La gargolla o garguglia è la
parte terminale dello scarico dei canali di gronda
(erroneamente chiamati grondaie) e spesso ornata con
figure animalesche, fantastiche o mostruose, come
i gocciolatoi a protomi leonine dei templi greci.
Si trova in molte chiese e cattedrali cristiane, ma
anche su edifici civili (come municipi) del periodo
medioevale. In
italiano garguglia si può considerare sinonimo
di doccione, anche se talvolta, un po' impropriamente,
col nome di gargolla (o più spesso gargoyle,
all'inglese) si indica la figura fantastica senza
che essa abbia necessariamente funzione di doccione;
viceversa i doccioni comunemente intesi non sempre
hanno figure scolpite.
Gargolla
e garguglia vengono dal francese gargouille che a
sua volta deriva dal latino gurgulio, -onis, termine
onomatopeico collegato al gorgoglìo dell'acqua
che passa attraverso un doccione. L'inglese gargoyle
ha lo stesso etimo. Dal punto
di vista architettonico una gargolla ha in genere
la funzione di doccione, cioè è la parte
finale di un sistema di scarico per l'acqua piovana
che si protende da un cornicione o da un tetto, con
lo scopo di far defluire l'acqua piovana, impedendo
che questa, scorrendo lungo i muri, li danneggi o
penetri nelle fondazioni. A
partire dal X-XI secolo iniziò a diffondersi
in Europa l'utilizzo della pietra per il doccione.
L'epoca in cui si raggiunse il maggior utilizzo di
gargolle iniziò a partire dal XIII secolo e
verso la fine del secolo si cominciò a fare
uso di caricature e figure grottesche.
Nel corso del tempo divennero sempre
più elaborati: inizialmente veniva scolpito
solo il busto dell'animale o
della creatura fantastica, in seguito si scolpì
l'animale intero, spesso avvinghiato con gli artigli
all'edificio. Spesso raffiguravano draghi o leoni
e di solito l'acqua scorreva lungo la schiena o all'interno
della figura per defluire poi dalla bocca. La
spiritualità visionaria medioevale creò
gargolle di ogni sorta, da figure demoniache a facce
gioconde, fino a creature metà uomini e metà
bestie. La simbologia delle gargolle è complessa
e attinge dalle Sacre Scritture e dall'universo pagano.
Il retaggio delle creature ibride greche e egiziane
si mischiò nel medioevo all'universo mitico
dei bestiari come Il Fisiologo, libri illustrati con
descrizioni di animali fantastici di terre lontane.
Gli artisti influenzati da tali testi scolpirono dei
doccioni bestiali e affascinanti. Le caratteristiche
degli animali immaginari furono reinterpretate in
chiave cristiana. Alcuni studiosi hanno teorizzato
che le gargolle siano state utilizzate come
guardiani delle chiese per tenere lontano i demoni.
Altri pensano che questi doccioni simboleggiassero
demoni, da cui i passanti avrebbero trovato scampo
in chiesa.
Una leggenda francese parla di un
drago chiamato Grand'Goule, che possedeva ali e corpo
da rettile; viveva in una caverna nei pressi della
Senna e si placava soltanto con offerte sacrificali
annuali. Intorno al 600 giunse a Rouen un sacerdote
di nome Romano (futuro arcivescovo di Rouen e santo),
che promise di liberare il paese dal drago in cambio
della conversione di tutti i cittadini e la costruzione
di una chiesa. Romano sottomise il mostro con il segno
della croce ed esorcizzandolo, e lo portò fuori
dal paese legato a un guinzaglio fatto con la sua
tonaca. Gargouille fu bruciato su un rogo, ma il collo
e la testa non bruciarono e vennero perciò
staccati dal corpo e posti sulle mura di Rouen, divenendo
così il modello per le gargolle.
Infine, nei giochi di ruolo fantasy
(Dungeons & Dragons o HeroQuest) il Gargoyle rappresenta
spesso un mostro malvagio, dotato della capacità
di fingersi una statua, oppure di assumere forma statuaria
quando è assopito, capace poi di risvegliarsi
in determinate condizioni. Nel gioco di strategia
Warcraft III: Reign of Chaos il Gargoyle mantiene
la sua posizione oscura, essendo questi una potente
unità non-morta; anche qui, può assumere
la sua forma di pietra aumentando la sua resistenza,
ma rinunciando ovviamente a qualsiasi tipo di mobilità.