"New York New York" - Liza Minnelli

 



3 Gennaio 2001

Ancora non ci credo!
Ho centellinato ogni emozione durante i due mesi in cui attendevo il giorno della partenza.
Non so come spiegarlo ma ogni giorno pensavo solo: "Meno uno."
Ieri pomeriggio abbiamo accompagnato i bimbi e Kiwi dalle nonne.
Com'è vuota la casa senza di loro. Regna un silenzio innaturale.
I bagagli (ovvero 2 zaini, il mio beautycase, 2 trolley scelti nelle canoniche misure per i bagagli a mano) sono pronti davanti alla porta.
Un'ultima controllata ai documenti di viaggio (tanto per assicurarsi di non aver dimenticato nulla.)
E' il mio desiderio sin da bambina...
Non mi par ancora vero... questa sera io e Claudio dormiremo a...
MANHATTAN.
Arriviamo all'aeroporto di Malpensa in anticipo.
Cerchiamo la biglietteria della Sabena Airlines e, anche se in anticipo, ci fanno il check-in dato che non abbiamo valige ingombranti.
Alle 12.45 dovremmo partire per Bruxelles e da li prendere il volo di linea per N.Y.
Già... dovremmo...
Verso le 10 inizia a calare sulla pista una leggera foschia... che poi diventa nebbietta...
e poi NEBBIA vera e propria...
AAARGHHH
Odio la voce che dall'altoparlante ci informa in tono cadenzato:
"Si avvisano i signori passeggeri che il volo SN 3158 è stato cancellato per nebbia".
Io e Claudio ci guardiamo attoniti con un unico pensiero:
"Possibile che il nostro PRIMO viaggio termini ancora prima di iniziare?"
Dopo aver chiesto chiarimenti ad uno stewart della Sabena, Claudio torna e mi dice:
"Non preoccuparti, prendi i bagagli, passo veloce e seguiamo quel tizio col giacchino rosso."
Detto fatto!
Dopo mezz'ora avevamo i biglietti sostitutivi per il primo volo in partenza per Zurigo della SwissAir. Riesco a chiamare l'agenzia di viaggi per avvisarli dell'inconveniente e mi dicono che molto probabilmente avremmo perso il servizio di taxi che ci avrebbe dovuto portare dal J.F.K. all'albergo ma comunque avrebbero fatto un tentativo.
Pazienza, ci penseremo quando saremo arrivati.
Ha inizio la nostra avventura.

Verso Zurigo
Tappa a Zurigo, l'attesa è lunga... giretto di qua... giretto di la... meno male che i negozi sono carini e passi il tempo. Alle 9 di sera, finalmente, ci imbarchiamo per N.Y.
Ogni tanto ci si alza per sgranchire le gambe, si ascolta musica, si guarda un film, si pisola.
Il cibo non è poi così cattivo, anche se Claudio dice che sa di plastica.
Ci consegnano un questionario da compilare, obbligatorio per coloro che entrano negli U.S.A. (le domande... beh... le persone normali risponderanno negativamente... ovviamente).
Ogni tanto lo sguardo cade sul computer che ci informa dell'altezza di volo, dei gradi all'esterno, della nostra posizione. Sguardo dopo sguardo la linea che ci separa dall'aeroporto J.F. K. è sempre più corta.
Finalmente!
Ci informano di allacciare le cinture di sicurezza.
Inizia la fase di atterraggio.
Le luci sottostanti si fanno sempre più grandi...
Siamo atterrati...
I nostri piedi toccano il suolo americano...
Dobbiamo passare la prima dogana... però mi scappa pipì... (che ci volete fare... l'emozione...). Vado in bagno e nel frattempo il doganiere pone alcune domande di rito a Claudio, poi gli chiede se era sicuro che non fossi scappata!
Non avrei mai immaginato che una persona che comunque incute soggezione per la sua posizione (è il nostro primo viaggio, per cui non siamo avezzi a passare dogane ecc.) potesse anche essere spiritosa in momenti di controllo come quello.
"I'm here". Mi guarda, gli porgo il passaporto, timbra e saluta.
Il corridoio che dobbiamo attraversare è lungo, lunghissimo (almeno cosė mi sembra) poi... c'è un'altra barriera, altro doganiere, paciarotto, che ci chiede i passaporti.
"Where do you come from?" chiede a Claudio. "From Italy" "Italy? Ohhh... Good Italy... pizza... beautiful, beautiful Italy".
Poi mostro il mio "Together?" "Yes." Mi guarda ancora: "Good face" e mi strizza l'occhio!
"Welcome in U.S.A."
Siiiiiiiiii...
Ci siamoooooooooo...

