"Il premier si sente un intoccabile. Sorprende il sostegno del Vaticano"

intervista a Jean-Marie Colombani, a cura di Anais Ginori

 

«Italie à la dérive». Così, su Slate.fr, versione francese del famoso sito americano, è stata titolata

l'analisi di Jean-Marie Colombani sulla situazione nel nostro paese. L'Italia sta andando alla deriva e

non se ne accorge, è questo il succo del pensiero dell'ex direttore di Le Monde, che prende spunto

dall'inchiesta di Bari sulle feste con escort a Palazzo Grazioli e Villa Certosa. «Quello che sta

succedendo da voi un segnale d'allarme per tutta l'Europa» aggiunge ora Colombani.

Cosa le sembra più preoccupante?

«In qualsiasi altro paese dell'Unione europea gli elementi raccolti dai magistrati avrebbero

conseguenze certe sul piano giudiziario. Mi sembra che il vostro primo ministro si comporti come

un intoccabile, che anzi si senta in diritto di attaccare le poche voci che lo criticano. Ma ciò che è

più interessante sul lungo periodo è capire le ripercussioni politiche di questa vicenda».

Il possibile erede di Berlusconi?

«Bisognerebbe intanto capire quando Gianfranco Fini avrà il coraggio di prendere la guida di quella

parte della destra che definirei "civilizzata". Al tempo stesso, il fatto che Berlusconi sia ora più

fragile, meno libero e più ricattabile, permette alla Lega Nord di dettare condizioni e imporre al

governo leggi sull'immigrazione o dibattiti su simboli dell'unità del paese».

In Francia Berlusconi sarebbe stato costretto a dimettersi?

«La questione non si pone neppure. In qualsiasi paese europeo un politico coinvolto in uno scandalo

del genere verrebbe come minimo allontanato da qualunque responsabilità di governo. E per

cominciare, avrebbe dovuto rispondere alle tante domande che gli sono state rivolte».

Nei primi tempi la stampa francese si è mostrata prudente nel raccontare lo scandalo. Come

mai?

«Per tradizione, rispettiamo la linea di confine tra vita pubblica e privata. È un atteggiamento che ha

contato anche in questa vicenda».

Lei ha anche accusato la Chiesa di andare contro i propri principi.

«Per me, la vera sorpresa in questa vicenda è il muto sostegno che Berlusconi continua ad ottenere

dal Vaticano. Con lui, quello che la Chiesa predica ogni giorno è stato contraddetto in maniera

chiara e lampante. Si parla proprio di quello che la Chiesa ha più a cuore. La morale, pubblica e

privata. Incomprensibile, davvero».

         la Repubblica     17 agosto 2009