Pier Ferdinando alla ricerca della Verità perduta
Zoom. Toccherà a Casini, ''esempio di forte coscienza cristiana'', traghettare la Chiesa nella politica italiana. Qualche riflessione
 

 


Sembra proprio che la Chiesa abbia scelto chi la traghetterà nella politica italiana del prossimo decennio: Pier Ferdinando Casini. La notizia è di ieri, ma una riflessione di approfondimento è necessaria.
Il pontificato di Ratzinger è iniziato individuando il nemico da abbattere nei prossimi anni: il relativismo. Per raggiungere questo risultato probabilmente non saranno sufficienti né un solo Ratzinger, nè un solo Ruini, tanto meno un Pierferdinando qualsiasi.
Con ogni probabilità vedremo passare altri protagonisti dopo di loro. Ciò che è certo, comunque, è l’obiettivo da raggiungere. Dopotutto gli uomini di Chiesa sono i primi a relativizzare la loro esperienza terrena a quella celeste, per cui poco importa se qualcuno inizia un percorso e un altro lo porta a termine. Un’organizzazione che sopravvive da due millenni ha tempi di riflessione e di azione diversi da quelli a cui siamo abituati “noi comuni mortali”. Il tempo nelle loro azioni non è dato, in pratica non esiste. Ciò che conta è la missione da compiere in nome della Verità. E il compito di oggi per la stessa sopravvivenza della Chiesa è annientare il relativismo, quel processo culturale del pensiero occidentale che ha trovato nuova linfa all’inizio degli anni ’30 del secolo scorso con Einstein e le sue scoperte.
Gli sconvolgenti risultati, consegnati alla storia del pensiero occidentale come leggi della relatività, hanno segnato la nascita della fisica moderna, il punto di lancio del relativismo come nuova corrente culturale del pensiero occidentale e contemporaneamente l’entrata in crisi del razionalismo illuminista nonché la messa in discussione del concetto cristiano di Verità assoluta.
Questa minaccia, al suo interno, ne contiene un’altra. La Chiesa cattolica, fondata su una rigida gerarchia verticale, è oltre modo minacciata dalle organizzazioni orizzontali che fanno della rete il proprio riferimento simbolico e operativo. La rete, contrariamente alla piramide, simbolo delle organizzazioni verticali, è pensata dall’uomo occidentale e sostanziata in diverse forme - come ad esempio Internet - proprio in seguito allo sviluppo di un pensiero che fa della “relazione tra gli elementi” il suo punto fondamentale.
La Chiesa cattolica non può aspettare oltre. A rischio c’è, per chi non l’avesse ancora capito, la sua stessa esistenza. Si deve difendere, si chiude in se stessa, riduce le libertà agli ordini più “trasgressivi”, serra le proprie fila prima di andare all’attacco, invadendo ancora più massicciamente il campo della politica italiana, per ovvi motivi, punto di partenza obbligato di ogni azione vaticana. Il contesto, tra l’altro, lo consente. La crisi che attraversa la nostra civiltà e il nostro paese in particolare è portatrice di angosce e paure nelle quali il bisogno religioso risorge inevitabilmente.
E davanti a tutto questo, all’immensa grandezza della sfida che gli uomini di Chiesa hanno davanti, alcuni dei nostri politici di sinistra pensano che sia possibile imbrigliare con annunci di improvvise conversioni le strategie vaticane.
Ve la immaginate la faccia di Ruini quando ascolta questo genere di dichiarazioni? Diventano quindi comprensibili le parole del cardinale quando definisce le critiche ricevute “pallottole di carta”.
Con le prossime elezioni si chiuderà una fase storica. Per i prossimi anni il bel Pierferdinando investito da Mons. Fisichella, alla presenza di Ruini, come “esempio di forte coscienza cristiana” - chiaramente sotto tutela - offrirà il suo piccolo contributo alla riconquista della Verità perduta.

Angelo Notarnicola    da   http://www.aprileonline.info/      Numero 57 del 25/11/2005