in
Ancora pochi passi poi dietro l'angolo (c'è sempre qualcosa dietro l'angolo...)
parenti e amici vari in attesa.
E ora? Magari qualcuno sta aspettano anche noi...
Infatti ecco l'autista che tiene in mano un cartello con il mio cognome storpiato:
l'agenzia è riuscita ad avvisare, meno male.
Saluti di convenienza, poi ci dice di coprirci bene che l'automobile non è lontana.
E che automobile!!!
Ci fa accomodare su una Limousine, quelle lunghissime che si vedono nei film.
E' simpatico, italoamericano, e ci informa sulle varie usanze di N.Y. City come quella della mancia (non è mai compresa nel conto e va perciò aggiunta. Bar e ristoranti: tra il 15 e il 20% o raddoppiare la tassa dell'8,25%; taxi: 15%. Si da $ 1 al personale alberghiero e $ 1 per ogni collo al facchino. Niente mancia nei teatri, cinema e stazione di servizio).
Percorriamo una tangenziale, fino a qui nulla che ti faccia capire di essere a N.Y. poi...
improvvisamente...
i grattacieli illuminati nella notte (sono le 11 p.m.) appaiono come per incanto innanzi a noi...
EMOZIONE
Il cuore batte impazzito.
E' il mio desiderio sin da bambina...
I'm happy!

Arriviamo al Da Vinci Hotel
244 West 56th Street
(tra Broodway e 8th Avenue)



"Siete fortunati" ci dice l'autista... facendoci l'occhiolino.
"Avete un McDonald's vicino..."
Nostra risata "No, grazie. Troveremo un'altra soluzione"
Infatti... solo cucina italiana!

Trattoria Rino
(877 8TH Ave-NYC / between 52nd & 53rd Street)
Anche se siamo un po' storditi dal fuso orario, alle 8 a.m. siamo già in strada.
Imbaccuccati come se fossimo al Polo (la temperatura è salita a 0 °C solo il giorno in cui siamo andati a trovare Vince a Brooklyn., altrimenti sempre -6/-7 °C).
Zaini, cartina stradale, guida turistica e (ovvio) macchina fotofrafica ed un valanga di rullini.


Ci rifocilliamo con una buona colazione... all'italiana al
Caffè Europa, tra la 57th e Broodway.

Abbiamo usato la metropolitana solo per andare a Brooklyn da Vince.
Come primo giorno ne abbiamo fatta di strada a piedi:
dalla 56th Street a Broadway, Times Square, piccola deviazione per ammirare lo splendido panorama dall'86° piano dell'Empire State Building, altra deviazione per il Village, Little Italy, China Town, il World Trade Center, Battery Park, imbarco per Liberty Island
e ritorno.
Fate un po' il conto!


Credete ai Marziani?
NO?!?
Allora entrate al Mars 2112
(1633 Broadway at 51st Street)


Le si vedono sempre di notte, sfavillanti di luci:
BROADWAY - TIMES SQUARE

Questa foto la farò vedere a Kiwi al nostro ritorno.

Il mio nick in Internet è "LadyStardust";
sono una fan sfegatata di Bowie
ma questo locale non centra nulla con lui.

Times Square

Times Square

NASDAQ

Un poliziotto intima a due musicisti di sbaraccare.
Cliccando sulla foto a sinistra
ci si collega alle earthcam puntate su
Times Square: selezionate la cam-5
(è qualche metro distante da qui)
EMPIRE STATE BUILDING

350 Fifth Avenue
L'ex grattacielo più alto del mondo (380,75 mt) è uno dei simboli di New York.
Inaugurato nel 1931, questo grattacielo Art Decò ha catturato l'attenzione di King Kong.
La salita fino all'86° piano (foto accanto) è garantita 365 giorni all'anno, con qualsiasi tempo, dalle 9.30 a mezzanotte. Quella che invece non è affatto garantita è l'ulteriore salita all'osservatorio del 102° piano che per questioni di sicurezza, visto lo spazio limitato, è consentita solo quando l'affluenza è ridotta e le condizioni metereologiche sono buone.
Una curiosità: l'elettricità statica è così forte sulla cima del grattacielo che vi può accadere di prendere la scossa baciandovi sulle labbra.

