Padre Zanotelli «Il pacifismo rialzi
la testa»
E' tornato nella sua
terra, Nairobi, nella bidonville di Korogocho dove per anni ha prestato servizio
come comboniano. Alex Zanotelli, in questi giorni che precedono l'apertura del
social forum mondiale, è già straimpegnato: prima il ritorno, dopo quattro anni
e mezzo, tra gli abitanti di Korogocho: «Un'emozione bellissima, i bambini, la
gente del posto, tutti che volevano toccarmi, è stata una specie di battesimo».
Poi la conferenza su «teologia e liberazione», in corso a sud della città. E da
ieri sera il Forum dei «comboniani», che andrà avanti fino al 27 gennaio.
Hai parlato
di «insurrezione del pacifismo». Cosa intendi?
Voglio dire che è arrivata l'ora di reagire, i cittadini
devono trovare nuove forme di mobilitazione, nuova visibilità. La verità è che,
ormai, la politica non ci sta più a sentire, vanno avanti dritti come treni, in
barba a tutto ciò che possiamo dire o pensare.
E cosa bisognerebbe fare?
Occorre riflettere tutti insieme. E' già qualche tempo che
lo sto dicendo a Napoli: bisogna riunirsi e immaginare azioni intelligenti,
eclatanti e non violente. Qualcosa che fai una volta e poi non ripeti più. E
porsi nello spirito di dire: magari vado in galera, va bene, lo accetto. Pur di
riuscire a sbloccare questa situazione. Perché davvero non se ne può più. Fra
poco uscirà un libro proprio sulla militarizzazione di Napoli. Una cosa
incredibile. Non si può mica fare che trasferiscano il supremo comando della
Nato da Londra a Napoli così, senza che si muova foglia.
Il supremo comando a Napoli, il
raddoppio della base di Vicenza... ma che sta succedendo?
Che l'Italia sta assumendo un'importanza strategica per la
politica estera statunitense e della Nato. Sono convinto che se riusciranno a
mettere tutte le cose a posto, tra cui anche un rafforzamento della basi nel
Mediterraneo, il prossimo obiettivo sarà l'Iran.
Il governo dice che è solo una
questione urbanistica...
Prodi si deve vergognare. E con lui tutto il governo: la
Finanziaria prevede quattro miliardi per le spese militari, ma come si fa...
E il rifinanziamento della missione
in Afghanistan?
Un'altra cosa incredibile. Se non si capisce che è un'altra
guerra insulsa e inutile... Poi mi dicono che questa è una politica di
centrosinistra...
Deluso, padre Zanotelli?
Deluso, sì. Mi aspettavo qualcosa di diverso. Purtroppo non
è questione di centrodestra o di centrosinistra. E' che siamo nel cuore
dell'impero, e il militarismo ne è parte integrante. Se vuoi alzare il prodotto
interno lordo, non è che ci sia molto da fare. Bisogna rispettare certe regole
per far parte di coloro che si spartiscono la torta. Ecco spiegato il
rifinanziamento della missione in Afghanistan.
Domani si apre il World social forum,
il primo che si tiene in Africa. Qui la prima emergenza è la povertà, ma ha un
ruolo da svolgere anche il pacifismo?
Qui più che altrove, direi. E' incredibile che in un
continente come questo arrivino tante armi, che non fanno altro che riaccendere
inutili e dannosi conflitti. Per non parlare poi di quello che è successo in
Somalia e del gravissimo intervento americano. Ma anche della politica estera
italiana. Pensiamo alla Nigeria e al ruolo dell'Eni. Proprio recentemente hanno
negato esplicitamente ciò di cui li accusiamo: aver approfittato del
boicottaggio contro la Shell per ottenere un contratto migliore. Ma come si fa a
negare, di fronte a un popolo che sta affogando per il livello di sfruttamento
cui viene sottoposto, e che usa le armi perché non ha altro mezzo? Spero che
anche di questo si parli al Social forum. La mobilitazione della società civile
è fondamentale. Come dimostra anche Vicenza. Rivolgo un plauso ai cittadini che
si sono ribellati contro il raddoppio della base e che sono stati capaci di
reagire in un contesto come quello veneto, che certo non è facile. Ora bisogna
solo trovare il modo di farsi sentire di più.
Cinzia Gubbini, inviata
a Nairobi il manifesto 19/1/2006