Il vangelo rivelato «dai tetti»
D'estate, come al solito, la vita del cattolicesimo
italiano trionfa in prima pagina. Con le sue affermazioni, ma anche con le sue
crisi.
Fra le prime, il festival di Comunione e Liberazione a Rimini e quest'anno, in
particolare, la grande festa della gioventù la sera di sabato primo settembre,
l'agorà di Loreto il cui annuncio ha riempito per giorni e giorni la tv.
In più, una novità: la flotta aerea targata Vaticano: sugli schienali dei sedili
«Cerco il tuo volto, Signore».
Ci si chiede se questa invasione pubblicitaria non sia eccessiva.
Non sarà che invece di trasmettere l'annuncio evangelico non lo nasconda e lo
faccia dimenticare?
Al di là del Tevere diranno che non c'è questo pericolo, che il vangelo dice che
lo si dovrà annunciare «dai tetti».
Già, ma mai come oggi i tetti non significano soltanto voce più forte:
significano dollari, contaminazioni con i poteri, privilegi.
Non a caso proprio in queste settimane alle voci delle varie «agorà» si sono
unite quelle di segno diverso e contrario. Dall'Europa sono rimbalzate a Roma
dure critiche sulla scarsa correttezza, a dir poco, delle istituzioni
cattoliche. Privilegi, tasse evase, cattiva cittadinanza.
L'altra faccia di un'estate in prima pagina.
Una critica che esige chiarimenti, spiegazioni.
Che, come si poteva prevedere, non sono venute e con ogni probabilità non
verranno.
Il cattolicesimo italiano (preferisco questo termine sociologico al termine
«chiesa», più teologico) continua a trincerarsi dietro lo schermo di una
presenza privilegiata, contestata da pochi e accettata da un forte maggioranza
politica.
Non c'è più la Democrazia cristiana ma il centrodestra è sempre disposto a
appoggiare per il proprio tornaconto il mondo cattolico, che accetta ben
volentieri.
Mentre l'opposizione è debole e timida.
E se Berlusconi si indebolisce, proprio l'ultimo numero di «Famiglia cristiana»
propone di sostituirlo con il cattolicissimo Formigoni.
La storia, dunque, continua.
Filippo Gentiloni Il manifesto 6/09/07