"Nel livido, triste chiarore lunare svettano bianchi i campanili,
gli alberi si ricoprono d'argento e sui comignoli volano i vampiri
..."
(H.P. Lovecraft)

"È stato molto tempo fa,
più di quanto ora sembra,
in un posto che forse nei sogni si rimembra.
La storia che voi udire potrete
si svolse nel Mondo delle Feste più liete…
…vi sarete chiesti magari dove nascono le Feste.
Se così non è, direi che cominciare dovreste…"
(Tratto dal Film "The Nightmare before Christmas")

"Ma prima di trovare un rifugio,
una voce chiamò in sordina
e così comprese di dover affrontare il suo ospite.
Con occhi che avevano l'impronta di visioni sconosciute,
curioso e gentile,
pieno della magia di insondabili vuoti, di spazio e di tempo…"

(H.P. Lovecraft)

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I libri hanno venduto più di 200 milioni di copie in 140 paesi, e sono stati tradotti in 55 lingue compreso il latino ed il greco antico. Per non parlare dell’incredibile successo mondiale delle trasposizioni cinematografiche. Tutto questo con la storia di un giovane mago chiamato Harry Potter: un caso inspiegabilmente fortunato o c’è dell’altro?

"Penso che Harry Potter abbia successo anche perché deve affrontare problemi da adulto, anche se è un bambino. Harry è un eroe vecchio stampo. C’è abbastanza fragilità in lui perché chiunque si possa identificare". Questa è la spiegazione ufficiale che Jeanne Kathleen Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter, dà del successo del suo personaggio. Ma le ragioni di uno dei più grandi fenomeni editoriali degli ultimi tempi sono veramente tutte qui?

E’ in un bar nel Nicolson di Edimburgo, che Joanne Rowling, segretaria con la passione della scrittura, passava le sue giornate, seduta ad un tavolino defilato per scrivere al caldo, con accanto la sua bambina e per conforto solo una tazza di caffè. E’ così che è nato Harry Potter, una vera e propria formula magica, che ha fatto uscire la sua autrice dalla povertà per trasformarla in una delle donne più ricche del Regno Unito, più ricca addirittura della Regina Elisabetta.
E tutto questo per il gran numero di bacchette magiche in azione nei suoi libri?
Ci sono cose, all’interno del mondo del giovane Potter che si rifanno ad una tradizione iniziatica comune a tutti i popoli, dei riferimenti più o meno espliciti ad una conoscenza antica che, evidentemente, riesce ancora oggi a colpirci nel profondo..

Londra, Inghilterra. Stazione di King Cross.
Senza questa stazione non ci sarebbe Harry Potter. Infatti è qui che, nel 1964, due giovani inglesi, Peter e Anne, si incontrarono prendendo un treno per la Scozia: lui aveva 19 anni, lei pure. Un anno dopo nacque Joanne Rowling…
Anche Harry Potter è nato qui. Era il 1990 e sul treno che da Manchester la portava a Londra, proprio poco prima di scendere a King Cross, la Rowling ebbe l’idea di scrivere la storia di un giovane mago che frequentava una scuola di magia chiamata Hogwarts. Ma come ha fatto il giovane Potter ad entrare nell’esclusiva Hogwarts? L’invito a partecipare ai corsi gli è arrivato a sorpresa, perché neanche lui, dato in affidamento a degli odiosi zii “babbani” cioè “non maghi”, sapeva cosa fossero i suoi poteri. I suoi genitori, due maghi dalle grandi capacità, erano morti anni prima, durante uno scontro con il perfido Valdemort, un mago talmente potente da non poter essere neanche nominato. Solo Harry riesce a salvarsi ma gli resta una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Proprio lacicatrice farà di lui un essere speciale, sarà la sua caratteristica principale, ciò che lo farà riconoscere da tutti. E la scelta di questo simbolo non è stata casuale: il fulmine, infatti, è tramandato in tutti i popoli antichi come caratteristica degli dei molto potenti. Significa forza, potere, energia e poteri di chiaroveggenza..

Ad ogni inizio di anno scolastico Harry Potter, da questa stazione prende il treno per Hogwarts. Per farlo, entra – o cerca di entrare – in un pilone, il Binario 9 e ¾.
E’ il passaggio dal mondo dei babbani, cioè gli uomini comuni, a quello, parallelo, dei maghi.
Ed è qui che spesso la pura fantasia lascia il campo ai simboli dell’antica tradizione alchemica..
Il primo personaggio del mondo dei maghi che Harry Potter incontra è RUBEUS HAGRID, un omone dalla lunga barba nera. Secondo la tradizione sarebbe il “guardiano della soglia”, colui che dovrebbe mettere alla prova l’iniziato per fargli rivelare la sua vera natura. Soltanto chi dimostra coraggio e sicurezza riesce quindi a proseguire il suo cammino di conoscenza.

