NASSIRIYA, DUE ANNI DOPO: IO NON DIMENTICO
Sabato 12 novembre ricorre il
secondo anniversario della strage compiuta in Iraq contro il contingente
italiano: ci furono 22 morti.
La mia coscienza e il fatto che sono un credente cristiano non mi permettono di
dimenticare…
Non dimentico i volti di quei poveri ragazzi… Non dimentico i volti straziati
dal dolore dei familiari…
Non li dimenticherò nell'Eucarestia che sabato celebrerò, li ricorderò al
Signore della vita, quando la liturgia invita la comunità ad innalzare preghiere
per tutti i defunti.
Ma non voglio dimenticare perché sono morti…
Sono morti per mano di assassini, ma sono morti anche per l'insensa-tezza di una
guerra ingiusta, poiché per il vangelo (cioè il libro di coloro che si
definiscono cristiani!) non esiste guerra giusta; illegittima, senza l'av-vallo
dell'Onu: anche il Papa di allora, Giovanni Paolo II, aveva affermato con
coraggio e forza che si trattava di un intervento immorale, ma, allora, il Papa
e la Chiesa non furono ascoltati. Vengono ascoltati solo quando fanno interventi
consoni alle proprie ideologie politiche…
Ci hanno detto che andavano in nome della Patria, ma la maggioranza del popolo
italiano era contraria all'uso della forza; ci hanno detto che andavano a
difenderla, la Patria, ma contro quali attacchi? Ah già… guerra preventiva!
Ci hanno detto che bisognava fermare Saddam, perché era un delinquente,
sanguinario, che torturava, commetteva omicidi di massa, bruciava con armi
chimiche gente inerme… Che aveva armi di distruzione di massa, la bomba atomica…
Siamo andati per esportare democrazia, civiltà, benessere…
Ora, se siamo onesti e documentati, osserviamo con cura quanto è accaduto e
accade in Iraq: le armi di distruzione di massa non sono ancora state trovate;
l'informazione che Saddam stava per procurarsi uranio per fabbricare la bomba
atomica - lo leggiamo sui giornali - è falsa… addirittura questa fonte è
italiana (Sismi): lo scandalo Ciagate che sta investendo la Casa Bianca ne è la
prova!
Democrazia e benessere?
A parte le elezioni farsa, in Iraq è in atto una guerra spaventosa che sta
devastando il Paese: ogni giorno arrivano notizie di attacchi suicidi; e i morti
serviti durante le ore dei pasti dai telegiornali non ci fanno più neanche
effetto. Le fonti parlano di 30.000 morti civili! Ma non contano, sono effetti
collaterali, incidenti di percorso…
Saddam torturava - è vero - ma non posso dimenticare quello che è accaduto ad
Abu Ghraib (tutto documentato).
Saddam bruciava migliaia di persone. Ma le rivelazioni scandalo che da pochi
giorni stanno emergendo sull'assedio finale di Falluja dello scorso novembre (!)
dove le mettiamo?
Gli americani hanno usato fosforo bianco e napalm contro i civili (stile
Vietnam), come testimoniato da ex marines, i quali erano presenti (tutto
documentato da un'inchiesta di Rai news24. Nell'inchiesta, curata da Maurizio
Torrealta, vengono trasmessi anche documenti altamente drammatici che riprendono
gli effetti dei bombardamenti sugli insorgenti iracheni, ma anche su civili,
donne e bambini di Fallujah, alcuni dei quali sorpresi nel sonno. Il filmato
mostra inoltre un documento che testimonia l'uso in Iraq di una versione del
napalm, chiamata MK77. L'uso di queste sostanze incendiarie su civili è vietato
dalle convenzioni dell'Onu del 1980. Mentre l'uso di armi chimiche è vietato da
una convenzione che gli Stati Uniti hanno firmato nel 1997).
Ora, come posso dimenticare tutto questo!?
Quando sabato 12 qualcuno farà delle celebrazioni in memoria dei caduti di
Nassiriya, sarebbe onesto che questo non lo dimentichi; sarebbe disonesto e
ingiusto pure nei confronti di quei ragazzi: morti non per la libertà, per la
giustizia, per la pace, ma per la prepotenza di alcuni che ritengono di
risolvere i problemi con la forza; mandati a morire, per condannare i misfatti
di un dittatore, da coloro che si sono macchiati degli stessi delitti.
Con quale coraggio alcuni continuano a raccontarci di una guerra giusta,
doverosa, utile?
Con quale coraggio per lo più si tace nella Chiesa, dalla quale non ho sentito
la minima condanna? Ho sentito alzare la voce per difendere i diritti della
famiglia e delle scuole private, ma le famiglie irachene decimate dalle bombe
intelligenti non hanno diritti? I bambini iracheni non avevano diritto di andare
a scuola, invece di trovare la morte sulla strada?
Perché per loro nessun vescovo, se non qualche caso isolato ed emarginato, non
lo ha detto, gridato, denunciato?
Quanto ancora alla notte, sentinella?
Quanto ancora dovremo aspettare finché la Chiesa prenda le distanze dal potere e
sia libera di dire il vangelo "tutto" e a "tutti"?
Quanto ancora dovremo aspettare finché la Chiesa tagli il cordone ombelicale dei
privilegi e sia profetica in una storia che ha sete di Cristo e della sua
liberazione integrale dell'uomo?
Quanto ancora dovremo aspettare finché un vescovo (successore degli apostoli)
invece di aizzare alla guerra si faccia testimone e annunciatore della
nonviolenza?
Quanto ancora le nostre comunità cristiane se ne resteranno rintanate nelle
sagrestie bruciando incenso per le solenni liturgie, invece di uscire dal tempio
per proclamare con la vita che il Dio di Gesù Cristo è il Dio della vita, che si
sporca le mani con la storia dell'uomo, soprattutto con quello povero, affamato,
assetato, nudo, straniero, ammalato, carcerato…
Fino a quando? Il silenzio su questi fatti è terrificante, fa rumore, è
scandaloso…
Non dimentico i ragazzi di Nassyria. Non dimentico le migliaia di vittime civili
massacrate dai bombardamenti, dal fosforo bianco e dal napalm Usa.
di don Antonello Solla parroco di S. Grato di Saluggia - Vercelli da: Adista documenti n. 80 novembre 2005