4 chiacchiere con un piccione.


Vista panoramica dall'Empire State Bldg.
Erano due foto, Claudio le ha unite con Photoshop.
Il Chrysler (1930), con l'Empire State Building,
è il più noto grattacielo di New York.
E' visitabile solo la lobby in stile Art Decò.
405 Lexington Ave (42nd Street)
VERSO LIBERTY ISLAND...

Donna Karan New York

Mercato all'aperto
IL TETTO DEL MONDO
Sembra strano ma noi non siamo saliti.


Battery Park alla confluenza dell'Hudson River e dell'East River.
(tra State St. e Battery PI.)
Questo parco, a sud di Manhattan, di fronte all'isola della Statua della Libertà, deve il suo nome alle batterie di cannoni un tempo qui piazzate per difendere la baia.
Molte sue statue ricordano le vicissitudini dei primi emigranti, l'Esercito della Salvezza e Giovanni da Verrazzano, il primo esploratore di queste coste.


Battery Park
(p.s.: la macchiolina sotto l'albero è uno
"squirrel" = scoiattolo)

Prima di imbarcarci per Liberty Island cerchiamo un ristorante.
Troviamo una specie di pizzeria... ci si accontenta... ma la pizza non è un granché.
Torniamo a Battery Park per imbarcarci sul battello.
Dove voleranno queste oche canadesi?
Il vento è gelido, sembra formato da mille aghi che ti trafiggono il viso ma non si può perdere lo spettacolo dello SkyLine.

Ma guarda... ecco dove erano dirette le oche che avevamo visto prima in volo!
A LIBERTY ISLAND
MISS LIBERTY

Di questa foto abbiamo fatto il poster.
Al ritorno, stanchi ed infreddoliti, ci sediamo all'interno del battello vicino ad un termosifone e non scendiamo per visitare l'Ellis Island Immigrant Museum (sarà per la prossima volta...).
Poi, sempre a piedi, rientro al Da Vinci Hotel per riposarci e poi da Rino per una gustosa pasta di pennette alla wodka. E' una porzione così abbondante che ci sazia, per secondo un'insalata.
Sembra la scena di un film, dai tombini esce vapore...
Itinerario secondo giorno:
METROPOLITAN MUSEUM OF ART
AMERICAN MUSEUM OF NATURAL HISTORY
(Del Museo di Storia Naturale abbiamo ammirato solo il salone d'ingresso.
Abbiamo rinunciato alla visita altrimenti saremmo arrivati in ritardo all'appuntamento con Vince a Brooklyn)

CENTRAL PARK
FIFTH AVENUE
ROCKFELLER CENTER
(al R.C. prendiamo la metropolitana per andare a BROOKLYN).

Telefonata ai bimbi:
Fabrizio vuole il canarino Titti e Luca gatto Silvestro

American Museum of Natural History
Central Park West

Metropolitan Museum of Art
1000 Fifth Avenue (82nd St.)
(sezione egizia)

Scoiattolo al Central Park

Central Park: sculture di ghiaccio

Central Park

Central Park

Central Park
 
LUNGO LA FIFTH AVENUE
la strada più famosa del mondo
Un rettifilo di sette chilometri e mezzo, con boutique, grattacieli, monumenti e musei.

711 Fifth Avenue
The Disney Store
Minnie Paperino Topolino in formato "sedie".

727 Fifth Avenue
Tiffany
t
Trump Tower


Fifth Avenue
Foto ricordo di un abito da sogno.

Fifth Avenue
Claudio davanti a Asprey & Carrard,
clienti della ditta per cui lavora.

767 Fifth Avenue
F.A.O. Schwarz
Il più divertente negozio di giocattoli di New York.
I due piani sono zeppi di peluche, di giochi e di una straordinaria collezione di bambole.

Il gigante e la bambina... (di una volta!)

L'albero e gli angeli del Natale al
Rockfeller Center

La pista di pattinaggio della Lower Plaza,
che in estate lascia posto ad un caffè all'aperto.
Davanti alla statua del Prometheus, ai primi di dicembre viene eretto un grande albero di Natale illuminato.

La statua del Prometheus, l'uomo che nella mitologia greca rubò il fuoco agli déi per donarlo ai mortali.

