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Gualdo Tadino: Palazzo del Podestà, Torre Civica e Museo dell'emigrazione |
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Il Palazzo del Podestà e la Torre Civica sono situati in Piazza del Soprammuro, in pieno centro storico. Il Palazzo ha subìto i danni del terremoto del 1751: oggi è appena la metà della struttura originaria e i segni della sua magnificenza sono evidenti lungo la fiancata nord della Torre Civica. |
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Il Museo dell'emigrazione è stato allestito nel medioevale Palazzo del Podestà, nel centro della città. Scopo del Museo è di documentare la storia dell'emigrazione umbra dall'inizio, nell'ultimo decennio dell'Ottocento, alla fine, negli anni Sessanta del novecento. In questo arco di tempo decine di migliaia di umbri emigrarono nei diversi paesi del mondo dove era possibile trovare lavoro. | ||
Il museo è composto da tre sale, disposte una sopra l'altra. La prima sala, quella a cui si accede dall'entrata, documenta l'Arrivo. Qui è stato ricostruito lo spaccato di una miniera. Il lavoro nelle miniere è stato scelto in quanto paradigmatico di una delle principali e più diffuse attività che gli umbri andavano a svolgere all'estero, sia nel centro Europa che negli Stati Uniti. | ||
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I pannelli raccontano gli altri lavori: l'edilizia, il baliato, la fabbrica, l'agricoltura, etc. Un grande carta geografica del mondo illustra i luoghi dove gli umbri sono emigrati in circa ottanta anni, e la quantità delle persone. Attraverso gli oggetti dell'emigrazione: passaporti, permessi di soggiorno, permessi di lavoro, e attraverso foto, immagini in movimento e pannelli esplicativi è stata ricostruita la vita dell'emigrante. |
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Salendo di un piano si accede alla sala del Viaggio. Qui si racconta di come gli emigranti raggiungevano i nuovi luoghi del lavoro, sia per quanto riguarda i paesi europei che quelli transoceanici. | ||
Treni e navi erano i mezzi più diffusi. Napoli e Genova, in Italia, Le Havre e Cherbourg, in Francia, i porti di imbarco utilizzati dagli emigranti. Le valigie e i bauli esposti ricordano i contenitori nei quali gli emigranti riponevano i pochi oggetti che si portavano dietro. | ||
Numerosi sono stati i rientri di chi, dopo un periodo più o meno breve, decise di tornare in patria. Viene anche ricordato il naufragio della nave Empress of Ireland, sul fiume San Lorenzo, che nel 1914 riportava in Europa gli emigrati, in cui persero la vita 1.012 passeggeri su 1.477, fra i cinque italiani che si salvarono c'erano anche due umbri. | ||
Salendo ancora di un piano si arriva nella sala della Partenza. Qui vengono raccontati e spiegati i motivi per cui gli umbri vennero costretti ad emigrare. La cause socio-economiche furono i principali motivi dell'espulsione: le varie crisi del mondo agricolo che si succedettero negli anni presi in esame, poi la crisi dei lavori artigianali ed edili nelle città, ma anche le chiusure delle miniere (Morgnano, Bastardo) avvenute nel secondo dopoguerra. |
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Non mancarono anche aspetti culturali: attraverso l'emigrazione, soprattutto i giovani, vedevano una forma di emancipazione dalla famiglia e dal luogo di origine. Spazio è stato dato anche l'emigrazione politica. | ||
A pochi metri dal Museo si trova la videoteca che raccoglie documentari, fra cui la duplicazione di quelli in possesso della Rai, che raccontano la storia dell'emigrazione italiana all'estero. Si tratta della prima raccolta del genere in Italia. |