Giza:
tre piramidi diverse da tutte le altre, tre piramidi intorno
alle quali sono nate domande, questioni e anche leggende.
Tre piramidi che hanno una serie di coincidenze assolutamente
straordinarie. Chi dice che intorno a queste piramidi
sia tutto chiaro probabilmente tende a banalizzare il
problema, mentre moltissimi ricercatori, scienziati, ingegneri,
egittologi tendono a cercare di analizzare più
approfonditamente i misteri che si celano attorno alle
piramidi di Cheope, Chefren e Micerino.
Iniziamo
ricordando alcuni numeri della piramide: circa 2 milioni
e mezzo di blocchi di calcare di granito per creare
questa costruzione enorme. Ci sono voluti circa 30 anni
per costruirla. Quante coincidenze, quanti numeri, quanti
studi, quanti misteri sono racchiusi tutti in un solo
edificio: la piramide
di Cheope.
In questo viaggio, dove cerchiamo
di raccontare tutte le ipotesi fatte circa la costruzione
delle tre piramidi di Cheope, Chefren e Micerino paragonate
agli studi realizzati dal professore Zachi Hawas arriviamo
al punto delle barche solari. Le barche solari erano
delle vere e proprie imbarcazioni custodite in questi
enormi sarcofagi. Una barca è stata completamente
restaurata e viene custodita proprio ai piedi della
piramide, mentre unaltra si trova allesterno
della piramide di Micerino ancora sepolta perché
i costi per il restauro sarebbero altissimi.
La domanda che ci si fa è questa: perché
le tombe dei faraoni precedenti e successive a questa
contenevano tutto larredo funerario che sarebbe
poi servito al faraone nella vita dopo la morte, mentre
in questo caso non è stato previsto un luogo
per contenere la barca solare che pure era un elemento
fondamentale. Non era certo un problema di spazio, visto
che queste costruzioni sono enormi: la piramide di Cheope
potrebbe contenere in volume sei volte la Basilica di
San Pietro.
Cheope,
Chefren e Micerino hanno delle caratteristiche comuni:
intanto appartengono tutte alla quarta dinastia dei
faraoni dellantico Egitto. Una dinastia che è
collocata nella storia attorno a 4.700 anni fa e che
è durata pochissimo, solo 70 anni.. Ma cosaltro
unisce queste piramidi? Intanto la costruzione. Sono
costruite in maniera comune e assolutamente perfetta.
Ci sono piramidi della terza dinastia, quindi realizzate
poche decine di anni prima della piramide di Cheope
e piramidi successive della quinta dinastia che non
hanno nulla a che vedere dal punto di vista architettonico
e ingegneristico con queste tre piramidi.
Sono circa 100 le piramidi in Egitto, distribuite su
un grande territorio, hanno caratteristiche e forme
diverse, ma la cosa più sorprendente sta nel
fatto che la IV dinastia è stata in ogni caso
la più prolifica. Sono ben 10 le piramidi costruite
nel corso di questo periodo durato solamente poco più
di 70 anni.
I
dubbi vengono per 2 motivi. Il primo legato ai tempi.
Il secondo alle tecniche di realizzazione. Se come molti
esperti sostengono che per costruire solo la piramide
più grande, quella di Cheope, ci sono voluti
30-35 anni, occupando tutte le risorse e la manodopera
più specializzata del Paese, come è stato
possibile negli ulteriori 35-40 anni realizzarne altre
9 tra le quali quella di Kefren, grande poco meno
della stessa piramide di Cheope?
Veniamo ora alla tecnica. Nella
III Dinastia le piramidi erano fatte con blocchi piccoli,
facilmente trasportabili. Erano costruttivamente assolutamente
coerenti con la cultura del tempo. La piramide a gradoni
di Zosser ne è un esempio. Dopo pochi anni, ecco
lesplosione tecnologica e architettonica delle
piramidi della Piana di Giza, per tornare subito dopo,
nella V dinastia a piramidi semplicissime e fragili,
come quella di Sature.. E come, se in un tempo
breve, si passasse dalla tecnologia della bicicletta
a quella di un jet, per tornare subito dopo alla bicicletta.
