Obama scopre un cattolicesimo in crisi

Tutti i mass media di questi giorni sottolineano l'importanza dell'incontro del presidente americano
Barack Obama con il papa Ratzinger. Un'importanza quasi maggiore del vertice dei G8 dell'Aquila.
Forse esagerata. Anche perché la situazione delle religioni cristiane negli Stati uniti non è così rosea
come a Roma si vorrebbe far credere. È in crisi anche il cattolicesimo: fornisce alcuni dati
significativi la rivista «Il Regno», come sempre assai bene informata.
Negli Stati uniti i cristiani nel complesso raggiungono il 78%, ma di questi più del 50% sono
protestanti delle varie chiese; soltanto il 24% sono cattolici. È anche interessante osservare che
negli Usa aumentano rapidamente coloro che dichiarano di non appartenere ad alcuna religione:
erano l'8% nel 1990, mentre oggi sono raddoppiati (16%).
Un quadro piuttosto preoccupante per tutte le chiese, compresa quella cattolica.
Si aggiunga che negli Stati uniti è forte il numero di coloro che hanno abbandonato la fede nella
quale erano cresciuti, in favore di un'altra religione o del nulla. Non appartengono alla fede
dell'infanzia il 44% degli adulti, mentre il 56% è rimasto nella stessa fede. Più precisamente il 4%
dei cresciuti cattolici sono ora senza affiliazione, mentre il 5% sono poi diventati protestanti. «Il
Regno» così conclude, per quanto riguarda il cattolicesimo statunitense: «Se quasi un americano su
tre è stato cresciuto nella fede cattolica, oggi meno di uno su quattro si definisce cattolico. Coloro
che hanno abbandonato la fede cattolica superano quanti vi sono entrati di 4 a 1».
I motivi dell'abbandono di tanti cattolici: l'insegnamento su aborto e omosessualità (56%), la
questione del controllo delle nascite (48%), il ruolo delle donne (39%). In complesso, proprio quelle
questioni etiche che stanno così a cuore al Vaticano e sulle quali il Vaticano va alla ricerca di un
compromesso con Obama.
Non molti, dunque, i motivi di soddisfazione di Roma, nonostante le cortesie di Obama.
Agli inizi del nuovo secolo il cattolicesimo, negli Usa come altrove, dovrà rivedere in maniera
piuttosto drastica i suoi atteggiamenti e le sue posizioni.

Filippo Gentiloni     il manifesto 12 luglio 2009