Immaginate un campo di squash di 400
anni fa. Quattro giocatori per parte, una corda tesa
e una pallina che, veloce o ad effetto, le deve passare
al di sopra; immaginate il pubblico a bordo campo
che schiamazza, tifa, scommette.
Immaginate tutto questo in una serata di maggio, mentre
Roma è in piazza e le campane suonano a festa.
Immaginate che mentre alcune di quelle campane, poco
dopo, iniziano a suonare a morto, un pittore, uno
dei più grandi di tutti i tempi, stia fuggendo
ferito e con un delitto in più sulla coscienza.
Ciò che avete letto è accaduto davvero.
Cosa e successo nella notte che cambiò
la vita di
Michelangelo Merisi, il pittore conosciuto come «Il
Caravaggio»?
Un biografo ha scritto che «Caravaggio
ama il buio. Lo utilizza in pittura, lo ricerca nella
vita». Ma chi era Caravaggio? Le zone oscure
non mancavano nella sua vita. A cominciare dal suo
stesso nome
Nella sua prima biografia edita, opera di un contemporaneo
che laveva conosciuto, è chiamato Amerigi.
Nella seconda Merigi. Quando aveva un anno, inoltre,
suo padre, fu registrato come Merici, e poi, quando
aveva cinque anni come Morisi. In documenti della
corte romana è chiamato Merisio e in un altro
documento, risalente ad un anno prima della sua morte,
Morigi. Quanto a lui, si firmava Marisi.
Gli amici incerti sul suo cognome lo chiamavano semplicemente
Michelangelo o Michele o Michelagnolo, e chi lo conosceva
meno o era incerto anche sul primo nome, lo chiamava
genericamente Caravaggio, dal nome della
cittadina in provincia di Bergamo dove quasi di certo
non era nato, ma dove aveva trascorso parte dellinfanzia,
e da cui provenivano le famiglie dei suoi genitori
Un cognome con 15 versioni, tre nomi
di battesimo diversi e incertezza anche su data e
luogo di nascita. Infatti per i più Caravaggio
nacque nel 1571, a Milano, ma i suoi amici romani
pensavano fosse nato nel 1573.
Infatti sembra che, arrivato a Roma, avesse imbrogliato
sulletà, poiché Cardinali e nobili
apprezzavano e ricercavano soprattutto talentuosi
artisti di giovane età, considerati più
economici e più docili
Caravaggio arriva a Roma nel 1591, ha ventanni
o, forse 18. Presto si trova un protettore importante,
il Cardinale Francesco Maria Del Monte che in un primo
tempo lo ospita a Palazzo Firenze, dove abita anche
lambasciatore del Granduca di Toscana a Roma.
Poi, Caravaggio si trasferisce poco lontano, in vicolo
del Divino Amore. E buona parte della sua vita trascorrerà
in un piccolo reticolo di strade nel centro della
Roma seicentesca: via della Scrofa, Campo Marzio,
San Lorenzo in Lucina, via del Pozzo delle Cornacchie,
la Rotonda. E poi via del Corso, dove abitava Lena,
sua amante e modella
A San Lorenzo in Lucina abitavano
i Tomassoni, i garanti dellordine a Campo Marzio:
dettavano legge, prestavano soldi e proteggevano le
cortigiane.
In una Roma divisa tra favorevoli alla Francia e partigiani
della Spagna, i Tomassoni erano schierati col partito
più forte: quello filo-spagnolo.
Tutto questo spiega come mai Caravaggio
non fosse amato dai Tomassoni: era in polemica con
molti suoi colleghi per ragioni artistiche, era filo
francese, aveva rapporti stretti con alcune cortigiane,
non accettava imposizioni da nessuno e, in più,
doveva soldi al più giovane dei Tomassoni:
larrogante Ranuccio
Il 28 maggio 1606 Roma festeggia il
primo anno di pontificato di Paolo V, mentre Caravaggio
e Ranuccio Tomassoni, si danno appuntamento al Campo
di Pallacorda alle spalle di Palazzo Firenze.
Con loro tre compagni per parte che ben presto danno
inizio ad una partita al gioco più di moda
in quel periodo. Ma più che una partita sembra
un duello...
E' in via di Pallacorda che la vita
del pittore cambiò per sempre. Forse per caso
Giuliano Capecelatro, autore di Tutti
i miei peccati sono mortali sostiene che
il Caravaggio colpì Ranuccio allinguine,
probabilmente con lintenzione di ferirlo gravemente
e ingiuriosamente, piuttosto che per ucciderlo. La
ferita ebbe comunque esiti mortali.
Si è sempre detto che lo scontro
tra Caravaggio e Ranuccio fu casuale, nato da un litigio
di gioco, magari reso più aspro da una scommessa.
Ora invece le ricerche più recenti portano
a ritenere che la lite avesse radici antiche.
Cè, ad esempio, chi la collega al ferimento
subito da Caravaggio alcuni mesi prima. Un ferimento
su cui non aveva mai voluto dare spiegazioni e che
alcuni collegano ad una questione di donne, anzi di
Madonne
Caravaggio dipinse, a modo suo, più
di una Madonna nel corso della sua vita. Clamoroso
il caso della «Morte della Vergine», oggi
al Louvre a Parigi. Il dipinto venne rifiutato dopo
che si era venuto a sapere che Caravaggio aveva preso
a modello il cadavere di una prostituta annegata nel
Tevere. Un'altra celebre Madonna del Caravaggio è
quella di SantAgostino, a Roma: è la
cosiddetta «Madonna dei Pellegrini»
dove la madre di Cristo ha i tratti di una nota cortigiana
del tempo; Maddalena Antognetti, detta Lena.
Lena viveva nel quartiere dove sorge questa chiesa,
vicino Campo Marzio, il regno dei Tomassoni e vicino
allabitazione di Caravaggio. Nelle strade attorno
tutti conoscevano Lena che esercitava il mestiere
più antico del mondo ed era anche la donna
dello scandoso pittore. Che forse cercava di sottrarla
al controllo dei Tomassoni...
Poche ore dopo aver ucciso Ranuccio, Caravaggio, ferito,
era già fuori Roma. Nella fuga era stato aiutato
dal Cardinale Del Monte e dai principi Colonna che
avevano molti feudi fuori città. Lidea
era quella di far calmare le acque e rientrare a Roma.
Ma
leco del delitto questa volta fu davvero grande,
anche perché i Tomassoni, erano ben introdotti
in città. Papa Paolo V (che anni prima Caravaggio
aveva ritratto) emise un bando capitale contro di
lui: in pratica chiunque, incontrandolo poteva ucciderlo
e riscuotere la taglia sulla sua testa.
Iniziò così una lunga fuga che portò
Caravaggio a Napoli, a Malta, in Sicilia, ancora a
Napoli. Poi, nel 1610, quattro anni dopo la morte
di Ranuccio, Caravaggio giunse a PortErcole,
dove sperava di essere raggiunto dalla notizia che
il Papa lavesse perdonato. Ma il 18 agosto 1610
il pittore morì di malaria, a 39 anni. Senza
sapere che pochi giorni dopo la grazia sarebbe davvero
arrivata, anche se troppo tardi...