Un cattolicesimo
spaccato
La crisi che sta investendo i vertici cattolici non accenna ad esaurirsi, tutt'altro.
Le critiche
continuano e partono non da un limitato e piccolo dissenso, come era già
avvenuto più volte: ora
coinvolgono larghi settori anche di cattolici, compresi addirittura alcuni
episcopati.
I temi sono ormai noti, e vanno dalla riconciliazione con i lefebvriani alla
rigidità nei confronti del
caso Englaro, del testamento biologico e anche del preservativo. Il risultato è
un cattolicesimo
spaccato, che si interroga sul futuro guardando spesso e volentieri al passato.
Il passato è soprattutto il Concilio Vaticano II. Ha fatto scalpore un libro
appena uscito, con due
firme molto note ed autorevoli nel mondo cattolico Alberto Melloni e Giuseppe
Ruggieri: «Chi ha
paura del Vaticano II?» (Carocci).
Due le principali interpretazioni che si intrecciano in questo volume e in molti
altri interventi: la
prima sostiene che il Vaticano II è in piena attuazione, anche se lenta e
difficile; la seconda sostiene,
invece, che è stato sostanzialmente tradito. La prima interpretazione,
ovviamente, è quella del papa
attuale. Ma non pochi sostengono, logicamente, di non perdere tempo sul passato.
Fra gli altri
Marcello Vigli: «L'appello ad un Vaticano III è velleitario quando il
Vaticano II è ancora tutto da
attuale. Rischia, per di più, di essere controproducente perché sarà preparato
da questa Curia fatta
furba, ovviamente, dalla sconfitta subita all'avvio del Vaticano II e non
condizionata dal carisma di
papa Giovanni» (Adista).
Forse sarebbe utile discutere, più che sulla possibilità di un altro concilio
ecumenico, sulle vicende
storiche, politiche, religiose, che hanno caratterizzato i recenti decenni e
hanno messo in crisi la
dirigenza vaticana. Sarebbe bene discutere sulle vicende politiche mondiali e
sulle loro conseguenze
sul cattolicesimo, compresa la fine del comunismo e di quella speranza cattolica
che è stata
rappresentata, in America Latina e altrove, dalla Teologia della liberazione.
Forse per superare la crisi è necessario più che di un altro concilio, di un
altro pontificato.
Filippo Gentiloni il manifesto 5 aprile 2009