"Teddy Bear picnic"



I Love My Teddy Bear


Isabella, cioè io, a 2 anni, in spiaggia a Rimini con Orso in spalla.

Forse non tutti sanno che...

Si dice che nel 1902 Theodore Roosevelt, l'allora presidente degli Stati Uniti, durante una vacanza nel Mississipi partecipò ad una battuta di caccia. A fine giornata, non avendo trovato altra preda, i suoi accompagnatori legarono un cucciolo d'orso ad un albero per permettere al presidente di abbatterlo facilmente ed esibire un trofeo. Pare che Roosevelt si rifiutò di sparare all'orso mostrando la sua levatura morale e la sua integrità.

Fatto sta che il 16 novembre del 1902, sul celebre giornale Washington Post apparve l'articolo che riportava l'accaduto insieme alla celebre vignetta di Clifford K. Berryman che ritraeva la scena. Seguirono altre vignette dell'artista e l'orsetto divenne la mascotte dell'amato presidente. Fu una coppia di emigrati russi di Brooklin nel 1903 a riprodurre per la prima volta l'orsetto in peluche, ispirato chiaramente al disegno di Clifford. Chiesero ed ottennero il permesso di chiamarlo Teddy Bear in onore al presidente Roosevelt soprannominato col nomignolo di Teddy.

Il successo fu immediato ed i coniugi Michtom in breve fondarono una vera e propria fabbrica: la Ideal Novelty & Toy Co. Contemporaneamente in Germania, la fabbrica di giocattoli Steiff, usciva con la sua prima collezione di orsetti in peluche e presto anche altri produttori di giocattoli dismisero la loro produzione di orsi realistici ed adulti per soddisfare la grande richiesta di morbidi cuccioli. Gli orsi della Steiff vennero esportati in grande quantità negli Stati Uniti, fino al 1914, con lo scoppio della prima Guerra Mondiale ed il conseguente blocco del libero scambio delle merci anche l'esportazione degli orsi cessò. Questo diede il via alle produzioni locali in tutto il mondo. Tra il 1915 ed il 1930 in Francia, in Australia ma soprattutto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti nacquero nuove fabbriche di giocattoli e nuovi orsetti in diverse versioni.

Orsi snodati, orsi che giocano, orsi di diversi colori: oltre ai classici miele e cannella si affacciano gli orsi bruni, quasi neri e i multicolore. La popolarità dell'orso è stimolata anche dalle tante favole e disegni dell'epoca, tra i più popolari si distingue Winnie the Pooh che nel 1930 fa il suo primo ingresso nel mondo dei peluche dopo una gavetta di circa 10 anni come protagonista di storie illustrate. Da allora la passione per gli orsetti non ha mai smesso di crescere e dilagare in tutto il mondo. Dagli anni '70, in contrapposizione alla grande produzione di massa di peluche, sono emersi molti artigiani artisti che creano orsetti personalizzati. Ancora oggi, soprattutto negli Stati Uniti, in Inghilterra ed in Australia si possono ordinare dei veri e propri orsi d'artista.


Clicca sull'orsachiotto per conoscere la fonte di quanto riportato sopra.


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