Abbazia di Locock, Inghilterra.
In questo antico chiostro sono state girate molte scene dei film di Harry Potter. E' scuola di Hogwarts, dove i giovanissimi aspiranti maghi formano 4 classi diverse: Corvo Nero, Tasso Rosso, Serpe Verde e Grifon d’oro. Nomi casuali? Forse non proprio, e sotto sotto c’è sempre l’alchimia..
Ma cos’è l’alchimia? E’ un’Arte nascosta che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Dagli antichi Egizi, dai greci, dagli arabi, dai Templari è giunta fino a noi con il suo patrimonio di conoscenza riservata a pochi eletti, agli iniziati appunto, tramandata segretamente di generazione in generazione attraverso simboli nascosti e testi indecifrabili.
Il suo fine ultimo è l’evoluzione dell’uomo come della natura verso il suo punto più alto, una ricerca filosofica rappresentata dalla trasformazione del piombo in oro: come il vile metallo grazie all’opera degli alchimisti volgerebbe verso la perfezione dell’oro così grazie alle conoscenze tramandate nei secoli e ad un preciso percorso evolutivo, l’uomo si avvicinerebbe alla sua dimensione ideale. Una strada conosciuta da scienziati come Isaac Newton e da grandi personalità come il filosofo Cartesio, il matematico Leibniz e come San Tommaso D’Aquino, che ha comunque aperto la strada alla nascita della scienza moderna, ed in particolare della chimica

:: F O C U S ::

E veniamo alle 4 classi in cui è divisa Hogwarts e che potrebbero avere radici nella diverse fasi previste nell’alchimia:
- Tasso Rosso rappresenterebbe il servizio, il sacrificio di coloro che lavorano in silenzio per aiutare l’umanità, definita alchemicamente RUBEDO;
- Corvo Nero, termine veramente alchemico rappresenterebbe il mago, l’iniziato, all’inizio della sua opera, quando gli insegnamenti sono ancora nel buio interiore e la luce non è ancora arrivata a far germogliare le sue potenzialità, definita Nigredo;
- Serpe Verde sarebbe la forza che controbilancia che, se non è strettamente guidata, può sfociare nella distruttività, magari rendendo malvagio un mago. Non a caso è l’ordine dei personaggi meno simpatici e dei cattivi, dei nemici di Harry Potter. Secondo l’alchimia è una delle due accezioni di Albedo;
- L’altra accezione di Albedo è rappresentata dal Grifon d'Oro, la trasmutazione, il falco d’oro così simile all’Horus egizio, la classe dei puri e dei luminosi, l’ordine al quale appartengono sia Harry Potter che il preside Silente.
E a proposito di Silente, caro a lui è proprio un altro simbolo alchemico, un animale fantastico come la Fenice, e non è il solo..
In molte pagine dei libri di Harry Potter ritroviamo animali della tradizione alchemica, come la Fenice, un uccello mitologico che muore distrutto dal proprio fuoco per poi rinascere dalle sue ceneri.

E’ uno dei simboli più usati e rappresenta la fase finale del processo alchemico: nell’uomo, spinto dal fuoco interiore, muore la materialità e rinasce lo spirito.
Ma non è tutto. Harry Potter incontra anche altri antichi animali mitologici, come il terribile Basilisco, con il corpo da serpente, la testa di gallo e le ali e le zampe d’aquila, un fiato velenoso ed uno sguardo capace di uccidere. Anche in questo caso, i riferimenti alchemici sono chiari: il basilisco simboleggia il fuoco prima della trasformazione dei metalli, cioè i nostri vizi che devono trasformarsi in virtù. Nei sotterranei di Hoghwarts, inoltre, c’è un altro mostro interessante: la Rowling l’ha chiamato Fuffi ma il richiamo al mitico Cerbero è evidente. Nel mondo greco questo gigantesco cane a tre teste faceva la guardia al mondo dei morti, ruolo mantenuto anche dall’autrice di Harry Potter, che lo inserisce nel primo libro come secondo “guardiano della soglia” , questa volta a guardia della Pietra Filosofale. Ma cos’è la Pietra Filosofale? E’ il punto d’arrivo del processo alchemico, simbolo della perfezione raggiunta dopo il lungo lavoro e insieme pietra capace di trasformare in oro i metalli impuri. Insomma, non a caso è l’oggetto più nascosto e protetto di Hogwarts, quello che anche Harry Potter cerca di raggiungere.

