Veneto, la Madonna è
un business, un giro turistico tra le apparizioni
La Lega: itinerario tra santuari e cappelle votive. Cacciari: disgustoso
Tour in nove tappe tra le province di Treviso e Venezia organizzato dagli enti
locali
Il ministro Zaia: se vinco le elezioni inserirò le radici cristiane nello
statuto regionale
Se ne stava sulla spiaggia a guardare il mare, Natalino. Non aveva ancora
compiuto quattordici anni, e faceva il pescatore sull´isoletta di Pellestrina,
una lingua di terra tra mare e laguna. Quando gli apparve una donna bellissima,
mai vista prima, che lo chiamò, «vien qua fio», e gli parlò in dialetto. Gli
disse di andare dal parroco e di fargli celebrare delle messe per le anime del
purgatorio, «se volemo aver vitoria». Si racconta che Natalino Scarpa De Muti
obbedì alla Madonna, e la flotta della Serenissima sconfisse vicino a Corfù i
Turchi che erano ormai giunti alle porte dell´Adriatico. Era il 1716.
È una delle "apparizioni mariane" approvate e celebrate dalla Chiesa. Una delle
molte. Nel corso dei secoli la Madonna sarebbe apparsa almeno una decina di
volte nel cattolicissimo Veneto. E non dev´essere un caso se a due
amministratori della Lega, il partito che più ha raccolto l´eredità popolare
della Dc, è venuta la brillante idea di mescolare sacro e profano, fede e
affari, varando un percorso turistico-religioso sui «luoghi del culto mariano»,
incentrato su un itinerario delle apparizioni in nove tappe.
«La
fede e il pellegrinaggio sono stati per molti secoli le principali forme di
visitazione pacifica del mondo - spiegano i promotori dell´iniziativa, il
vicepresidente della giunta regionale Franco Manzato e il presidente della
Provincia di Treviso Leonardo Muraro - non c´è dunque contrasto tra
religione e turismo. Recuperare e valorizzare i cammini religiosi
costituisce anzi un´operazione culturale e di civiltà, identitaria per il Veneto
in un mondo che sembra voler diventare asettico rispetto alla propria storia».
Infatti il ministro Luca Zaia promette che, se sarà eletto governatore, inserirà
nello statuto della Regione le "origini cristiane" del Veneto. Ma la nuova
"crociata" della Lega non è gradita a molti. Massimo Cacciari, uomo che dialoga
da sempre col mondo cattolico, l´accoglie con una smorfia di fastidio. «La
Lega che si appropria della fede è una strumentalizzazione così bassa e meschina
che non avrà alcuna influenza su niente e nessuno, e sicuramente sortirà
l´effetto opposto a quello sperato». Per il sindaco di Venezia, la Lega «è
estranea a ogni sentimento cristiano». E la loro idea di organizzare addirittura
i pellegrinaggi «non merita alcun commento, tanto è disgustosa».
La leggenda della fede riscritta in salsa leghista racconta che la Madonna
apparve sette volte in provincia di Treviso, due in quella di Venezia. A
Robegano guarì, nel 1534, una fanciulla storpia, di nome Costantina, mentre a
Motta di Livenza, quando nel 1510 apparve a Giovanni Cigana, un contadino di 79
anni, beneficò di «misericordia e perdono» tutta la popolazione. «L´uomo si
arrestò colpito da una visione celeste - raccontano le antiche cronache - una
giovane vestita di bianco se ne stava seduta sul campo di grano ancora verde».
Al santuario di Motta sono iniziate in questi giorni, con la benedizione
del Papa, le celebrazioni dell´anno giubilare nel quinto centenario
dell´apparizione. A Conscio, vicino a Casale sul Sile, la Madonna guarì ancora.
Era il 1451 quando apparve a Graziosa Tabarel, che faceva la guardia ai porci,
era storpia e soffriva di disturbi mentali. La Madonna la guarì di tutti i suoi
mali e le fece il dono della profezia. Graziosa predisse altre battaglie della
Serenissima. Ma stavolta, solo sconfitte. Un´altra guarigione miracolosa fu
quella di una fanciulla sordomuta a Bonisiolo, vicino a Mogliano Veneto, quando
la Madonna le apparve nel 1470. A Maserada si palesò invece nel 1722 a una
fanciulla, Zanetta Bariviera, annunciando che avrebbe protetto la popolazione
dalle malattie e dall´inondazione del Piave, mentre a Crespano nel XIII secolo
si manifestò a una pastorella sordomuta guarendola, e a Villanova d´Istrana
apparve sopra un pioppo a una ragazza storpia «liberandola dalla sua infermità».
A Castello di Godego si fece vedere addirittura due volte: a Pietro Tagliamento
nel 1420 e poco dopo «a tutto il popolo convenuto». Ora i leghisti si aspettano
che migliaia di fedeli affollino festanti i magici luoghi delle apparizioni.
E che scoprano, insieme ai misteri della fede, anche la bontà dei prodotti del
territorio.
Roberto Bianchin Repubblica 17.3.10