Con il successo dei film a
basso budget e il sempre crescente interesse del pubblico all'occulto,
il genere fu in grado di sfornare una serie di pellicole molto
intense, spesso con contenuti sessuali, diventate
"A-movie". Molti di questi film furono fatti da registi
rispettabili.
Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York
(1968) di Roman Polanski fu acclamato sia dalla critica che
dal pubblico, e fu un precursore dell'esplosione dell'occulto
degli anni settanta; questa esplosione include il grande successo
de L'esorcista (1973) (diretto da William Friedkin e scritto
da William Peter Blatty, che scrisse anche il romanzo), e
altri film dove il Diavolo s'impossessa del corpo di una donna
o di un bambino. Bambini demoniaci e reincarnazioni diventarono
temi popolari nei film horror (come Audrey Rose (1977) di
Robert Wise, dove un uomo sostiene che sua figlia sia la reincarnazione
di una persona morta). Un altro famoso film horror religioso
fu Omen - Il presagio (1976), nel quale un uomo scopre che
suo figlio adottivo è l'Anticristo. Di quest'ultimo
film è uscito un remake il 6/6/06.
Gli avvenimenti degli anni sessanta e settanta
(come la guerra in Vietnam) iniziarono ad influenzare gli
horror di quel periodo: L'ultima casa a sinistra (1972) di
Wes Craven e Non aprite quella porta (1974) di Tobe Hooper
sono un esempio; George Romero esaminò l'espansione
della nuova società consumista nel suo nuovo sequel
sugli zombi, Zombi (1978); il regista canadese David Cronenberg
rinnovò il personaggio dello scienziato pazzo esplorando
le paure della gente sulla tecnologia e la società,
iniziando con Il demone sotto la pelle (1975).
Sempre negli anni settanta arrivò sul
grande schermo Stephen King. Molti dei suoi libri sono stati
trasformati in film, a partire dal suo primo romanzo, Carrie,
che diventò film nel 1976 per merito di Brian De Palma,
che stava anche per essere nominato agli Oscar, anche se fu
fatto spesso notare che il suo punto di forza non era la capacità
di spaventare ma l'esplorazione psicologica. John Carpenter,
che aveva già diretto Dark Star (1974) e il film d'azione
Distretto 13: le brigate della morte (1976) ispirato ad un vecchio
film di Howard Hawks, creò Halloween (1978), che introdusse
la caratteristica dei
"teenager uccisi da un super assassino",
elemento caratterizzante il neonato genere slasher. Halloween
diventò uno dei film indipendenti di maggior successo
mai fatti ed ebbe numerosi seguiti. Questo film poi, ebbe come
protagonista una donna e questo fu un vero e proprio cambiamento.
Alien (1979) combinò la violenza tipica
dei film anni settanta con i "monster movie" degli
anni precedenti e riavvicinò l'horror alla fantascienza.
Ci furono numerosi seguiti di gran qualità a questo
film e un'infinità di imitazioni negli anni successivi.
Ancora una volta abbiamo una donna per protagonista, ma questa
volta è ancora più determinate il suo ruolo.
Nello stesso periodo ci fu un'esplosione di
produzione horror in Europa, grazie a registi italiani come
Pupi Avati, Mario Bava, Dario Argento e Lucio Fulci, e spagnoli
come Paul Naschy (vero nome Jacinto Molina), Amando de Ossorio
e Jesús Franco. Questi film in genere coinvolgevano
i personaggi classici del cinema horror (vampiri, lupi mannari,
demoni, zombie, killer psicopatici) ma possedevano uno stile
caratteristico, diverso da quello dell'horror made in USA.
Intanto ad Hong Kong, i registi iniziarono ad
essere ispirati dai film della Hammer e dalla produzione europea
e cominciarono a fare film horror con protagonisti esclusivamente
asiatici. La Shaw Scope produsse La leggenda
dei sette vampiri d'oro (1973) in collaborazione con la Hammer,
e in seguito iniziò a creare propri film più originali.
Questo genere esplose negli anni ottanta,
con Close Encounters of the Spooky Kind (1981) di Sammo Hung
che lanciò il sottogenere della "commedia horror
kung-fu"; esempi di questo nuovo genere sono Mr. Vampire
(1985) e Storia di fantasmi cinesi (1987).
A partire dagli anni sessanta, fino agli anni
settanta (e soprattutto in questo decennio) il cinema horror
subisce una nuova ed importante modificazione; è in
questo periodo infatti che vengono creati quelli che sono
gli attuali stili classici del genere. Al di la delle creazioni
dei vari sottogeneri, il cambiamento più radicale è
nel protagonista negativo delle vicende. Il mostro infatti,
che nel cinema horror classico era effettivamente un essere
del tutto non umano, o non più umano (dal mostro della
laguna nera a Dracula), ora in questi anni divieni un essere
umano, o in cerca di vendetta o impazzito e assetato di sangue;
la sfiducia non è più in ciò che la gente
non conosce, quanto in ciò che la gente conosce ma
di cui non può avere del tutto fiducia. Da sottolineare
è soprattutto La notte dei morti viventi, film molto
più moderno, in quanto il nemico, in quel film, non
era neppure più da ricercare in un proprio simile deviante,
ma il dubbio si estendeva a tutti, nessuno escluso (esemplare
in questo la scena della bambina che divora i genitori che
non hanno voluto lasciarla neanche dopo morta).