Una vittima ogni tre giorni e l’assassino è in famiglia
Ogni tre giorni, in Italia, una donna viene uccisa dall’uomo che diceva di
amarla: solo nel 2007 le vittime sono state 122. E il più delle volte
l'assassino non ha neppure bussato alla porta, perché aveva già le chiavi di
casa: in tre casi su quattro era il convivente o il marito. A scattare questa
triste fotografia sono gli esperti dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano,
durante la presentazione di un libro sul tema per i medici di famiglia. «Nel 40%
dei casi il carnefice è mosso da motivi passionali, o meglio da forme
patologiche di gelosia e disturbi paranoici - spiega Claudio Mencacci, direttore
del dipartimento di Psichiatria - mentre il 34% degli uxoricidi è scatenato da
liti e da una conflittualità elevata». Cosi' quattro donne su dieci sono vittime
di un'arma da taglio, mentre tre su dieci sono colpite da armi da fuoco. «Da
diversi anni e' stato cancellato il delitto d'onore nel nostro codice - aggiunge
Mencacci - ma ancora oggi rimane l' estrema incapacità degli uomini di tollerare
l'emancipazione femminile». Non è dunque un caso che proprio a Milano, dove
lavora quasi il 60% delle donne, si abbia un elevato numero di uxoricidi: dal
2000 al 2006 - specifica Alessandra Bramante, psicologa e criminologa - si sono
registrate 48 vittime.