"The Exorcism of Emily Rose"
è ispirato alla vera storia di Anneliese Michel,
ragazza tedesca morta per conseguenza
di un esorcismo nel 1976. La prima sequenza del film
ci palesa la morte della ragazza, avvenuta in circostanze
atroci, date le condizioni strazianti del corpo. Viene
accusato dell'omicidio il suo parroco, colpevole di
averle fatto sospendere le cure mediche per curare
una rara forma di "epilessia psicotica",
diagnosticata alla ragazza, a favore di una ipotesi
più mistica: la ragazza sarebbe stata posseduta
da sei demoni, tra cui Lucifero, un demone che avrebbe
posseduto Hitler e il demone di Caino...
Cresciuta in una piccola città
della Baviera, in una famiglia cattolica di ceto medio-basso,
nel 1968 Anneliese iniziò a soffrire di convulsioni
che la tormentarono durante gli anni della scuola
superiore. All'inizio si sottopose a visite mediche
e le fu diagnosticata una forma di epilessia. Nonostante
le cure mediche Anneliese sosteneva di vedere volti
demoniaci in tutte le persone che la circondavano.
Tra i primi sintomi accusati dalla
giovane c'erano paralisi degli arti, uno smisurato
accrescimento del torace, rigidità improvvisa
del corpo e l'impossibilità di parlare. Fu
tuttavia in grado di tornare alle superiori e conseguire
il diploma e di iscriversi, nel settembre 1973 all'università
di Würzburg per realizzare il suo sogno di diventare
una maestra elementare. Quando
le sue preghiere non l'aiutarono più a sopportare
ciò che le accadeva, Annaliese si rivolse alla
Chiesa, convinta di essere posseduta dal maligno,
ma, in un primo tempo, la Chiesa non le concesse l'esorcismo
invitandola a diventare più devota. Le
condizioni fisiche e psichiche di Anne peggiorarono,
iniziò ad automutilarsi, mordere
i membri della propria famiglia, mangiare insetti
di vario genere sino a staccare e ingurgitare la testa
di un uccello morto. Inoltre si strappava i vestiti
di dosso, guaiva come i cani per giorni sino a urinare
nel pavimento e leccarlo. Convintasi che ciò
che le accadeva fosse colpa del proprio peccato e
di quelli che le stavano vicino, Anneliese prese a
dormire in un pavimento di pietra come penitenza.
Allo stesso tempo nei momenti in cui si riteneva posseduta
distruggeva qualsiasi simbolo religioso le capitasse
a tiro (crocifissi, quadri, rosari). Durante
la degenza nell'ospedale, i continui attacchi della
ragazza convinsero i medici a riempirla di tranquillanti
per farla stare calma e constringerla all'alimentazione
forzata.
Dopo averla ufficialmente dichiarata
posseduta nel settembre 1975, il Vescovo Josef Stangl
scelse come esorcisti il pastore Ernst Alt e padre
Arnold Renz. L'esorcismo andò avanti per quasi
10 mesi dal settembre '75 a giugno '76. Durante le
varie sedute furono fatte parecchie foto e venne registrato
un nastro di circa un'ora e mezza di durata in cui
si sente Anneliese parlare con voci demoniache, in
più lingue (oltre il tedesco, lingua madre,
parlò in latino, greco, aramaico e altre lingue
morte) molte volte sdoppiando la voce in due ben distinte.
Durante questo periodo Anne perse molto peso perché
si rifiutava di mangiare e bere a causa dei "demoni
che glielo impedivano"; questo portò a
un indebolimento e alla debilitazione del suo corpo,
martoriato dalle proprie lesioni autoinflitte. Inoltre
nei momenti di lucidità Anneliese non faceva
altro che pregare e le continue genuflessioni le causarono
la rottura di entrambe le ginocchia. Durante il rito
di esorcismo Anneliese mostrava una forza impressionante,
tanto che, in alcune sedute, per
tenerla ci vollero parecchi uomini forti. Il rito
avveniva generalmente tre volte a settimana.
Anneliese scrisse delle lettere ai
suoi esorcisti chiedendo la fine del rito e rivelando
di aver avuto un incontro con la Vergine Maria che
la mise di fronte a una scelta: esser liberata dai
demoni e trovare la pace eterna subito, o continuare
a subire la possessione per poter salvare il mondo
e le anime di tutti. Anne scelse di rimanere per la
salvezza interrompendo la pratica di esorcismo, dicendo
che prima di morire sarebbe stata libera dai demoni,
predicendo inoltre la data del suo decesso.
A mezzanotte del 1° luglio 1976
Anneliese, come aveva predetto nelle sue lettere,
morì a soli 24 anni. Prima di morire chiese
al prete di pregare per lei e le ultime parole andarono
alla madre, alla quale chiese scusa. L'autopsia rilevò
come causa della morte la forte debilitazione causata
dal malnutrimento e dal disidratamento (al momento
della morte pesava solo 30 kg). Secondo gli agenti
che svolsero le indagini e i medici che passarono
al vaglio il caso, un'alimentazione forzata (tramite
flebo) avrebbe potuto salvare la vita della giovane.
I genitori, il prete e il pastore furono tutti indagati
per omicidio colposo. Il processo iniziato a marzo
1978 si concluse con il riconoscimento da parte della
giuria della colpa di negligenza e omicidio colposo
a carico dei due clericali e dei genitori che furono
condannati a 6 mesi di reclusione con la condizionale
da considerare già scontati. Una
commissione di vescovi chiese espressamente al Vaticano
di abolire il rito romano dell'
esorcismo, ma la chiesa si limitò a introdurre
un nuovo rito nel 1999 chiamato De exorcismis et supplicationibus
quibusdam.
Prima dell'inizio del processo, i
genitori chiesero di riesumare il corpo della figlia,
che riposava in un cimitero destinato alle salme di
figli illeggitimi, suicidi o persone considerate gravi
peccatori. La riesumazione venne chiesta in seguito
a una lettera che una suora Carmelitana mandò
ai genitori, nella quale descriveva una visione in
cui il corpo della figlia, a distanza di quasi due
anni dalla morte, non si era deteriorato (è
da considerare che in quel periodo non tutti potevano
permettersi bare con interno zincato dove il deterioramento
avveniva più lentamente). Nonostante la salma
sia stata riesumata, non esiste nessuna foto pubblica
del corpo, che venne definito in ottimo stato.