Nella prima
metà degli anni novanta, il genere continuò con
i temi degli anni ottanta. Ci furono alcuni film che non ebbero
particolare successo come la serie de La
bambola assassina
e di Leprechaun. I film Nightmare, Venerdì 13 e Halloween
ebbero tutti dei seguiti negli anni novanta, molti dei quali
ricevettero un discreto successo al botteghino,
nonostante sia la critica che il pubblico considerassero i film
di basso livello, con l'eccezione di Nightmare nuovo incubo
di Wes Craven.
Nightmare nuovo incubo, insieme a Il seme
della follia, La metà oscura e Candyman - Terrore dietro
lo specchio, fecero parte di un piccolo movimento di horror
"auto-riflessivo". Ogni film toccò temi del
mondo reale, oltre a quelli della finzione orrorifica. Candyman
ad esempio collegò una leggenda metropolitana e il
realistico orrore del razzismo che produsse un mostro. Il
seme della follia ha un aprroccio più letterario: il
protagonista diventa parte di un romanzo che uno scrittore
(di cui lui era alla ricerca) sta scrivendo. Questo stile
diventò più ironico quando fu realizzato Scream.
Il film canadese Cube - Il cubo (1997) fu
probabilmente uno dei pochi horror degli anni novanta a basarsi
su un concetto relativamente nuovo; il regista fu capace di
evocare una vasta gamma di paure, e toccò una varietà
di temi sociali (come la paura della burocrazia) che non erano
stati esplorati precedentemente.
Due problemi principali spinsero l'horror
in secondo piano durante questo periodo: in primo luogo, il
genere horror fu sopraffatto dalla continua proliferazione
di film splatter e sanguinosi; in secondo luogo, il pubblico
adolescente che aveva assistito ai film dei precedenti decenni
crebbe e passò alla visione di film di fantascienza,
che attiravano la gente grazie all'utilizzo di nuove tecniche
negli effetti speciali.
Per riattirare il pubblico, l'horror diventò
più auto-ironico, specialmente nella seconda metà
degli anni novanta. Splatters - Gli schizzacervelli (1992)
di Peter Jackson portò i film splatter a un livello
comico. Dracula di Bram Stoker (1992) di Francis Ford Coppola,
prevedeva un insieme di attori di differenti epoche cinematografiche,
riprendendo lo stile dei film della Hammer degli anni sessanta
e con una trama che si concentra sia sulla trama del romanzo
che sugli aspetti orrorifici. I film della serie Scream, iniziata
nel 1996 da Wes Craven, coinvolgevano dei teenager molto interessati
ai film horror (infatti in questi film troviamo molti riferimenti
ai classici come "Halloween") dove si mescolava
comicità a spavento.
Oltre ai popolari film horror in lingua inglese
degli ultimi anni novanta, solo il film indipendente The Blair
Witch Project (1999) provocò spaventi notevoli. Il
successo internazionale Ring (1998) di Hideo Nakata, lanciò
una serie di film horror che si concentravano su temi psicologici
piuttosto che sul sangue. Il sesto senso (1999) di M. Night
Shyamalan fu un esempio di grande successo.
I film horror si portano poi verso una nuova
dimensione; non è più un individuo conosciuto
a generare il panico in una comunità, più o
meno piccola, di personaggi (come succede in Venerdì
13, Non aprite quella porta e tutto il cinema horror classico
anni '70): è tutta la società ad essere malata
e assassina, come in Hostel o Silent Hill, oppure il protagonista
negativo della vicenda tenda ad avere un intento purificatore
nei confronti della società comunque malata (come in
Saw).
Durante gli anni novanta il cinema horror si modifica nuovamente.
Ciò che avviene può essere definito come il
rendere quotidiano l'orrore che nei decenni precedenti era
considerato distante. Da una parte vi
è l'umanizzazione di personaggi negativi anche classici
(si veda il complesso personaggio del conte Vlad in Dracula
di Bram Stoker) dall'altra si ha la generalizzazionedel male,
il mostro è un uomo, ma stavolta non si è più
sicuri di chi sia, chiunque è imputabile e di chiunque
si può dubitare; è la società malata
che crea e che nasconde il mostro. Caratteristica comune all'horror
classico è che comunque il mostro è ben individuabile
ed il bene è sempre presente e spesso vince.
Tim Burton è uno dei registi cardine
del cinema gotico e offre una versione cupa della vita descrivendone
gli aspetti più oscuri e misteriosi (Il mistero di
Sleepy Hollow, Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet
Street). Elementi tipici del cinema horror gotico sono principalmente
le atmsofere gotiche. Temi e personaggi ricorrenti sono i
vampiri, zombie (o altre forme di non-morti), lupi mannari,
fantasmi, demoni, le antiche maledizioni, creature possedute
dal demonio, occulto, animali malvagi, oggetti inanimati dotati
di una vita proveniente dalla magia, streghe, scienziati pazzi,
case infestate, cannibali e creature extraterrestri.