Tutti i cattolici
del presidente Berlusconi
La scorsa settimana si è intensificato lo scontro fra le due sponde del Tevere;
non è facile, però,
indicare quale siano le linee dello scontro e soprattutto quale ne sia il
vincitore. Più facile indicare i
temi: da quelli riguardanti la nascita (Ru486) a quelli riguardanti la morte
(testamento biologico).
Spaccature anche nella maggioranza di governo e nello stesso Partito
democratico.
In complesso si ha l'impressione che il mondo cattolico da accusatore sia
diventato accusato e che
quindi ancora una volta abbia prevalso il berlusconismo. Accusatore: il
mondo cattolico lo era e
doveva esserlo: sia dal punto di vista della vita del premier sia, e
soprattutto, dal punto di vista della
sua politica. Il mondo cattolico non poteva certamente approvare le posizioni
del governo
Berlusconi, ad esempio, in materia di immigrazione e di precarietà.
Inevitabile una opposizione
decisa, anche se più debole del previsto e del necessario.
In questo quadro si è inserita, quasi all'improvviso, la vicenda Boffo,
piuttosto clamorosa. Il mondo
cattolico veniva accusato in uno dei suoi esponenti più in vista, e veniva
accusato da una voce molto
vicina ai quartieri generali di Berlusconi. Tutto il mondo cattolico, per
cominciare dai vertici
episcopali, si doveva, quindi, muovere alla difesa di Boffo e della propria
identità, dimenticandosi,
per il momento, le accuse al governo. Dalle accuse alla difesa: un vero
capovolgimento di orizzonte
e di prospettive. Si direbbe una vittoria di Berlusconi e delle sue tattiche.
Né sembra convincente quella divisione dei palazzi cattolici che da molti è
stata indicata per spiegare la loro sconfitta.
È vero che fra le autorità vaticane e quelle italiane
l'accordo non è sempre
completo, ma è anche vero che nel mondo cattolico le divisioni sono sempre
esistite e per diverse
cause: fra le altre, molto importante oggi, la divisione fra i fautori del
governo Berlusconi e i
contrari.
Ancora una volta i fautori hanno prevalso. I vantaggi che da questo
governo trae il mondo cattolico
sono e continuano ad essere notevoli, anche a prescindere dalle difficili e
dibattute questioni
riguardanti la nascita e la morte.
Sull'appoggio del cattolicesimo «ufficiale» Berlusconi può stare tranquillo.
Filippo Gentiloni il manifesto 27 settembre 2009