Cosa può essere successo? Si parla di carestie,
di menti geniali nate improvvisamente e scomparse senza
lasciare eredi. Ma si dice anche, senza scomodare provenienze
aliene, che ancora oggi qualcosa ci sfugge. Qualcosa
legato ad un passato lontanissimo dove antichi uomini
avrebbero lasciato grandi costruzioni a forma di piramide,
colonizzate e adattate da chi sarebbe venuto dopo.
Ma
altre piramidi che non hanno nulla a che vedere con
queste tre sono quelle che si dice siano state costruite
contemporaneamente, sono quelle delle donne di Micerino,
figlie e mogli. Si può notare che sono state
realizzate sia come taglio delle pietre che come
costruzioni in maniera molto più approssimativa,
più grezza. Lo stesso succede ai piedi della
piramide di Cheope dove si trovano altre tre piccole
piramidi di fattura decisamente inferiore a quella del
faraone. E pensare che in quel periodo gli Egizi non
conoscevano ancora il ferro e lacciaio: disponevano
solo di un rame o al massimo di un bronzo temperato,
metalli molto più morbidi con cui è difficile
pensare di realizzare costruzioni così perfette.
Da
Orione alle Piramidi.
L'incredibile scoperta di Robert Bauval: il complesso
di Giza rappresenta perfettamente la costellazione
di Orione. Le Piramidi, nei loro rapporti di grandezza
e angolazione, risultano rispecchiare perfettamente
il sistema stellare che, 10.000 anni fa, faceva
da stella polare alla civiltà egizia. A
partire da queste sconcertanti conclusioni, si
svelano gli antichi misteri di Giza: dai cunicoli
alle stanze segrete, fino all'orientamento della
Sfinge...
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Unaltra
cosa in comune a tutte e tre le piramidi è la
totale assenza di geroglifici. Esiste solo un segno
rosso con il nome del faraone Cheope ritrovato in una
stanza che si trova sopra alla camera del re. Scritta
che solleva però alcuni dubbi, visto che potrebbe
essere un falso. Insomma: niente geroglifici allinterno
delle piramidi di Cheope, Chefren e Macerino, le più
importanti, mentre li troviamo allinterno delle
piramidi dei dignitari contemporanei e in tutte le altre
piramidi che non fanno parte di questa dinastia.
Se
entrare nella piramide di Cheope è possibile
attraverso un cunicolo realizzato nel IX secolo da un
califfo per riuscire a saccheggiarla, c'è da
dire che lingresso principale non è mai
stato aperto. Questo fa pensare che forse la piramide
non avesse un ingresso chiaro e definito, perché
non doveva essere profanata. Chi per ultimo uscì,
oltre 4500 anni fa, da questa piramide non voleva che
nessuno più vi rientrasse. Infatti sono presenti
dei blocchi che chiudono la galleria in maniera definitiva.
Il punto più difficile da attraversare per raggiungere
il cuore della piramide è un tunnel lungo 35
metri, alto solo un metro e largo un metro. Inoltre
è molto ripido: ha un angolo alla base di 54
gradi.
I
Misteri della Sfinge.
Una sconcertante scoperta sulla Chimera di Giza,
il cui volto sarebbe posteriore al suo corpo,
che avrebbe assistito a diluvi anteriori e che
custodirebbe nuovi, decisivi segreti...
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E
i numeri, allinterno della piramide sono importanti.
Esistono infatti inquietanti coincidenze numeriche,
che hanno dato vita al grande mistero della piramide
di Cheope. Il cuore della piramide di Cheope è
una stanza realizzata completamente in granito con blocchi
che arrivano a pesare anche 80 tonnellate. Granito sul
pavimento, granito sul soffitto e naturalmente su tutte
le pareti. E di granito anche un contenitore che
alcuni chiamano sarcofago, anche se non abbiamo la prova
definitiva che abbia mai contenuto la mummia di un faraone.
