"Poi l'orribile avvertimento scoccò nella mia anima
come l'orrido mattino che sorge rosso
e preso dal panico, fuggii dalla conoscenza
di terrori dimenticati e morti."
(H.P. Lovecraft, The City)

"Io non sono più che l'ombra di un'ombra
che si contorce in mani che non sono mani
che rotea cieca oltre le spettrali notti
di questo putrescente cimitero dell'Universo..."

(H.P. Lovecraft, Nyarlathotep)

"Nel vuoto insensato il demone mi portò
oltre i grappoli luminosi dello spazio finito,
finché davanti a me non ci furono né il tempo né la materia
ma solo caos, senza forma o luogo."
(H.P. Lovecraft, Fungi From Yuggoth, XXXII)

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Antichi volumi dati alle fiamme, manoscritti preziosi sepolti dal tempo, biblioteche sommerse dagli oceani: sono incalcolabili i libri che non potremo mai leggere.

Tra i tanti andati perduti c'è, in particolare, un testo maledetto: il “Necronomicon”, il libro dei Morti. Il probabile autore del Necronomicon e’ un poeta arabo di nome Abd al-Hazred, nato nello Yemen nel 700 DC. Il titolo originale dell’opera era “Al Azif”, che significa “suono delle voci dei demoni”.
Al-Hazred non era mussulmano ma adorava entità pagane chiamate Yog Sototh e Cthulhu. Intorno all’anno mille una traduzione segreta bizantina attribuì al testo maledetto il titolo greco NECRONOMICON, letteralmente “Il Libro delle Leggi dei Morti”. Si dice che alcune copie siano scritte con il sangue e rilegate con la pelle di esseri umani uccisi nel corso di riti sacrificali.

La prima citazione del Necronomicon risale al 1922, e nel racconto “The Hound”, Howard Phillips Lovecraft scrisse una serie di racconti tra horror e fantascienza conosciuti come il “Mito di Cthulhu”.

Yog Sototh, Azatoth, Shub Nigurath. Ecco i nomi dei “Grandi Antichi”, inconcepibili entità aliene che popolano un universo dove per l’umanità non c’è posto né speranza. Tra tutti, il Grande Cthulhu, dio dalla testa di Polipo, segretamente venerato da folli adoratori nei più disparati recessi della Terra. Imprigionato all’alba dei tempi nella sua città sommersa dalle acque, Cthulhu attende pazientemente il risveglio...
E quando le stelle torneranno nella giusta posizione il mostro potrà riemergere e riprendere il dominio della Terra, così come prevede il Necronomicon.

Quando nel 1937 Lovecraft muore, e’ convinto di aver fallito come scrittore e che la sua opera scomparirà con lui. Ma si sbaglia: i suoi racconti, infatti, conosceranno un crescente e clamoroso successo.

Almeno 15 scrittori proseguono e ampliano i racconti del Mito di Cthulhu. Artisti e disegnatori si impegnano del difficile compito di ricreare visivamente gli universi descritti da Lovecraft, tra cui lo svizzero H.R. Giger, il creatore di Alien.

F O C U S

A Portland, inoltre, ogni anno si tiene un festival cinematografico ispirato al Mito. Ma i film più riusciti sono quelli che non citano direttamente Lovecraft ma ne evocano le atmosfere, come “La Cosa” di John Carpenter.
E non solo: il Grande Cthulhu e’ diventato un’ icona della cultura pop a cui sono dedicate canzoni, giochi di ruolo, fumetti, e videogame.

Ma a questo punto succede qualcosa di imprevisto: molti lettori esigono di sfogliare davvero le pagine del libro Maledetto.
Gli editori che pubblicano le storie del Mito di Cthulhu iniziano a ricevere moltissime richieste di informazioni sulle copie esistenti del Libro dei Morti.
Diversi testimoni affermarono addirittura di aver potuto toccare e vedere esemplari dell’abominevole volume.
Negli anni ’60 ne viene segnalata la presenza alla California University e alla Biblioteca Vaticana, naturalmente nelle sezioni non aperte al pubblico.
Una copia del NECRONOMICON appare anche nel catalogo della Werewolf Bookshop di New York all’incredibile prezzo di un milione di dollari.
Infine il NECRONOMICON comincia ad essere pubblicato da diverse case editrici, che spacciano i loro testi per l’originale Libro Maledetto di Abd al-Hazred.

Molti moderni praticanti di magia e occultismo abbiano trovato nel Necronomicon una fonte di ispirazione superiore ai tradizionali grimori medievali. Lovecraft, pero’, era un razionalista convinto e non faceva che ribadire che il Necronomicon era solo una sua invenzione Ma era veramente cosi’? O forse Lovecraft sapeva piu’ di quanto volesse ammettere.

Nel 1978, tra lo stupore generale, l’occultista Colin Wilson annunciò di avere individuato il vero Necronomicon, dichiarando di aver trovato il modo di decifrare un antico libro in codice realizzato dall’occultista cinquecentesco John Dee, il Liber Logaeth. Una volta decifrato il Liber Logaeth si sarebbe rivelato essere nient’altro che il temibile Necronomicon!

Ma si trattava di una burla, come ammise allo stesso Fusco, Sprague De Camp, un biografo di Lovecraft coinvolto inizialmente da Wilson nel finta scoperta.

Infine i sostenitori della sua esistenza avanzano un’ulteriore possibilità.
Lovecraft era un individuo estremamente sensibile la cui mente era capace di accedere ad altri stadi dell’esistenza, specialmente durante il sonno. In effetti interi racconti sono basati esclusivamente su sogni che Lovecraft si limitò a trascrivere. Tanto che lui stessosi chiese:

Mi chiedo se ho il diritto di proclamarmi autore delle cose che sogno.
Detesto attribuirmi delle idee, specie quando la mia coscienza non ha fatto alcuno sforzo per concepirle.
D’altronde se non lo faccio io a chi potrei attribuirle”…
…Il titolo Necronomicon mi e’ balenato in mente nel corso di un sogno, ma l’etimologia greca e’ perfettamente plausibile:

Libro delle leggi dei morti”.

Lovecraft quindi sarebbe stato il tramite involontario delle creature di altri mondi proprio come Abd al-Hazred che scrisse il Necronomicon sotto la dettatura dei demoni.
Una sola cosa e’ certa. Il Necronomicon, citato in libri e film, riprodotto e plagiato decine di volte, e’ realmente riuscito ad irrompere nel nostro mondo. E chissà che da qualche parte sotto l’oceano, il grande Cthulhu non stia attendendo il momento del suo risveglio...

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