Il volo delle lobby
delle armi
Una legge Finanziaria 2007
positiva per l’industria militare. Saranno
utilizzati anche i soldi del Tfr per finanziare la Difesa.
E’ stato costituito un apposito Fondo per le esigenze di
investimento per la
difesa, nell’ambito del ministero della difesa, con uno stanziamento di
1.700 milioni di euro per il 2007, di 1.550 per il 2008 e di 1.200 milioni
per il 2009. Il Fondo realizzerà programmi di investimento pluriennali per
la difesa nazionale, per un totale di 4.450 milioni nel triennio 2007-2009.
Dal 2010 ulteriori stanziamenti saranno stabiliti dalle successive leggi
finanziarie. Sempre nell’ambito del predetto Ministero è stato introdotto un
Fondo per esigenze di mantenimento della difesa, con la dotazione di 350
milioni di euro nel 2007 e 450 milioni per ciascuno degli anni 2008 e 2009,
per un totale di 1.250 milioni nel triennio 2007-2009. In particolare il
Fondo finanzierà interventi di sostituzione,ripristino, manutenzione
ordinaria e straordinaria di mezzi, materiali infrastrutture ed
equipaggiamenti, anche in funzione delle operazioni internazionali di pace.
E’ previsto anche il rifinanziamento di investimenti nel settore
aerospaziale, elettronico e per la produzione del caccia Eurofighter, da
realizzare in base ad una coproduzione fra aziende italiane, inglesi,
tedesche e spagnole. Per il biennio 2007-08 lo stanziamento è pari a 520
milioni di euro e di 310 milioni per gli anni successivi. Nel disegno di
legge è contenuto anche il fondo per le missioni militari all’estero con una
dotazione di un miliardo per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.
Inoltre, una parte del trattamento di fine rapporto (tfr) che i lavoratori
dipendenti delle aziende private con più di 49 addetti non destineranno alla
previdenza complementare sarà dirottato ad un nuovo fondo statale che
finanzierà anche un Fondo per le spese di funzionamento della Difesa, per un
ammontare di 160 milioni nel 2007, di 350 milioni nel 2008 e di 200 milioni
nel 2009.
Anche lo stanziamento per le navi FREMM, non è stato toccato, nonostante si
tratti di circa 2 miliardi di euro, scaglionati fra il 2007 ed il 2010
compreso. E’ previsto anche un fondo di 25 milioni di euro per bonificare i
poligoni militari e le navi, per la tutela del mare e del territorio ed un
altro fondo di 15 milioni per interventi sanitari a favore dei militari
italiani all’estero e delle popolazioni civili dove sono presenti missioni
internazionali. A fronte a tutti questi soldi per le armi non c’è nessuno
stanziamento per la riconversione produttiva dal militare al civile; gli
stanziamenti per la cooperazione allo sviluppo sono elevati a circa 650
milioni per ciascuno degli anni 2007,2008 e 2009, misura peraltro
insufficiente ed il Fondo per lo sminamento umanitario è stato di poco
ridotto rispetto alla misura 2006 (circa 2,2 milioni di euro annui,
dimezzato rispetto allo stanziamento di qualche anno fa).
Allo stesso modo l’Esecutivo non ha tenuto fede agli impegni presi in sede
di G-8 sul Fondo globale per la lotta all’Aids, alla TBC ed alla malaria.
L’Esecutivo Prodi ha ceduto alla lobby delle armi ed ha autorizzato un
rilevante programma di investimenti. Anche se in parte, sono rifinanziamenti
di programmi già decisi in precedenza, tutto ciò appare ancor più grave, ove
si consideri che il Governo Berlusconi era stato costretto ad operare, suo
malgrado, delle riduzioni. Il Governo si è mostrato poco sensibile alle
richieste di parte del suo elettorato e di decine di parlamentari della
Maggioranza che hanno chiesto un drastico taglio delle spese militari, per
dirottarle verso quelle sociali, di aumentare i fondi della cooperazione e
di stanziare risorse per la riconversione produttiva verso il settore
civile. Nel corso del travagliato iter parlamentare la finanziaria, sugli
investimenti militari, ha subito tagli minimi, mentre ad esempio sono stati
ridotti i fondi per la ricerca e la scuola. Allo stesso modo l’Esecutivo non
ha ancora dato attuazione al programma elettorale dell’Unione che ha
previsto la diminuzione delle spese militari.
Luciano Bertozzi
da
http://www.nigrizia.it/ (Rivista dei
missionari Comboniani)