StegcO

StegcO, Il Saggio Nome: StegcO

Età: 100 Anni

Sesso: Maschio

Razza: Elfo Alto

Classe: Mago

Allineamento: Neutrale Buono

Livello: [N/A]

  
BackGround:

I briganti giacevano a terra privi di vita, i volti dilaniati e i ventri squarciati dalle dita ossute dei servi che aveva invocato. Il mercante stava ancora tremando osservando in silenzio lo straniero che era intervenuto: un necromante... per se e la propria carovana era la fine ormai. - Alzatevi suvvia e non temete. Qualche volta i morti possono anche aiutarci non trovate? La voce dello straniero era profonda, cortese, totalmente diversa dai sibili e i gorgoglii di cui Drannar, il mercante di stoffe, a veva sentito parlare. - Gh... gh...grazie. - O non dovete temere. Il fatto che il mio dominio sia sui morti non significa che io sia malvagio - Ma...ma tutto ciò che è morto è malvagio. - Se il seme non morisse da dove avrebbe origine la pianta? Se i germi del grano, seminati negli sterminati campi attorno a Britain non dessero la loro vita per noi che spighe mieteremmo? La vita nasce dalla morte stessa. Sapete, mi ricordate il mio vecchio mentore... Drannar aveva fretta, terribilmente fretta, ma dopotutto quell’uomo gli aveva salvato la vita ascoltarlo era il minimo che potesse fare. - Ruminus, lo scarlatto... mi trasmise tutto ciò che sapeva e si rabbuiva ogni volta che io chiedevo il suo parere sui modi che avevo immaginato per usare a fin di bene la necromanzia. “I morti sono malvagi a noi che li sfruttiamo lo siamo ancora di più” era uso ripetere sin quasi alla nausea. Ma il vero colpo fu quando gli mostrai i fiori che avevo coltivato con meticolosa cura e sapiente magia all’interno della mia cripta. I Fiori della Cripta li avevo battezzati. Una nuova specie di fiori che poteva vivere nel liquame prodotto dai cadaveri in putrefazione e senza bisogno di alcuna luce. Perduti... tutti perduti quando la delusione che aveva colto il volto del mio mentore aveva lasciato il posto alla furia più distruttiva. Iniziò ad odiarmi e solo una settimana dopo mi cacciò dalla città. Ma io ho ancora con me un esemplare di quel fiori... sono sicuro che un giorno troverò qualcun altro come me disposto a fare nascere nuova vita dalla morte - il necromante aveva iniziato ad allontanrsi senza nemmeno un cenno di saluto. - Ehi! Non mi avete detto nemmeno il vostro nome! Un guazzabuglio incomprensibile gli giunse alle orecchie. Stecco, Stegco... qualcosa di simile. Si Stegco! Era davvero strano come nome ma Drannar avrebbe ricordato così il suo, atipico, salvatore.