Il gatto nero è
sempre stato considerato portatore di sfortuna, in quanto
anticamente si credeva che incarnasse il male. Ancora
oggi esiste questa leggenda, tantè che
ogni anno ne vengono sterminati circa sessanta mila
esemplari.
La credenza che li vede portatori di sventure risale
al Medioevo, una leggenda antica ma ben radicata nelle
menti di molti popoli. Erano considerati compagni diabolici
delle streghe sia per il colore (il manto nero del gatto
faceva si che fosse associato al lutto ed al male in
generale), che per la loro consuetudine nell'uscire
di notte; chi ne possedeva uno era condannato al rogo.
Unaltra causa di queste cattive
dicerie sui gatti neri è da ricercarsi nellantica
pirateria: sulle navi vi era la necessità di
proteggere il cibo dai roditori e le navi pirata spesso
imbarcavano anche alcuni gatti. Sembrerebbe che i gatti
neri fossero i preferiti dai pirati, forse perchè
considerati più abili nella caccia. Quando i
vascelli si accostavano alle coste per compiere i loro
atti criminali, i gatti fuggivano sulla terraferma ed
è lecito pensare che lassociazione gatto
nero e pirateria abbia contribuito notevolmente alla
cattiva fama del felino: quando arrivavano i gatti neri,
arrivavano i pirati.
Lidea del gatto nero portatore
di sfortuna se attraversa la strada al malcapitato di
turno, è da cercarsi nel periodo in cui il cavallo
era quasi lunico mezzo di trasporto esistente:
se un gatto attraversava la strada allimprovviso,
il cavallo poteva imbizzarrirsi e disarcionare il cavaliere.
Probabilmente di notte ogni gatto veniva visto come
una veloce ombra sulla strada e qualsiasi fosse il colore
del suo manto veniva considerato nero. A quei tempi
sarebbe anche stato lecito pensare che lattraversamento
improvviso della strada da parte di un gatto potesse
portare gravi conseguenze.
Il gatto nero aveva valenze religiose,
infatti, era associato al culto di Iside, la dea che
aveva il proprio regno nella notte. Nero, silenzioso
e furtivo, il gatto si muove nelloscurità,
caccia abilmente, ha occhi che brillano e, come la dea
notturna, veglia mentre altri dormono. E
sacro, ed è il prediletto di un culto che è
sempre più diffuso soprattutto nelle zone rurali,
dove le leggi della natura, lalternanza di veglia
e sonno e il ciclo delle stagioni hanno tanta importanza
per la vita delluomo.
I culti pagani sono cancellati o assimilati con laffermazione
del Cristianesimo. Molti antichi dèi divengono
demoni, creature maligne da combattere, Iside per prima;
e il gatto nero, suo alleato, segue lo stesso destino:
non più sacro ma diabolico, maligno, pericoloso..
La notte è il tempo del riposo, della vita animale
che si sveglia e agisce di nascosto, dei boschi che
vivono di mille movimenti furtivi e silenziosi. Di notte
gli uomini sognano e i boschi respirano, le donne raccontano
storie ai loro bambini per farli addormentare, la luna
sorge e le stelle brillano rendendo il cielo denso di
magiche luci. E un mondo misterioso e segreto,
legato al femminile e alle divinità madri. E
il mondo di Iside, come lo sarà poi di Artemide,
Diana cacciatrice, per i Greci e i Romani: miti talmente
simili da confluire luno nellaltro, perché
in fondo si tratta di storie senza tempo...