"LE
GRIDA OSCENE DEI VESCOVI E I LORO VENALI
SILENZI". PARROCO INDIGNATO PER L'ESENZIONE
DELL'ICI ALLA CHIESA
L'AQUILA
Indignazione, dolore e, malgrado tutto,
speranza. Per don Aldo Antonelli, parroco di
Antrosano, in provincia dell'Aquila, tacere non
è più possibile: di fronte a provvedimenti come
l'esenzione Ici per gli immobili della Chiesa
(almeno per ora scongiurata; v. notizie
precedenti) qualcuno dovrà pure avere il
coraggio di denunciare "l'immoralità devastante"
del fare "incetta di regalie e privilegi" mentre
i semplici cittadini sono obbligati a sacrifici
e rinunce. Contro il "silenzio venale" della
gerarchia, allora, don Aldo alza il suo grido di
indignazione. E il suo invito alla resistenza.
Di seguito il suo intervento.
Di fronte alla vergogna di leggi-foraggio, che
poi diventano, lo sappiamo bene, leggi-bavaglio
(l'immissione in ruolo dei professori di
religione e l'esenzione Ici per gli immobili di
proprietà della Chiesa) noi fedeli e semplici
sacerdoti non possiamo tacere. Se noi tacciamo
grideranno la pietre!
Stando così le cose, essendo dura guardare
avanti, non ci resta che guardare in dietro e
rileggere le stupende parole della Lumen Gentium:
"La Chiesa non pone la sua speranza nei
privilegi offertile dall'autorità civile. Anzi
essa rinunzierà all'esercizio di certi diritti
legittimamente acquisiti, ove constatasse che il
loro uso può far dubitare della sincerità della
sua testimonianza o nuove esigenze esigessero
altre disposizioni" (n. 76).
Evangeliche, frutto di un amore appassionato per
il mondo, quello stesso mondo per cui il
Nazareno ha dato la vita, queste parole
sembrano, ormai, echi lontani di una Chiesa che
non c'è più.
Una distanza siderale le rende eco flebile di
voci ormai silenti.
Una domanda si pone, irreprimenda: "Cosa hanno a
che fare questi nostri vescovi, viscidi
adulatori dell'altrui parola, con quell'assise
meravigliosa che nel Concilio Vaticano II
ammaliò il mondo intero, profetica risonanza,
quella sì, della di Lui Parola?".
Fa male, ferisce a sangue e rapina speranza
questo silenzio venale di una gerarchia capace
solo di gridare all'untore.
E non la lambisce neppure il dubbio della
immoralità devastante che la attraversa in
questo fare incetta di regalie e privilegi nel
mentre che i semplici cittadini sono chiamati a
rinunce e sacrifici!
Meno ci scandalizza, anche se lo sdegno, dentro,
ci morde, la blandizie di un governo aduso a
carezzare il clero e bastonare il popolo!
Non più, quindi, "Libera Chiesa in Libero
Stato", ma "Piccolo Stato in infida chiesa"!
A noi, duri a non abbandonar speranza, non resta
altro che resistere, resistere, resistere!
Antrosano
(AQ) 11 Ottobre 2005
don
Aldo Antonelli da ADISTA
NOTIZIE n. 71 18/10/05
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