di Jack lo squartatore
la moglie dell'amante e la loro figlia, morta per soffocamento.