Se torna l’uomo forte


Vi consiglio di leggere il saggio di Ralf Dahrendorf su Internazionale di questa settimana. Ha per titolo «Se torna l’uomo forte» ed è una riflessione sulla fragilità della democrazia in tempo di crisi economica. Come la storia ha già dimostrato, è in questi frangenti che entra in crisi la classe media, che costituisce fondamento del sistema democratico occidentale. Quando entra in crisi, la classe media comincia a chiedere uno stato più attento a ordine e controllo, a pensare che un mondo meno libero ma più sicuro sia più sopportabile. Dahrendorf sostiene che la società può avere tre caratteristiche: essere ricca, essere buona ed essere libera. «Alcune società sono disposte a sacrificare le libertà politiche per raggiungere obiettivi economici e sociali. In questo modo si diffonde la convinzione che il cambiamento sia possibile solo limitando la libertà. Il pericolo di un nuovo autoritarismo è evidente».
E allora viene da chiedersi a che punto è l’Italia. Le conclusioni possibili sono due: o questo Paese è stato precursore del destino europeo, visto che ha già cominciato a lavorare da una quindicina di anni alla questione dell’uomo forte; oppure non è da considerarsi nemmeno in gioco perché la sua classe media, in poco meno di un secolo, ha scelto deliberatamente soltanto tre padroni: Mussolini, la Democrazia Cristiana, Berlusconi. E quindi, a monte, ha eliminato di fatto il dilemma sulla società libera, scegliendo la ricchezza e la bontà. Il che non vuol dire che le abbia ottenute.

Francesco Piccolo   l’Unità 2.3.09