In piena estate, in un'impervia zona
di montagna divampa un violento incendio, che viene
domato grazie all'intervento di alcuni velivoli antincendio.
Domate le fiamme, gli uomini delle squadre antincendio
"terrestri" perlustrano la zona devastata
dal fuoco e si imbattono in uno spettacolo agghiacciante:
un cadavere umano, semicarbonizzato. La cosa più
strana è che il poveretto indossa quella che
a prima vista sembra essere una tenuta da subacqueo,
con tanto di maschera
e pinne.
La domanda è ovvia: come mai un tale vestito
da sub è finito nel bel mezzo di un incendio,
per giunta su una montagna?
La risposta è una sola: il sub si è
immerso in un tratto di mare sul quale convergevano
i mezzi aerei antincendio per attingere acqua da sganciare
sul rogo. L'uomo era stato risucchiato assieme ad
una vagonata d'acqua marina ed era stato "sganciato"
sull'incendio.
Si tratta di una leggenda abbastanza diffusa. Il mezzo
"assassino" sarebbe o un elicottero o, nella
maggior parte delle versioni, un Canadair, che, in
effetti, è il più diffuso aereo anti-incendio
del globo, visto che può rifornirsi d'acqua
con estrema rapidità (riesce ad attingerne
più di 5000 litri in una dozzina di secondi)
volando su un specchio d'acqua (di solito un lago
o un tratto di mare) sino a lambirne la superficie.
In realtà i due serbatoi che il Canadair ospita
nella carlinga vengono riempiti grazie a dei tubi
dal diametro decisamente troppo esiguo perchè
un uomo, anche di taglia ridotta, possa venirne inghiottito...