...E Ratzinger dice che "I soldi sono nulla". Per gli altri...........!! (ndr)
Prof di religione, privilegiati di Dio
I prof di religione pagati meglio e sempre più numerosi
Per loro non ci sono tagli. E i precari nominati dal Vicariato prendono anche lo
scatto biennale di anzianità
«OGNI ANNO scolastico
vengo assunto in settembre e licenziato in giugno. Non ne posso più. Il mio
stipendio, pur avendo una cattedra a 18 ore come tutti gli insegnanti a tempo
indeterminato non cresce di un euro. Resta fermo a 1200 al mese. È
un’ingiustizia di parità lavorativa. Uno scandalo». Così l’estate scorsa, Pino
La Satta, 35 anni, da 7 anni docente precario di diritto, economia e con una
specializzazione anche in sostegno presso un istituto professionale a
Campobasso, ha avviato un ricorso. Ha colto al balzo la vertenza sulla
conciliazione lavorativa lanciata in tutta Italia dalla Flc-Cgil. E spera di
poter procedere davanti al giudice del lavoro per costituire un precedente, in
forza di una sentenza della Corte di Giustizia Europea pronunciata sul caso di
una lavoratrice spagnola precaria di 12 anni che al momento dell’assunzione ha
chiesto il riconoscimento dell’anzianità pregressa.
«Ho fatto i calcoli - sottolinea il professore precario - ho perso finora 4mila
euro lordi. Mentre ci sono altri docenti che hanno gli scatti pur essendo
precari come me. Sono intoccabili, perfino dai tagli della Gelmini». Il
riferimento è agli insegnanti di religione, che vengono pagati dallo Stato e
nominati dal Vicariato su organici regionali. Oltre 25mila prof di fede
cattolica privilegiati da sempre: sia che siano supplenti precari che di ruolo.
Uno caso che pone la questione della violazione del principio di uguaglianza e
sul quale la Commissione Europea ha aperto un dossier. Bruxelles, dopo l’esposto
del deputato radicale Maurizio Turco, pretende adesso spiegazioni dal governo
Berlusconi. Ma come stanno le cose?
La Gelmini per volontà di Tremonti ha deciso che la scuola deve dimagrire di
87.400 posti docenti, di cui 30mila solo nelle elementari. Ma la mannaia
creativa - e l’ha dichiarato il ministro stesso a Porta a Porta - non
riguarda gli insegnanti di religione. Che restano sempre dei privilegiati. I
loro stipendi crescono del 2% circa ogni 2 anni sia da semplici supplenti che di
ruolo. Mentre tutti agli altri insegnanti a cui si applica il contratto
devono sottostare a tempi più lunghi per l’avanzamento di carriera: 6-7 anni, i
cosidetti gradoni. Mentre i precari di matematica o italiano restano al palo.
Il tutto è frutto della revisione dei Patti Lateranensi sottoscritti nel 1984
dal presidente Bettino Craxi e dal cardinal Agostino Casaroli. A cui seguì una
legge, la n.186 del 18 luglio 2003: «Norme sullo stato giuridico degli
insegnanti di religione cattolica negli istituti e delle scuole di ogni ordine e
grado». E l’accordo Miur-Cei del 23 ottobre 2003, tra l’allora ministro
dell’Istruzione Letizia Moratti e il cardinal Camillo Ruini. Prima di allora gli
insegnanti di religione erano sì scelti dalle Curie e pagati dallo Stato ma non
potevano entrare di ruolo. Ogni anno dovevano essere riconfermati con il placet
del vescovo ma rischiavano di restare precari a vita, fermi al primo livello
stipendiale. Da qui la scelta di maggiori tutele rispetto agli altri insegnanti:
dopo 4 anni consecutivi di lavoro a scuola, il diritto degli scatti biennali.
Con la legge del 2003 si prospetta però la loro stabilizzazione. Ma quel
privilegio non viene cancellato. Vige tutt’ora. Le prime assunzioni con Moratti,
bel 2005-2006: 9.229 insegnanti su complessivi 24.412 precari. Le assunzioni
successive, come d’intesa con la Chiesa, avvengono gradualmente di 3mila unità
nel 2005-2006 e nel 2007-2008, coprendo fino 70%: 15mila posti docente in
totale; il 30% è supplente.
Maristella Iervasi l’Unità 9.10.08