Fu nei primi anni trenta
che i produttori statunitensi, in particolar modo la Universal
Pictures, resero popolari i film horror, portando sullo schermo
personaggi di successo come Dracula (1931), Frankenstein (1931),
La mummia (1932)
e L'uomo invisibile (1933). Alcuni attori iniziarono a costruire
intere carriere su film come questi (ad esempio Boris Karloff
e Bela Lugosi).
Altri studi cinematografici non ebbero lo
stesso successo ma sono comunque da citare Il dottor Jekyll
di Rouben Mamoulian (Dr. Jekyll and Mr. Hyde, Paramount, 1931)
e La maschera di cera di Michael Curtiz (Warner Bros, 1933).
La serie dei film horror della Universal continuò
negli anni quaranta con L'uomo lupo (1941), non il primo film
sui lupi mannari, ma certamente il più influente. Inoltre
la Universal continuò, durante questo decennio, la
serie di film su Frankenstein, così come altri film
su mostri già visti sullo schermo. Sempre nello stesso
decennio, Val Lewton produsse per la RKO una serie di film
di notevole influenza, tra cui Il bacio della pantera (1942),
L'uomo leopardo (1943), Ho camminato con uno zombie (1943),
tutti distinti dalla presenza di elementi tipici del genere
(creature spaventose, ombre sui muri...), caratterizzati dalla
regia di Jacques Tourneur.
Con i radicali cambiamenti nella tecnologia
che ci furono negli anni cinquanta, anche gli horror cambiarono
e passarono dalla linea gotica a quella di fantascienza. Ci
furono una serie infinita di film horror di seconda categoria
dove gli umani se la dovevano vedere con entità extraterrestri:
invasioni aliene, mutazioni, piante o insetti. In questi film
furono utilizzati nuovi trucchi, come il 3-D, che portarono
il pubblico settimana dopo settimana a spaventi migliori e
maggiori. I film di maggior qualità di questo periodo,
oltre a La cosa da un altro mondo (1951) e L'invasione degli
Ultracorpi di Don Siegel (1956), cercarono di portare lo spettatore
in un'atmosfera della Guerra Fredda.
Gli ultimi anni cinquanta e primi anni sessanta
videro la nascita di case cinematografie esclusivamente per
i film horror, come la Hammer Film Productions. La Hammer
raggiunse un grande successo internazionale coinvolgendo personaggi
classici dell'horror, spesso interpretati da Peter Cushing
e Christopher Lee, come La maschera di Frankenstein (1957),
Dracula il vampiro (1958) e La mummia (1959) e molti seguiti.
La Hammer, e il direttore Terence Fisher, sono universalmente
riconosciuti come i pionieri del moderno cinema horror.
L'American International Pictures (AIP) fece
anche una serie di film ispirati ai racconti di Edgar Allan
Poe prodotti da Roger Corman e con Vincent Price. Queste produzioni,
a volte controverse, spianarono la strada ad una violenza
più esplicita sia negli horror che in altri generi
di film.
I film horror dei decenni precedenti fino
agli anni cinquanta sono tutti costellati da figure archetipe
dell'immaginario collettivo, spesso mutuate dalla letteratura
di genere. Ma è a partire da questo decennio che vengono
introdotti nuovi concetti e personaggi; ed è da questo
decennio che i film horror cominciano realmente ad assimilare
le paure diffuse per renderle sullo schermo senza filtri,
o quasi, così da divenire lo specchio più credibile
dello sviluppo della società. Infatti è proprio
a partire da questi anni l'introduzione degli alieni come
modificazione (spesso in negativo) dei miti classici di fate
ed elfi, ormai passati di moda e troppo poco credibili; ma
gli alieni vengono anche utilizzati per parlare, e mettere
in guardia, del pericolo comunista (per quanto riguarda questa
lettura, su tutti spicca L'invasione degli Ultracorpi). Altro
personaggio nato in quest'epoca è lo scienziato pazzo,
o lo scienziato a cui sfugge di mano la propria scoperta (sio
veda L'esperimento del dottor K ) concetto preso da Frankenstein
ovviamente, ma che viene ripreso a seguito del rapido sviluppo
tecnico e scientifico di quegli anni, sviluppo troppo rapido
e troppo radicale perché la gente se ne appropriasse
senza paura (particolare, in quest'ottica è Ultimatum
alla terra, film in cui la scienza, oltre ad essere causa,
o concausa, del male viene rappresentata come unica soluzione).