Secondo la leggenda l'ordine venne fondato
nel 1407, da un pellegrino tedesco di nome Christian
Rosenkreuz
(1378 - 1484) al suo ritorno in Germania.
Soggiornò a Damasco ed in Terra Santa, dove avrebbe
studiato l'occultismo. Sembra che l'ordine fosse limitato
a soli otto membri e che si fosse estinto immediatamente
dopo la sua morte, per rinascere solo nel XVII secolo.
Secondo una leggenda meno conosciuta
e circolante in ambiente massonico, l'ordine sarebbe
invece stato creato nell'anno 46, quando il saggio gnostico
alessandrino Ormus e sei suoi discepolisi convertirono
al Cristianesimo ad opera di San Marco, fondendo la
dottrina cristiana con i misteri egiziani: Christian
Rosenkreuz sarebbe stato iniziato a quest'ordine, divenendone
il gran maestro, invece di averlo
fondato. In realtà quella
che era conosciuta agli inizi del XVII secolo come la
"Società dei Rosa Croce" era probabilmente
un piccolo numero di individui isolati che condividevano
alcuni punti di vista, apparentemente il loro solo legame.
I loro scritti sono permeati di misticismo od occultismo
e suggeriscono significati nascosti che potrebbero essere
compresi solo dagli iniziati.
Nel 1614 comparve a Kassel un opuscolo
anonimo dal titolo Fama fraternitatis Rosae Crucis,
che raccontava la vita di Christian Rosenkreuz (Cristiano
Rosa Croce): passati 120 anni dalla sua morte si sarebbe
ritrovato il suo corpo ancora intatto, circondato da
simboli e insegne iniziatici. L'anno seguente comparve
un secondo opuscolo sull'argomento (Confessio Fraternitatis)
e nel 1616 fu pubblicata un'opera del teologo Johan
Valentin Andreae (1586-1654), avente per argomento "Le
nozze chimiche di Cristiano Rosa Croce". Ad Andreae
si possono forse attribuire anche i due opuscoli precedenti.
Successivamente egli descrisse i Rosa Croce come un
ludibrium, un termine latino con il significato di "gioco",
"scherzo". Secondo Frances Yates l'uso del
termine va tuttavia inteso nel senso di una sorta di
"Divina Commedia" e indica un'allegoria drammatica
legata agli anni tumultuosi che precedettero in Germania
la guerra dei trent'anni.
Queste pubblicazioni causarono un grande
fermento in tutta Europa, che portò non solo
a numerose ristampe, ma anche a discussioni, con opuscoli
favorevoli o contrari, i cui autori spesso non conoscevano
nulla dei veri scopi degli originari autori e in qualche
caso è probabile si siano divertiti a spese dei
loro lettori.
Gli autori delle opere dei Rosa Croce
erano in generale favorevoli al Luteranesimo e in opposizione
al Cattolicesimo. Altri, come John Heydon, ammisero
di non essere dei Rosa Croce, ma di aver utilizzato
titoli suggestivi per le loro opere per favorire la
divulgazione dei loro studi ermetici.
Personaggi famosi che furono in vario
modo accostati - a torto o a ragione - al misterioso
ordine o considerati suoi appartenenti sono stati: Leonardo
da Vinci (1452-1519), Paracelso (1493-1541), Nostradamus
(1503-1566), Giordano Bruno (1548-1600), Shakespeare
(1564-1616), Galileo Galilei (1564 1642), Isaac
Newton (1642-1727),
Bach (1685-1750), Goethe (1749-1832), Mozart (1756-1791),
la cui opera "Il flauto magico" viene a volte
interpretata come un'allusione appena velata ai riti
iniziatici dell'ordine.
Nel XVIII secolo diverse società,
legate più o meno strettamente alla massoneria
rivendicano una discendenza dal mitico ordine. L'influenza
sulla nascita della massoneria non è del tutto
accertata, anche se alcune cerimonie furono occasionalmente
adottate. "Cavaliere Rosa-Croce" è
comunque la denominazione di uno dei gradi della massoneria
del "Rito Scozzese Antico e Accettato" (il
18° grado è appunto quello di Sovrano Principe
Rosa+Croce o Cavaliere dell'Aquila e del Pellicano).
Nel 1989, Michele Moramarco, uno studioso della Rosacroce
italica (che si richiama a fonti neoplatoniche rinascimentali),
ha pubblicato per la prima volta nella sua Nuova Enciclopedia
Massonica frammenti del manoscritto Il Libro del Giglio
e della Rosa, una sintesi delle idee sul cosmo e sull'uomo
trasmesse da quella scuola.
Il simbolo dell'ordine è una
croce con al centro una sola rosa rossa. Il termine
designa uno stato spirituale che corrisponde ad una
conoscenza d'ordine cosmologico, che può avere
rapporti con l'ermetismo cristiano: il concetto centrale
è doppiamente indicato dalla Croce e dal cuore,
mentre le gocce di sangue che cadono dalla piaga aperta
nel costato di Gesù Cristo si dispongono a forma
di rosa.
Esistono anche altre interpretazioni
del simbolo, che si riferiscono all'evoluzione spirituale
dell'uomo: la Croce ne rappresenta il corpo fisico e
la rosa la personalità psichica e mentale in
sviluppo, come la rosa che si apre lentamente alla luce.
Santa Rita (22 maggio) e San Giovanni,
patrono della massoneria, sono due festività
legate ai Rosacroce. Il giorno di Santa Rita viene offerta
ai fedeli cattolici una rosa rossa, che è uno
dei simboli dell'organizzazione. Altri simboli sono
il pellicano e il giglio.
Riguardo ai numeri, la simbologia dei
Rosacroce fa riferimento: al 7, l8, l11,
e il 13, o i multipli di 11...