Dopo le dichiarazioni del Commissario per i diritti umani Hammamberg, arrivano altri segnali inquietanti sull'isolamento del nostro paese. Infatti, il Commissario alla giustizia Jacques Barrot, rispondendo alla interrogazione di un gruppo di eurodeputati della Sinistra, ha ribadito la tesi che i medici non possono denunciare i clandestini, e che gli immigrati, siano essi regolari o irregolari, devono poter godere, a pieno titolo, dei diritti espressi nella Carta dei diritti fondamentali della UE: ossia il diritto alla dignità umana, alla vita, alla non discriminazione e alla salute
Le preoccupazioni del Commissario Hammarberg,
che chiede al Governo italiano di rivedere il ddl sulla
sicurezza, è la conferma che la criminalizzazione degli
immigrati, nascosta dietro l'alibi della sicurezza e del
terrorismo, viola gli standard di legalità internazionale e
rischia di condurre l'Italia verso una deriva xenofoba e
razzista.
Questa è una delle considerazioni che emergono dal rapporto,
reso pubblico dal Commissariato per i Diritti Umani del
Consiglio D'Europa, che fa seguito alla visita di Hammarberg in
Italia, nel gennaio scorso.
Pur riconoscendo i problemi che i flussi
migratori comportano per gli Stati europei, il Commissario
critica decisamente le nuove misure legislative
sull'immigrazione e sull'asilo che sono state adottate
dall'Italia: come quella che criminalizzano i migranti
irregolari o la possibilità dei medici di denunciare i
clandestini che accedono al sistema sanitario.
Ancor più preoccupanti sono le deportazioni avvenute, in
particolare dall'Italia in Tunisia. Secondo rapporti
attendibili, infatti, in alcuni casi i deportati sono stati
sottoposti a tortura nel paese di arrivo.
Il commissario punta il dito sulle azioni compiute dalle
autorità di uno stato democratico come l'Italia, che violano,
nei fatti, un fondamentale diritto dell'uomo stabilito
dall'Europa: quello che proibisce, in assoluto, l'uso della
tortura o di punizioni degradanti ed inumane.
Per questo il Commissario si pronuncia contro i ritorni forzati
in quei paesi che hanno una storia di uso comprovato della
tortura, anche quando si nascondono dietro le assicurazioni
diplomatiche.
E' un richiamo molto serio nei confronti del
governo italiano al quale Hammarberg chiede di rivedere
urgentemente le norme in questo campo, per renderle conformi
alle misure obbligatorie stabilite dalla Corte europea dei
Diritti dell'Uomo.
Un segnale inquietante sull'isolamento del nostro paese viene
anche dalla risposta della Commissione europea. Infatti, il
Commissario alla giustizia Jacques Barrot, rispondendo alla
interrogazione di un gruppo di eurodeputati della Sinistra, ha
ribadito la tesi che i medici non possono denunciare i
clandestini, e che gli immigrati, siano essi regolari o
irregolari, devono poter godere, a pieno titolo, dei diritti
espressi nella Carta dei diritti fondamentali della UE: ossia il
diritto alla dignità umana, alla vita, alla non discriminazione
e alla salute.
Come italiano e come deputato europeo sono doppiamente preoccupato per la deriva del governo Berlusconi che, sotto il ricatto ormai evidente della Lega, sta allontanando sempre più il nostro paese dall'Europa dei diritti.
Umberto Guidoni, Aprile online17 aprile 2009
*Parlamentare Europeo di Sinistra e Libertà