Palazzina Paradisiello (via del P.co Margherita, 36)

Originale e scenografico nei suoi vistosi mascheroni e nella sua ricchezza ornamentale, il villino fu realizzato nel 1909 (come indica l’incisione a numeri romani posta in alto sull’edicola che corona la curvilinea soluzione d’angolo) dall’architetto piacentino Giulio Ulisse Arata e rappresenta uno dei pił significativi esempi del Liberty cittadino.

Oltre che per l’elegante leggerezza della scala interna, l’edificio si segnala per la peculiare conformazione degli esterni, dove si legge una duplice matrice. Infatti, per un verso si rende omaggio alla tradizione colta napoletana, attraverso le "specchiature in mattoni comprese tra le lesene in piperno (qui tradotti in stucco di colore grigio) tipiche di molte fabbriche napoletane del Sei e Settecento" (De Fusco); per l’altro, si dimostra una notevole apertura al moderno Liberty, con un fantasioso apparato decorativo, fondato sul disegno lineare, quasi ‘grafico’, dei ferri battuti, e sulla. vibrante plastica dei cementi decorativi. Il riferimento all’Art Nouveau europeo risulta evidente sia nei frequenti richiami al mondo vegetale, sia nella cura di ogni minimo dettaglio ornamentale, nell’aspirazione ad un’opera d’arte totale.

Bibliografia:

B. Gravagnuolo, G. Gravagnuolo, Chiaia, Napoli 1990, pp. 100-104)

 

Maggio dei Monumenti, Il Liberty e il Novecento, (f.m.) Napoli 1997