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Gualdo Tadino: Rocca Flea e Museo Civico |
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Il complesso monumentale della Rocca Flea ospita il Museo Civico della Città. Il nome Flea sembra derivi dal vicino fiume Flebeo che, nel succedersi delle epoche, assunse il nome di Fleo come è già possibile verificare in documenti del XII secolo. La Rocca, oggetto di varie dominazioni, alternò fasi di splendore a fasi di distruzione. Vi si insediarono prima le truppe di Federico Barbarossa, poi quelle del papa e successivamente quelle della guelfa Perugia. La Rocca Flea subì vari danneggiamenti nel corso dei conflitti che la videro protagonista, venne restaurata nel 1242 da Federico II. |
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Un secolo più tardi Gualdo fu nuovamente assoggettata a Perugia e, all'interno della Rocca Flea, si iniziò a costruire il cassero su cui si può scorgere l'emblema della città e la figura del Grifo perugino. Nel secolo XVI fu trasformata in residenza dei legati pontifici e il suo interno fu adattato allo scopo e decorato con affreschi di cui resta soltanto una piccola parte. Con la trasformazione in carcere (1888) furono effettuate ulteriori modifiche. Recentemente restaurata, ospita oggi il Museo Civico che accoglie, nell'antica Chiesa a pianterreno e negli ambienti retrostanti, reperti archeologici che testimoniano il popolamento del territorio gualdese dalla preistoria all'alto medioevo (di particolare rilievo l'iscrizione in pietra, in antica lingua umbra, databile intorno al IV secolo a.C., proveniente dall'insediamento "Colle i Mori", ed il sarcofago romano del II secolo d.C.). Al primo piano è presente una vasta sezione ceramica con opere dei secoli XIX e XX, di cui in particolare i manufatti a lustro oro e rubino della locale produzione artistica (Rubboli, Discepoli, Santarelli).
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Negli ambienti soprastanti è ospitata la pinacoteca che comprende opere provenienti dalle chiese della Città e del territorio, tra cui il polittico del 1471 di Niccolò di Liberatore detto l'Alunno, alcune opere di Matteo da Gualdo(Madonna in trono e Santi del 1462, Trittici con la Madonna in trono e Santi 1462, 1471, 1477, Stendardo processionale del 1486, Albero Genealogico della Vergine del 1497), Sano di Pietro (Incoronazione della Vergine del 1473) Avanzino Nucci (Miracolo di S. Diego del 1627 e altra tela con Madonna in gloria e Santi), Antonio da Fabriano (Trittico con sant'Anna e la Vergine bambina, seconda metà del XV secolo). |