''Spacciatori di cristianesimo''
Proibizionismi. La sottile tentazione di repressione di Don Gelmini e Baget Bozzo, ''catechisti'' di An e di Forza Italia

 Dietro al simbolo di Alleanza Nazionale campeggia, oltre al nome FINI, la fiamma tricolore del Movimento Sociale Italiano alimentata dalla bara di Mussolini. Facciamo un passo indietro nel tempo: siamo a Roma, all'Assemblea di Alleanza nazionale dello scorso 5 febbraio. Don Gelmini, prete cattolico, archimandrita ortodosso, fondatore della Comunità Incontro di Amelia infiamma il popolo della destra con queste parole: “Grazie Gianfranco per la legge contro la droga. Affido a voi di AN il compito di difendere i principi cristiani”. E, pur tirando le orecchie al ministro degli Esteri, reo di essersi fatto uno spinello in Giamaica molto tempo fa, continua: “Credo negli ideali che difendete, anche se non appartengo ad una parte”.

Nessuno riprenderà l’anziano, carismatico leader-idolo delle comunità terapeutiche, come nessuno riprenderà don Gianni Baget Bozzo per le sue blasfeme affermazioni circa l’affinità tra Berlusconi e lo Spirito Santo (fate un passaggetto sul sito di Forza Italia alla voce “Il catechismo di Forza Italia”. Potreste scoprire cose interessantissime!) e le sue sparate contro il Concilio Vaticano II. E’ molto più facile dare del “prete comunista” a chi si schiera a fianco di istanze popolari, alla strenua difesa contro la devastazione dell’ambiente, contro il degrado dei rapporti sociali che dare del “prete fascista” ai chierichetti del potere che mai hanno nascosto le loro simpatie per i potenti di turno. Ad Amelia prima era di casa Craxi, ora Berlusconi, ma la filosofia è sempre la stessa. Baget Bozzo prima era il consulente spirituale di Craxi, ora di Berlusconi, ma la filosofia è sempre la stessa.
Neanche troppo velata la strategia di tirare i personaggi ecclesiastici dalla propria parte. Una legittimazione cattolica è sempre utile alle strategie politiche.

Io, personalmente, non credo che la marijuana sia il pericolo più grave della nostra società (una canna non ha mai fatto male a nessuno!). Le armi e la cultura della violenza fanno molti più morti. La Philip Morris fa milioni di morti. Il signor Beretta costruttore di pistole e fucili è un “cavaliere del lavoro”? Il Tavernello (il "latte" di tutti i diseredati di questa società e nessuno se la prende con questo vino né si dà pena di vedere se le confezioni in tetra-pak del Tavernello siano pericolose come quelle del latte per i neonati) non è pericoloso per la società?

Ma quello che mi interessa sono “i principi cristiani” di cui parla Gelmini. Equiparare marijuana e coca è un principio cristiano? Lapo Elkan è uguale ai ragazzini del Corso? Farsi uno spinello, spararsi una dose di eroina, farsi una pista di coca è lo stesso, cristianamente? Conosco un sacco di ragazzi che possono ora essere denunciati come “spacciatori”. Dovremmo ringraziare Gianfranco Fini per questo?
Le opere di misericordia (che sono i “principi cristiani”) raccontate nel Vangelo di Matteo sono: “Io avevo fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”.
Le opere di misericordia del Vangelo (i “principi cristiani”) non mi sembrano molto rappresentate dietro la fiamma tricolore sopra la bara di Mussolini. Perché questi non sono “post-fascisti” e gli altri sono “post-comunisti?” E chi è Gelmini per affidare i “principi cristiani” ad Alleanza Nazionale?
Io, e tanti altri, non siamo di Alleanza Nazionale e, pur tuttavia viviamo dei “principi cristiani” che sono: “solidarietà”, “accoglienza della diversità”, “giustizia e pace”…che non sono principi della destra e che sono “principi cristiani”.
Io, e tanti altri, non abbiamo la pretesa, come Gelmini di affidare questi principi a nessuno, perché non siamo di nessuna parte e Gelmini e Alleanza Nazionale non ci rappresentano… e siamo cristiani!

 

Don Gianfranco Formenton       AprileOnLine  n.120 del 11/03/2006