Razzismo, le reticenze della chiesa cattolica


Il problema degli immigrati sta mettendo in crisi non solo lo stato ma anche la chiesa. Nessuno può
chiamarsene fuori o delegare a altri. Gli episodi di razzismo più o meno evidente e diffuso
chiamano inevitabilmente in causa l'educazione, la mentalità, la civiltà: proprio quegli aspetti che
nel nostro paese si dichiarano cristiani. Lo sono veramente? Il problema è sotto gli occhi di tutti,
ogni giorno. Con alcune punte più vistose e tragiche. Basti pensare, da una parte, ai tragici sbarchi a
Lampedusa e dintorni, e, dall'altra, alla vita nei campi rom che a decine circondano le nostre città.
Ogni giorno episodi di razzismo più o meno diffuso, anche se spesso nascosto. Proprio il contrario
di quella accettazione - carità - che l'educazione cristiana - cattolica - degli italiani dovrebbe
favorire. Non che la chiesa non intervenga. Lo stesso pontefice invita «a essere solidali con questi
nostri fratelli e sorelle, perché la chiesa è aperta a tutti, formata da credenti senza distinzione di
cultura e di razza». Ma sul problema dell'immigrazione e della razza il cattolicesimo interviene con
una certa debolezza, soprattutto se si confrontano gli interventi contro il razzismo con altri
interventi, più decisi e vigorosi.
Penso, fra gli altri, a quelli contro l'aborto o anche contro certi
atteggiamenti intorno al testamento e alla morte. Come anche agli interventi che mettono la custodia
della famiglia tradizionale in primo piano. In questi casi il cattolicesimo ufficiale interviene più
decisamente. Eppure il razzismo colpisce direttamente al cuore lo spirito cristiano. Come mai una
certa debolezza cattolica? Forse il desiderio di non contrastare il mondo della Lega che si proclama
e cattolico e anche razzista. Nel mondo della Lega si arriva a proporre classi scolastiche separate. Il
ministro Maroni: «Il governo non sottovaluta i recenti episodi di razzismo, ma bisogna evitare
strumentalizzazioni». Forse una certa reticenza cattolica è dovuta al desiderio di non contrastare più
decisamente il governo di centrodestra che promette di mantenere - e anche di accrescere - i
vantaggi del cattolicesimo nel paese.
In realtà alcune voci di stampa parlano di una «tensione
strisciante» tra governo e Vaticano, dovuta proprio al razzismo. Ma in realtà fra gli oppositori del
razzismo i cattolici non sempre figurano in primo piano.

Filippo Gentiloni      il manifesto 19 ottobre 2008