Il Vudù (dal
termine africano vodu, che letteralmente significa "spirito",
"divinità", o ancor più letteralmente
"segno del profondo"), è una religione
afroamericana dai caratteri sincretici e fortemente
esoterici. La si ritiene generalmente come una delle
religioni più antiche al mondo, sempre se si
vuole considerare la forma moderna nata tra il
1600 e
il 1700 pressoché contemporaneamente in America
latina e in Africa occidentale come una continuazione
diretta della forma originale. La religione vuduista
attuale combina infatti elementi ancestrali estrapolati
dall'animismo tradizionale africano che veniva praticato
nel Benin prima del colonialismo, con concetti tratti
dal Cattolicesimo. Oggi il Vudù è praticato
da circa sessanta milioni di persone in tutto il mondo,
ed ha recentemente acquisito il privilegio di essere
riconosciuto come religione ufficiale in Benin
dove è fiorentemente organizzato in una Chiesa
alla quale aderisce l'ottanta percento della popolazione
e ad Haiti dove è praticato dall'intera popolazione,
contemporaneamente alla religione cattolica. Il Vudù
ha attraversato tre secoli di persecuzioni e mistificazioni,
in particolare da parte della Chiesa cattolica; è
stato fortemente screditato e sono state diffuse
probabilmente anche consciamente molte illazioni
e disinformazioni che ne hanno portato una generale
visione decisamente distorta. Al contrario di come comunemente
si ritiene, il Vudù è una religione a
tutti gli effetti, non un fenomeno legato alla magia
nera, ed è dotato di un profondo corpus di dottrine
morali e sociali, oltre che di una complessa teologia.
Il moderno Vudù è la
derivazione di una delle religioni più antiche
del mondo, presente in Africa sin dai primordi della
civiltà umana; alcuni studiosi ritengono che
la religione vuduista antica risalga addirittura a
diecimila anni fa. Diffusa in varie aree del Continente
Nero già da prima delle colonizzazioni europee,
la profonda saggezza filosofica del Vudù si
è poi diffusa nelle Americhe, in conseguenza
alla deportazione degli schiavi neri nelle nuove colonie,
dove venivano sfruttati per il lavoro forzato. Risale
proprio a questo periodo tra il XVII e il XVIII
secolo la codifica del Vudù così
come lo si può conoscere al giorno d'oggi:
nato dalla sintesi delle varie espressioni spirituali
africane e di alcuni elementi cattolici. Il Vudù
rappresentò per gli schiavi africani uno spiraglio
di luce nella miseria della schiavitù; una
fede comune che poteva farli sentire parte di una
cultura valorizzata, nonché parte di una comunità.
Tuttavia il Vudù dovette affrontare una dura
lotta contro l'oppressione esercitata dal Cattolicesimo:
sin dal principio qualsiasi culto non cristiano fu
proibito agli schiavi, e chiunque ne praticasse veniva
punito con la morte; la Chiesa cattolica combatté
strenuamente contro l'espressione religiosa africana.
Additato come un insieme di superstizioni e magia
nera, il Vudù venne a partire dal 1800
circa presentato al mondo sotto una luce negativa,
così come anche l'intera cultura, la lingua
e qualsiasi altro tipo di eredità africana.
Con le deportazioni nelle Americhe, il Vudù
iniziò a diffondersi nelle isole caraibiche,
e successivamente in tutta l'America centrale. Per
sopravvivere, tuttavia, alle persistenti persecuzioni
e proibizioni, la religione vuduista assunse nuove
forme, e in particolare iniziò ad adottare
l'iconografia cristiana, mascherando le divinità
tradizionali con figure di santi e madonne. È
in questo clima che ebbero origine anche altre religioni
sincretiche afroamericane, quali la Santeria e
il Candomblé. Le repressioni proseguirono attraverso
i tre secoli che separano la nascita del Vudù
moderno e l'epoca attuale, con un apogeo da parte
dei cattolici riscontrato negli anni cinquanta, e
una prosecuzione sino ai tempi correnti per quanto
riguarda l'avversione dei protestanti.
Il Vudù si presenta generalmente
con un'organizzazione costituita da un sistema di
congregazioni. Ad Haiti e in Benin esistono due vere
e proprie Chiese che amministrano molte di queste
congreghe e gestiscono le cerimonie religiose, oltre
che i seminari per la formazione del clero vuduista.
In Benin la Chiesa del Vudù è un'istituzione
molto importante nella società e nella vita
dei cittadini; essa gestisce infatti parecchi servizi
pubblici, quali ospedali, scuole e college, oltre
a garantire un supporto caritatevole in grado di alleviare
le condizioni di povertà in cui verte il Paese.
Il clero vuduista è costituito da sacerdoti
e sacerdotesse, che svolgono generalmente le medesime
funzioni; i sacerdoti di sesso maschile vengono chiamati
oungan (anche ungan o houngan), le donne vengono chiamate
mambo. Ogni congregazione vuduista possiede poi i
propri alti sacerdoti e alte sacerdotesse, chiamati
rispettivamente papaloa e mamaloa; questi sacerdoti
capi hanno il compito di gestire al meglio gli interi
collegi clericali, avendo alle spalle molti anni di
esperienza. La Chiesa vuduista del Benin è
amministrata inoltre da un capo sacerdote generale,
che sta al disopra anche dei papaloa e delle mamaloa;
è il cosiddetto Papa vuduista. Il clero offre
servizio in templi, gestiti dalle congregazioni e
diffusi sul territorio; oggi esistono templi vuduisti
in particolare in America centrale e in Africa occidentale,
sebbene luoghi di culto si possano trovare anche in
tutti gli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei, in
particolare in quelli in cui le attività del
Vudù sono più radicate. I templi sono
considerati dei luoghi in cui l'essere umano può
entrare in contatto con la Divinità, ed è
per questo che vi si svolgono i rituali. Gli edifici
di culto sono decorati con vari elementi, tra cui
un ingente quantità di candele, raffigurazioni
di santi e oggetti considerati legati ai loa. Questi
ultimi, in quanto non rappresentabili, sono celebrati
di solito mediante l'utilizzo dei veve, le geometrie
sacre. Durante i rituali sono molto frequenti i sacrifici
animali, in particolare tipico della
tradizione vuduista è il rituale che
prevede lo sgozzamento del galletto. Possono essere
utilizzate anche le famose bambole vudù, dei
feticci che a differenza di quanto è
stato fatto credere per secoli mediante la disinformazione
e, successivamente, con l'acquisizione del tema da
parte dei film hollywoodiani servono unicamente
in funzione di oggetti in grado di mediare tra l'uomo
e la Divinità e non vengono assolutamente utilizzate
per scopi negativi o cerimonie legate alla magia nera.
Altra caratteristica importante dei riti vuduisti
è il forte misticismo, vale a dire il forte
contatto che viene teso tra il mondo divino e il mondo
umano, portando ad un'unione rituale tra uomini e
dèi.
Un veve raffigurante il Papa Legba,
la manifestazione della Divinità che l'essere
umano può comprendere.Le liturgie prevedono
infatti anche la possessione divina, attraverso cui
una divinità loa o lo spirito di una persona
defunta si impossessa del corpo del celebrante
solitamente un membro del clero interagendo
con i partecipanti al rito. Nei momenti di estasi
il posseduto viene detto uno zombi altro elemento
a cui si sono ispirate le più fantasiose dicerie
ovvero una persona viva sotto il controllo
di un ente che in realtà non appartiene al
suo corpo. Si crede infatti che durante i rituali
di possessione, una delle due anime del posseduto
lasci il corpo per permettere alla divinità
di penetrarvi.