I.XVIII
LA VOCE DEI POETI
Pag.110-111
Sebastiano Morana di Pisa attende pazientemente da aprile un riscontro che ora riceve, con le dovute scuse, perché la raccolta di haiku che ci ha inviato è un inedito di valore che esce dal cassetto:
Campo di lino ---
Mia nonna ondeggia
Fino al crepuscolo
Basterebbe questa composizione per qualificare il poeta e la sua produzione. Un'immagine vivida nella quale non le erbe, ma una figura ondeggia nella distesa fino al crepuscolo, per una sorta d'inversione visiva e di fusione scenica.
Su di essa un regista potrebbe trattenere una lunghissima inquadratura, con macchina da ripresa fissa, il movimento appartenendo, già, agli archetipi presenti nell'animo che partecipa.
Ma ancora:
Ore 7.30 ---
Una foglia di platano
Cade sul piede in corsa
E' già caduta eppure sta ancora per cadere. Cade ancora e continua a cadere. La scienza inizia ad intravedere velocità superiori a quella della luce. La poesia le ha già realizzate.
Fratture spazio/temporali:
La mia casa ---
Non ero mai stato qui
Prima di adesso
Trasferimento di piani:
Odi il brusio
Del ruscello, pescatore
Di ranocchie?
Il centro è il brusio o il ruscello? Forse il pescatore? Guardate: le ranocchie stanno saltando.
Ed inoltre:
Fanciulli al mare
Coi minuscoli pugni
Fanno clessidre
Quanto tempo è passato, ma il bambino è ancora assorto sulla spiaggia, prende la sabbia e la sabbia scivola, prende la sabbia e la sabbia scivola...
Ora in silenzio cogliamo:
Quelle lampare
Remote come stelle ---
Anime di chi?