E stata la più
lunga e sanguinosa caccia alluomo di tutti i tempi.
Per secoli morte e magia, usanze antichissime e ragioni
politiche, mondo laico e religioso, erbe e animali,
pazzia e pregiudizio si sono mischiati in modo tale
da dar vita ad un fenomeno unico, terribile e affascinante:
quello della Caccia alle streghe.
Più o meno dal 1300 ai primi
del 1700, in tutta Europa decine di migliaia di persone,
in gran parte donne, sono finite sul rogo con laccusa
di essere streghe. Un piccolo e antico
paesino della Liguria, dove sembra che le streghe siano
di casa da sempre è Triora, in provincia di Imperia.
Qui, alla fine del Cinquecento, si svolse
uno dei più noti e gravi episodi della Caccia
alle streghe in Italia. Un episodio emblematico
perché racchiuse tutti gli elementi del fenomeno
streghe
Limmagine classica della strega
che prepara i propri intrugli in un gran calderone può
aiutarci a immaginare come tanti elementi diversi abbiano
potuto unirsi e determinare un fenomeno unico nella
storia delluomo: antichi riti e presunta magia,
lotta tra cristianesimo e mondo pagano, torture e pregiudizi
ma anche lotta politica, speculazione economica e psichiatria.
Sembra incredibile ma è quello che accadde davvero
Da queste parti fu una brutta estate quella del 1587:
raccolto scarso, molti animali morti per la sete e per
il poco cibo. Una vera e propria carestia che mise alle
corde questo borgo a quasi 800 metri daltezza,
abbastanza lontano dal mare e al confine di quella che
una volta era la Repubblica di Genova.
Come spesso accade, la gente cercò
un capro espiatorio per la difficile situazione. Lattenzione
di tutti si concentra su un vecchio casolare un po
fuori dal Paese: «la Cabotina». E
qui che un gruppo di donne si riuniva per celebrare
strani riti. Ma quelle stesse donne erano conosciute
in tutta la Valle Argentina anche per le loro conoscenze:
sapevano guarire con le erbe, sapevano far nascere i
bambini, potevano dare e togliere il malocchio, potevano
far tornare la persona amata
Ma di colpo, nellopinione
della gente di
qui, le persone che fino a poco prima erano temute e
ricercate per tanti motivi, divennero il nemico pubblico.
Erano state loro con i loro oscuri riti
ad aver provocato la carestia. E per questo dovevano
essere punite.
Inizialmente fu il Consiglio degli Anziani
del Paese ad intervenire. Ma poi fu chiamata lInquisizione:
oggi Triora ha circa 500 abitanti, alla fine del Cinquecento
ne aveva oltre 2500. E larrivo dellinquisitore
Girolamo Dal Pozzo, stravolse quella piccola comunità.
Nel gennaio 1588, dopo pochi mesi di
indagini, oltre 200 persone, per lo più donne,
erano state coinvolte nellinchiesta di Dal Pozzo:
9 donne erano morte sotto tortura, molte erano rimaste
storpiate a vita. Cinque sospette erano
morte in carcere a Genova. In totale su centinaia di
imputati erano state processate ben 33 streghe. Ma il
modo con cui Dal Pozzo aveva condotto le indagini fece
sì che lo stesso Consiglio degli Anziani chiedesse
al Senato di Genova di intervenire. Dal Pozzo venne
sostituito da un Commissario speciale che si chiamava
Giulio Scribani. E Triora passò dalla padella
alla brace.
Molte delle donne di Triora ritenute
streghe finirono sul rogo. Anche Scribani, alla fine
venne allontanato da Triora per i suoi eccessi. E su
questo borgo calò di nuovo il silenzio e, probabilmente,
riprese anche la vita di sempre
Ma cerchiamo di
capire perché, in un certo periodo storico, sulle
streghe vere o presunte che fossero
si concentrò la pericolosa attenzione
della società europea:
a) La strega era un pericolo per la
società perché infrangeva alcuni tabù.
Ad esempio quello della sessualità. Per lepoca
la strega era una donna sessualmente troppo libera,
perversa, sfrenata, capace di avere molti partner
a cominciare dal Diavolo in persona ma senza
alcun intento procreativo;
b) La strega era un pericolo perché usava i bambini
per le sue magie: si credeva che molte pozioni avessero
tra i propri ingredienti il sangue di bambini non battezzati.