Un sarcofago difficile da interpretare:
di sicuro fu collocato allinterno della stanza
durante la costruzione stessa della piramide, visto
che è più grande della porta. E proprio
questo particolare ci ha permesso di trovarlo ancora
qui, perché nei frequenti saccheggi che ci furono,
era impossibile portarlo via. Ma non sono solo questi
i dubbi che circondano questo manufatto.
Viene chiamato il sarcofago
rosso, nome che gli deriva dal tipo di granito utilizzato
per la sua costruzione. Fu scoperto nell820 d.C.
dal califfo arabo Al-Mamhun, il primo che riuscì
ad aprirsi un varco nella grande piramide.
Questo sarcofago è unautentica meraviglia
dal punto di vista tecnico: il suo volume esterno, di
poco superiore ai 2.332 litri, è esattamente
il doppio del volume interno. Una precisione maniacale,
anche considerando quali utensili avevano gli antichi
egizi per lavorare il granito. Larcheologo Flinders
Petrie sostiene che per ottenere questi risultati fosse
necessaria una sega circolare in bronzo tempestata di
diamanti, che poteva essere fatta ruotare tramite dei
lacci attorno ad un albero di trasmissione. Lingegnere
Christopher Dunn, esperto nella lavorazione del granito,
sostiene invece che per realizzare questo
sarcofago (ricavato da un unico blocco scavato allinterno)
senza che le pareti sottili subissero fratture, fosse
necessario un trapano 500 volte più veloce di
quelli moderni.
Cosa utilizzarono gli antichi egizi? Di certo sappiamo
che nessuno degli utensili ritrovati fino ad oggi sarebbe
stato in grado di realizzare questa semplicissima ma
straordinaria opera darte.
Ma
è un mistero anche la sua funzione, come quella
dellintera stanza. Alcuni ricercatori considerati
eretici, dicevano che qui dentro mai si sarebbe potuta
conservare una qualsiasi mummia, visto che esistono
due "condotti di aerazione": laria,
entrando, non avrebbe permesso la conservazione della
mummia. E alcuni recenti studi "ufficiali"
confermerebbero che questa stanza - chiamata "stanza
del re" di fatto non fu mai una stanza funeraria.
Tutta questa costruzione enorme sembra avere solo due
stanze. Oltre a quella del re, ne esiste unaltra,
poco più piccola, chiamata "stanza della
regina". È una stanza completamente spoglia,
al cui interno di questa non esiste un geroglifico,
un solo segno che ci aiuti a capire quale funzione potesse
avere. Esistono però due piccoli condotti di
circa 20 centimetri di lato, che entrano allinterno
della piramide e salgono quasi fino allesterno
per decine di metri.
Poco prima di raggiungere lesterno, il condotto
è sigillato. Ad alcune decine di metri è
stata però trovata una piccola porta. Nel 1992
un ricercatore introdusse un piccolo robot con una telecamera
e scoprì una piccola porta con due maniglie.
Nel 2002 si è provato ad aprirla. Non riuscendoci,
si è tentato di bucarla per vedere cosa cera
dallaltra parte e si è trovata unaltra
porta. Ma la cosa importante è che su questa
porta sono presenti due maniglie: un manufatto non di
pietre, e dunque databile, che potrebbe chiarirci esattamente
il periodo nel quale questa piramide è stata
costruita. Tale dato potrebbe convalidare le teorie
classiche che le attribuiscono al popolo egizio, dellantico
Egitto. Se invece la datazione risultasse più
antica si aprirebbero invece nuovi scenari sul reale
costruttore di questa grande piramide.
Numeri,
dati, ipotesi forse anche delle fantasie: questa costruzione
continua ad essere senza dubbio, uno dei più
grandi misteri dellarcheologia di tutto il nostro
Pianeta...