"Poi l'orribile avvertimento scoccò nella mia anima
come l'orrido mattino che sorge rosso
e preso dal panico, fuggii dalla conoscenza
di terrori dimenticati e morti."
(H.P. Lovecraft, The City)

"Io non sono più che l'ombra di un'ombra
che si contorce in mani che non sono mani
che rotea cieca oltre le spettrali notti
di questo putrescente cimitero dell'Universo..."

(H.P. Lovecraft, Nyarlathotep)

"Nel vuoto insensato il demone mi portò
oltre i grappoli luminosi dello spazio finito,
finché davanti a me non ci furono né il tempo né la materia
ma solo caos, senza forma o luogo."
(H.P. Lovecraft, Fungi From Yuggoth, XXXII)

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E’ una mattina di sole del 1912, quando Wilfrid Voynich varca la soglia di Villa Mondragone, a Frascati, a due passi da Roma.
La villa è un antico convento di Frati Gesuiti e ciò che il ricco antiquario americano scoperse negli scantinati della biblioteca gli cambiòper sempre la vita.

Tra i vecchi manoscritti che gli mostrò padre Strickland, Voynich trovò infatti quello che ancora oggi è definito "il Libro più Misterioso del Mondo".

E’ un piccolo libro di 22 centimetri per 16. E’ formato da 102 fogli, per un totale di 204 facciate scritte e illustrate. Ma non è completo: altre 24 pagine sono infatti state strappate nel corso dei secoli. Tutto il libro è coperto da una fitta scrittura sconosciuta: 250 mila caratteri che formano oltre 4mila parole ignote. Il manoscritto è inoltre ricco di illustrazioni misteriose, ma cosa contenga e a quando risalga è un enigma a tutt’oggi indecifrato.

Un libro misterioso, vecchio di secoli, che nessun gruppo di esperti è riuscito a comprendere; un codice inaccessibile anche ai più moderni computer dei Servizi Segreti Americani, che per anni hanno tentato di interpretarlo...

Ma cosa potrebbero contenere le fitte pagine del manoscritto Voynich?

La prima parte del libro viene chiamata Botanica e contiene 113 disegni di piante non identificate. La seconda sezione è detta Astronomica e presenta 25 diagrammi che ricordano temi astrali. Si riconoscono il Sole, la Luna e alcune costellazioni della nostra Galassia. La terza sezione è quella Biologica: mostra 227 figure di donne nude; molte sono incinte e immerse in vasche collegate da strani tubi. La quarta sezione, detta Farmacologica, illustra centinaia di radici, piccole piante e contenitori di spezie. L’ultima sezione è solo testo e sembra una sorta di indice.

Gli sforzi per decifrare il manoscritto sono stati enormi. Diversi gruppi di studiosi hanno tentato di trovare la chiave per sciogliere il rebus.

Nessuno però è riuscito a trovare una soluzione che si possa applicare all’intero manoscritto.

Anche perché, oltre al codice inviolabile, manca un’altra informazione fondamentale: chi può essere l’autore del libro? .

Nel 1921 il filosofo William Newbold dichiarò che il manoscritto era opera di Ruggero Bacone, il misterioso filosofo-stregone del XIII secolo. Secondo Newbold il libro conteneva scoperte incredibili di astronomia e biologia. La sua traduzione risultò però troppo arbitraria. Negli anni successivi, le proposte di soluzione si moltiplicarono, fino a quella del 1987 del medico americano Lev Levitov, che individuò nel volume l’unica copia rimasta del manuale per il suicidio rituale dei Catari, un gruppo di eretici sterminati nel XII secolo.

E non è tutto: c’è chi sostiene di avere le prove che il manoscritto sia stato redatto da Leonardo Da Vinci nel 1460.
Altri invece vedono nell’opera la leggendaria Clavicola di Salomone, un testo magico del terzo Re di Israele, che conterrebbe evocazioni per dominare gli spiriti e istruzioni per costruire potenti amuleti.

Tra i ricercatori più fantasiosi, c’è anche chi pensa che il libro non sia stato scritto in un codice segreto, ma che si tratti invece di un’altra lingua: una lingua non terrestre.

L'unica cosa certa sul manoscritto è che l'imperatore Rodolfo II di Boemia lo acquistò nel 1666 per una cifra da capogiro: 600 ducati d’oro. Una strana coincidenza, però, è che proprio in quei mesi erano presenti a Praga e residenti nel stesso castello (precisamente nel piccolo vicolo chiamato degli Alchimisti), due personaggi molto controversi: Edward Kelley, uno spregiudicato avventuriero inglese e John Dee, un celebre mago e astrologo elisabettiano. Secondo Gordon Rugg, i due potrebbero aver scritto il libro, e averlo spacciato all’imperatore per un’opera del leggendario Ruggero Bacone.

Il testo nascosto per anni dai Gesuiti è insomma, ancora oggi, al centro di numerose interpretazioni. Gli unici che sembrano essere stati in grado di decifrarlo sono i protagonisti di un popolare videogioco appena uscito. Una fantasia questa, non molto distante da quella di chi, negli anni, ha provato a leggere le incomprensibili righe del codice Voynich.

La fantasia di chi ha immaginato un mondo che nessuno ancora è riuscito a conoscere. Una realtà nascosta in un segreto vecchio di secoli...e oggi ricostruito solo grazie ad un’interpretazione fantastica...

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