Quanta verità c’è nei libri di Harry Potter? Quanti riferimenti ci sono alle tradizioni più antiche? E perché? E’ questo il segreto di tanto successo? Harry, per esempio, scopre di parlare il Serpentese, il linguaggio dei rettili. In realtà in tutte le tradizioni antiche il serpente rappresenta la conoscenza, intesa come mezzo per l’uomo di elevarsi. E’ solo un caso?

Castello di Alnwick, Scozia.
Tra le pagine della saga di Harry Potter, però c’è anche chi ci ha visto l’anticipazione di una tecnologia sempre più vicina alla più sfrenata fantasia.
Per esempio, Harry Potter, a Hoghwarts gioca nella squadra di Quidditch. E lo fa volando su una scopa. Ma possono volare le scope…? Volare non è concesso agli umani/babbani. A meno che non facciano uso di tecnologie avanzate. Quella della scopa di Harry è ancora ignota, ma la Nasa ha ammesso di stare lavorando a dei prototipi. Si parla di Scope Antigravità antigravitazionali con guida a curvatura. Nel 1992 lo scienziato russo Evgenij Podkletnov è riuscito a creare una zona di antigravità, grazie a correnti elettromagnetiche. Da allora le ricerche si moltiplicano. E’ così che Ron Koczor della NASA sta lavorando ad una “machina antigravitazionale” che segue le teorie di Podkletnov. Se dovesse funzionare, per metterla in moto non servirebbe alcuna parola magica, ma un semplice colpetto al manico…

Talvolta scienza e fantasia sono più vicini di quanto non pensiamo..
I Passaporta, per esempio, gli oggetti che i maghi usano per spostarsi da un luogo all’altro rimaterializzandosi a chilometri di distanza, esistono veramente? La fantascienza da sempre chiama questo fenomeno Teletrasporto. E’ di questa estate la notizia di due gruppi di ricercatori che sono riusciti a teletrasportare degli atomi. Prima di loro, il fisico italiano Francesco De Martini era riuscito a trasportare fotoni, le particelle di cui è fatta la luce. Secondo la fisica però non sarebbe Harry Potter ad attraversare fisicamente una passaporta. A passare sarebbero in realtà le informazioni necessarie a ricostruire tutte le molecole del piccolo mago all’altro capo del globo Anche l’alchimia, vista solo come la ricerca della trasformazione del vile metallo in oro, oggi potrebbe perdere di significato perché per trasformare un elemento chimico in un altro pare che basti cambiare il numero delle particelle che compongono quegli atomi... Nel 1980, ad esempio, Peter Ambruster riferì di aver ottenuto atomi d’oro, mescolando rame e stagno. Il problema è che per queste operazioni servono enormi quantità di energia per ottenere quantità minime d’oro.

Insomma, la storia di Harry Potter è piena di coincidenze, troppe per non essere volute. E c’è né un’altra piuttosto curiosa: Harry Potter ha la stessa data di nascita della sua autrice, Jeanne Rowling, nata il 31 luglio. Ed il 31 luglio è anche il compleanno di una delle più celebri esoteriste dell’Ottocento: Madame Blavatsky In Ucraina, terra natale della Blavatsky, si pensa che chi nasce la notte tra il 30 e il 31 luglio possieda grandi virtù e sia chiamato a fare grandi cose… Inoltre ad Hogwarts si studierebbe divinazione, cioè la facoltà di vedere nel futuro, sul libro di testo di una certa Cassandra Vablatsky. Un anagramma che richiama effettivamente il nome della celebre occultista di un secolo fa…
Tutto casuale? Le trasposizioni cinematografiche delle avventure del maghetto sono sette, come i libri che la Rowling ha sempre dichiarato di voler scrivere su Harry Potter. Non uno di meno, non uno di più. Perché proprio sette? Una scelta, anche questa, forse non casuale.
Già per i babilonesi il sette era il più magico dei numeri: per loro sette erano i pianeti e, come oggi, i giorni della settimana. Sette sono i colori, sette le note, sette le virtù e sette i peccati capitali mentre innumerevoli i modi di dire che richiamano sempre questo numero: essere al settimo cielo, sudare sette camicie fino al 70 volte 7 di Gesù. Insomma, il 7 è il numero che più di altri richiama i cicli della Terra e l’armonia dell’Universo. E questa sua unicità è ribadita dal fatto che è il risultato della somma del 3 (simbolo dello spirito o del maschile) e del 4 (simbolo della materia o del principio femminile).
Insomma, la saga di Harry Potter è un’alchimia, è il caso di dirlo, ben riuscita tra fantasia e tradizione, tra immaginazione e conoscenza.. E’ come se avessimo bevuto una pozione i cui ingredienti ci sono familiari, e non sappiamo perché...

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