Il Radio City Music Hall
(
tra la 50th Street e 6th Avenue) è il teatro coperto più grande degli U.S.A.. Costruito nel 1932 su progetto di Edward Durell Stone, ospita sino a 6.200 spettatori. Sul soffitto del foyer è appeso un lampadario Art Decò di 2 tonnellate.
Sul palcoscenico si esibiscono, dal 1932, le Rockettes, famoso gruppo di ballo acrobatico.
Il teatro, restaurato nel 1979, fa parte del Rockfeller Center.

636 5th Av. tra 50th e 51th Sts
(nel Rockfeller Center)
Sephora: i prodotti cosmetici di Iman,
modella e moglie di Bowie
Saint Patrick's Cathedral
Fifth Avenue (tra 50th e 51st Sts)
Questa cattedrale gotica di 2400 posti, opera di James Renwick Jr, fu consacrata nel 1879, ventun anni dopo la posa della prima pietra.
Sede del potente cardinale O'Connor,
è la chiesa cattolica più famosa di New York.
E' stato anche il luogo della veglia funebre di importanti personaggi, come Robert Kennedy,
e dei vigili del fuoco morti in servizio.
La bellissima lady Chapel, dietro l'altare, è stata intagliata in marmo del Vermont: porta lo stemma di Leone XIII e ha un rosone che raffigura i misteri del rosario.


MoMA


Museum of Modern Art (MoMA)
111 West 53rd Street
(tra Fifth e Sixth Aves)

Dov'è possibile sorbire una tazza di tè all'ombra di un Rodin, assistere ad un film o a una condìferenza sull'architettura contemporanea, contemplare
"La Danza" (1909) di Matisse, capire la storia della fotografia e godersi concerti jazz gratuiti il venerdì sera? Al Museum of Modern Art, la cui grandissima raccolta permanente comprende quadri, sculture, disegni, fotografie, opere di grafica, film e nastri video, tutti risalenti a dopo la seconda metà del
XIX secolo.
Il museo fu fondato nel 1921, in un epoca in cui l'arte moderna non era oggetto di collezionismo.
IL PONTE DEI SOGNI: BROOKLYN

Il Ponte di Brooklyn illuminato e fiocchi di neve

Brooklyn

Brooklyn

Julie, Nija ed io

... che facce da sciocchini...

Claudio e Vince
ALTRE METE...

La facciata curvilinea del Solow Building (221 metri) disegnato nel 1974 da Gordon Bunshaft insieme con Skidmore, Owings & Merrill, uno degli studi più richiesti per progettazione di grattacieli.
(57th St. quasi all'angolo con la Fifth Avenue)


Harley Davidson Cafe
1370 Sixth Avenue (W.56th St)
Ristorante a tema per gli amanti della mitica moto.

1409 Sixth Avenue
(West 57th Stree)
Jekyll & Hide Club
Questo horror ristorante annovera più efetti speciali di qualunque altro a New York.
E' destinato anche alle famiglie e sfrutta l'amore dei bambini per i mostri del cinema.
I menù sono adeguati alle esigenze dei giovani clienti.

Planet Hollywood Store
140 West 57th Street (Sixth Ave)

Planet Hollywood Store
140 West 57th Street (Sixth Ave)

Planet Hollywood Store

Hard Rock Cafe
221 West 57th Street
(tra Brodway e Seventh Ave)
Al tempo stesso museo, pub, bazar e venditore di hamburger:
Qui predomina il tema rock'n'roll americano,
tuttavia con un fitto intreccio di varianti internazionali.
Il bar è a forma di chitarra


Hard Rock Cafe Store
A dire il vero, nutrivo una minuscola e non troppo segreta speranza di incontrare Bowie... magari mentre faceva shopping sulla Fifth Av. o mentre passeggiava in Central Park con Iman e Alex.
Comunque sia... appena entrati nell'Hard Rock Cafe Store...
le note di Heroes avvolgono me e Claudio e me lo trovo davanti...
nooo... non Lui (sarei rimasta paralizzata dalla gioia...) ma la sua foto.
In qualche modo ci siamo comunque incontrati...

Macy's
(151 W 34th St. tra Broadway e 7th Av)

Macy's
Le due foto sottostanti sono state scattate da Vince: veduta da Brooklyn

Prima

Dopo
In un mondo perfetto...
Le pagine dedicate al "Martedì Nero" nel sito di Kiwi

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