E per questo il sospetto finì per travolgere
molte levatrici, magari capaci anche di fare aborti
c) La strega era un pericolo per la fede perché
le sue conoscenze e i suoi riti si rifacevano ad un
mondo pagano che il cristianesimo faceva coincidere
con Satana e che quindi combatteva;
d) La strega era un concorrente per la scienza ufficiale
e per il clero: curava con rimedi sconosciuti ai dottori
dellepoca ed era la possibile confidente dei problemi
di cuore e personali che altrimenti sarebbero stati
confidati ai sacerdoti;
e) La strega era una realtà eversiva in una società
fortemente maschilista e patriarcale: spesso si trattava
di donne che vivevano sole o in gruppo, fuori dai paesi,
praticando cerimoniali misteriosi;
f) La strega era spesso considerata una nemica da quello
stesso popolo che di nascosto ricorreva alle sue cure:
le streghe facevano il malocchio, potevano scatenare
pericolose tempeste per danneggiare i raccolti o invocare
dal Demonio la carestia e la sterilità delle
donne.
Uno dei punti centrali del Mito delle Streghe
è il Sabba: il convegno notturno delle streghe
col Demonio, una sorta di orgia di riti e unioni sessuali
promiscue a cui le streghe si recavano volando, o a
cavallo della classica scopa o sul dorso di animali
più o meno infernali. In realtà molti
inquisitori erano scettici di fronte a queste confessioni.
Ma la spiegazione del fatto che molte donne fossero
veramente convinte del fatto di aver volato fino al
luogo del Sabba è stata spiegata solo di recente:
in realtà gli unguenti con cui le donne si cospargevano
il corpo parti intime comprese erano a
base di erbe e sostanze stupefacenti che provocavano
lunghi stati di allucinazione da cui si riemergeva raccontando
di voli notturni e di amplessi col Demonio
Ma ovviamente questi dubbi non aiutarono
ad arrestare la persecuzione. Potere religiosoe potere
politico per secoli andarono daccordo nel cacciare
le streghe.
E lo fecero tramite soprattutto lInquisizione.
Ma sarebbe sbagliato pensare che il furore persecutorio
che in genere si attribuisce a questa istituzione abbia
avuto sempre la stessa intensità
Lespressione «Caccia alle
streghe» evoca da sempre qualcosa di irrazionale,
di spaventoso e di violento. Ormai è divenuto
sinonimo di una qualunque persecuzione ad ampio raggio:
ad esempio si parla di «Caccia alle streghe»
per la lunga inchiesta su presunte infiltrazioni comuniste
negli Stati Uniti condotta dal senatore americano McCarthy
negli anni Cinquanta. Tuttavia la Caccia alle
streghe che a noi interessa conobbe più
fasi: una prima, decisamente più moderata: Tra
il 1300 e la fine del 1400, pur preoccupato dallattività
delle streghe, il potere si concentrò nella persecuzione
degli eretici, limitandosi a punire i casi di stregoneria
con penitenze o condanne pecuniarie o al carcere. Poi,
con il 1486 le cose cambiano: è questo infatti
lanno della pubblicazione del Malleus Maleficarum
(Letteralmente Il Martello delle streghe),
scritto da due domenicani e che diverrà la guida
di tutti gli interrogatori per stregoneria. Il Malleus
Maleficarum introduce alcuni mostri giuridici come la
dichiarazione che anche lo scettico può essere
ritenuto complice della strega oppure che linquisitore
per ottenere una piena confessione può avvalersi
non solo della tortura ma anche dellinganno.
Ma quante fossero le streghe che finirono
sul rogo e quante donne furono travolte da un meccanismo
davvero infernale è difficile dirlo: quello che
è certo è che in molti casi, più
o meno consapevolmente, in quelle donne sopravviveva
una cultura millenaria che aveva le proprie origini
in credenze e riti del mondo pagano. Quel bagaglio di
antiche conoscenze è comunque arrivato, almeno
in parte, fino a noi. E grazie al cielo nessuno si sogna
di perseguitare erboriste, pranoterapeute o astrologhe.
Semplicemente cè chi ci crede e chi no