Unioni civili, spina tra Vaticano e Campidoglio
Il
Consiglio comunale romano ha all’ordine del giorno la delibera per istituire il
Registro. I laici premono su Veltroni
I pasdaran capitolini delle Unioni civili la chiamano «bozza Garavaglia». A
sottolineare «l’autorevole contributo» della cattolicissima vicesindaco, Maria
Pia Garavaglia, storico braccio destro capitolino di Veltroni, già Dc e
presidente della Croce Rossa. «Il suo è stato solo un contributo tecnico», si
affrettano a correggere i suoi collaboratori. E però in suo nome sinistra e
radicali si dicono pronti ora a salire sulle barricate per difendere l’ultimo
faticoso approdo capitolino in materia. La proposta di delibera n 261/2007 è
all’ordine dei lavori dell’Aula Giulio Cesare dal 28 novembre. Una sintetica
paginetta che, a prima firma Gianluca Quadrana (Rnp), recita: «È istituito
presso il Comune di Roma un Registro denominato “Registro delle Unioni civili”».
E specifica che tale oggetto «è tenuto presso la Presidenza della Commissione
Consiliare Immigrazione Nuovi Diritti e Multietnicità». Non presso l’anagrafe
capitolina, come suggerisce invece la delibera di iniziativa popolare promossa
dai radicali e supportata da oltre 10mila firme, inserita anch’essa in coda
all’ordine dei lavori, ma fin qui scavalcata nel dibattito (e nel consenso)
dalla delibera di mediazione.
E però, anche così, apriti cielo. Avvenire, il quotidiano dei Vescovi, ha
lanciato il suo avvertimento a sei colonne: «Unioni civili, a Roma qualcuno
cerca il caso». Con sottolineatura del voto contrario annunciato dal
vicecapogruppo del Pd Amedeo Piva e dall’Udeur. E il giorno dopo, ricevendolo in
Vaticano, monsignor Tarciso Bertone avrebbe ottenuto dal sindaco di Roma
impegnative rassicurazioni a riguardo.
Veltroni sul tema è sempre stato molto cauto, lasciando scivolare in cantina
delibere e archiviando la questione come «materia di governo». Ma una volta
diventato leader del Pd, la sinistra romana ha ripreso a incalzarlo con altri
argomenti. Non più di un mese fa, uscendo da un incontro riservato con lui, i
segretari cittadini di Prc, Sd, Verdi e Pdci, hanno annunciato soddisfatti:
«Entro l'anno, la delibera per i diritti civili». E subito si sono messi a
lavorare insieme ai radicali e alla vicesindaco alla famosa bozza. «Ora un passo
indietro farebbe pensare male», avverte il segretario romano del Prc
Massimiliano Smeriglio, alla vigilia dell’incontro con i capigruppo di
maggioranza, che Veltroni, incalzato dal pressing partito dopo la visita in
Vaticano, ha fissato per lunedì. La nuova ipotesi di mediazione sarebbe un
ordine del giorno. «L’istituzione del registo d’altra parte non avrebbe alcuna
conseguenza pratica», fanno notare il più veltroniano dei consiglieri Pd, Paolo
Masini, insieme all’ex Dl Giulio Pelonzi. Ma se i Verdi sembrano possibilisti,
il resto della sinistra si dice contraria. «Svenduta la Roma laica», titolano
già i radicali, che annunciano per oggi una conferenza stampa con Pannella: «Veltroni-Bertone
una coppia di fatto?».
Mariagrazia Gerina l’Unità 1.12.07