«Questa legge non ci piace perché è contro i diritti»
intervista ad Andrea Olivero, presidente delle Acli, a cura di Gemma Contin


Alla Chiesa cattolica la legge sulla sicurezza non piace per niente. Si è pronunciato contro il
Vaticano, la Conferenza Episcopale, la Charitas, Famiglia Cristiana, Avvenire. Che questa legge è
"immorale", sbagliata e contro i diritti umani, ce lo spiega Andrea Olivero, presidente delle Acli.

Cosa ha suscitato l'indignazione del mondo cattolico?
Riteniamo che sia profondamente sbagliato e ingiusto portare avanti l'equazione che "straniero vuol
dire delinquente". Il provvedimento è sostanzialmente basato su questo assunto. Voglio dirlo
completamente: l'assunto che "straniero irregolare è delinquente" è un tragico errore, e il caso
"badanti" è esemplificativo. Non è giusto associare la condizione di "irregolare" con la condizione
di "delinquente", perché la maggioranza delle persone oggi regolarmente nel nostro Paese è passata
da un periodo di irregolarità. Dico di più: questo decreto criminalizza lo stato dello straniero. In
realtà introduce diversi elementi che non sono contro gli stranieri clandestini, ma sono tout court
contro gli stranieri.
Se è per quello anche contro i senza fissa dimora, i senza alloggio, eccetera.
Infatti. Se andiamo a vedere che viene richiesta un'abitazione con tutti i requisiti sanitari, si sa che ci
saranno difficoltà, anche se in generale non riguardano gli italiani. Riguardano però una grande
platea di residenti, in qualche caso anche di famiglie italiane, sapendo perfettamente che nel nostro
Paese c'è un problema abitativo molto rilevante, soprattutto nei centri urbani delle grandi città. Una
difficoltà aggiuntiva per gli strati meno abbienti, non solo per gli stranieri, regolari e irregolari.
Ai quali si chiede anche la tassa di soggiorno.
Una tassa che inibirà la regolarizzazione, perché variando tra 80 e 200 euro a persona, significa che
per una famiglia con un padre, una madre e due figli, andrà a incidere in maniera mortale. Ogni
anno questi dovranno pagare "una sberla" fino a 800 euro per quattro persone, sapendo anche che in
media le paghe dei cittadini stranieri regolarmente registrati nel nostro Paese sono inferiori di un
40% rispetto a quelle degli italiani, a parità di lavoro svolto.
C'è chi guadagna 400-500 euro al mese.
Ci sono zone del Paese in cui si guadagnano cifre minime, anche se il dato ufficiale, diciamo di
mercato, dovrebbe essere un po' più alto, quando è regolato dai contratti collettivi. Comunque
chiedere una tassa di questa entità significa scoraggiare il lavoro regolare; e significa che questo
decreto ha la valenza di criminalizzare l'immigrazione tout court, non l'immigrazione irregolare.
Non si penalizzano così anche le famiglie ospitanti?
Ci sono circa 500mila famiglie che oggi rischiano di essere fuorilegge e di incorrere in sanzioni
gravi previste per chi ospita uno straniero. Ma la maggiore presa in giro, nella stragrande
maggioranza dei casi, è di dover fare una sostanziale autodenuncia che è già stata fatta un anno e
mezzo fa.
Con le famose "sanatorie"?
Si chiamavano "flussi", ma nessuno crede alla barzelletta delle chiamate nominative a distanza di
collaboratrici sconosciute. Era chiaro che si regolarizzavano persone già presenti e fino a quel
momento irregolari. Oggi si potrebbero acquisire i nominativi e individuare senza oneri famiglie e
badanti. Però le famiglie sono spaventate e tenderanno a liberarsi delle straniere che lavorano in
casa, con il risultato che ci saranno migliaia di anziani senza assistenza.
A causa dei processi?
Anche, benché sarà uno degli aspetti maggiormente inapplicabile. Pensare di svolgere un milione di
processi, seppure davanti a un giudice di pace, è illusorio. Mi chiedo se è giusto introdurre una
legge fortemente simbolica ma che in sostanza non sarà applicata, e credo che questo sia un modo
per aumentare l'illegalità. Non credo che così si dia grande sicurezza ai cittadini.
Insomma, non le piace.
Non ci piacciono le leggi "contro". Noi pensiamo che ci debbano essere leggi a favore: per le
persone, per i diritti, per i diritti umani. E questa è una legge contro i diritti umani.
Che dice delle ronde?
Anche quelle sono contro, e sono sbagliate. Perché anziché finanziare le ronde non si sostiene il
volontariato, che da anni aiuta le persone a uscire dalla disperazione e dall'illegalità?

Liberazione  4 luglio 2009