Preistoria neofascista
Sto leggendo con sgomento e rassegnazione il saggio di Paolo Berizzi sul
rinascimento italiano ed europeo. Perché ciò che sta rinascendo e potrebbe
di nuovo sommergerci è qualcosa d`incomprensibile e di inafferrabile: il vuoto,
il vuoto completo d`idee, di cultura, di storia. Solo pulsioni
generazionali, di violenza giovanile. "La ricreazione è finita", si legge nei
loro proclami. Per dire che è finito il tempo della ragione e ritorna il tempo
della violenza, il tempo del fascismo come malattia dello spirito, come moda,
come follia comune a ogni classe, a operai, borghesi, contadini con i moti di
massa simili alle maree, sindacati rossi che in una notte diventano neri,
socialisti internazionalisti che si riscoprono nazionali, cioè nazisti.
l`onda lunga della destra porta con sé l`onda torbida del neofascismo.
Quanti sono i giovani con le teste rasate, le svastiche, il saluto roteano, che
rinnegano la democrazia e le sue libertà per tornare al culto razzista, alla
voglia di un dominio della razza bianca, all`odio millenario, sempre lo stesso,
per gli ebrei? Pare quasi 200 mila, una cifra enorme, una massa che aumenta a
valanga, una prospettiva di lacerazioni e scontri feroci inevitabili, una
maledizione eterna. La televisione di "Repubblica" ha trasmesso un`inchiesta sul
neofascismo. Vi ho trovato conoscenze e personaggi che credevo finti. li capo
dei naziskin romani che conobbi a una trasmissione di Giuliano Ferrara.
Grottesco, preistorico. «L`Olocausto:», diceva: «Forse qualcuno è stato ucciso
nei campi di prigionia, ma lo sterminio di massa è un`invenzione. Dove sono le
prove? Le camere a gas le hanno inventate gli ebrei». Con chi ce l`hanno i
nazifascisti? Con tutti e con nessuno. Contro le droghe e gli hamburger degli
americani, ma anche contro i comunisti nemici degli americani, contro gli ebrei
che perseguitano i palestinesi, ma anche contro tutti i movimenti di
liberazione, contro tutti i sindacati, e anche contro i liberisti, contro i
banchieri che stanno rovinando il mondo con la loro finanza truffaldina. La
storia? I nazifascisti la ignorano spavaldamente, si radunano dietro i loro
labari, picchiano i malcapitati, ma ignorano anche i fatti da cui sono nati, la
grande crisi capitalistica del `29 e le lotte sociali da cui sono nati loro
stessi, l`attuale terremoto economico. Niente. Qualche fotografia del duce e di
Hitler, di camerati festanti, di croci uncinate e il vuoto. Che cosa schedano e
indagano le questure, che cosa vuol sapere il ministero degli Interni di questi
che ogni giorno platealmente violano una delle leggi fondamentali della
Repubblica, l`articolo 139 della Costituzione: «il vietata la riorganizzazione
sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista»? Sul tema della
congiuntura antidemocratica, del colpo di Stato autoritario, della presa del
potere non una riga, non un pensiero, per questo la Repubblica democratica può
dormire tranquilla, i suoi nemici giurati e inguaribili pensano a tutto meno che
a sovvertirla, gli basta, si direbbe, la libertà di recitare il ritorno al
passato, non di progettarlo. Ma attenti: neanche la marcia su Roma e le
leggi speciali erano state progettate, sono arrivate da sole quando la
democrazia si è arresa senza combattere, quando i ludi cartacei hanno cessato di
essere una politica credibile.
Giorgio Bocca L'espresso 8.4.09