Matteoli alle crociate
Aiuto
arrivano i fondamentalisti! Ormai sono molti i politici che rincorrono l'onda
lunga che si sta alzando dalle stanze vaticane e che nei prossimi anni rischia
di investire in pieno il nostro paese.
Ruini e Ratzinger, convinti detrattori del relativismo e delle conseguenze di un
pensiero che predilige la relazione all'identità, continuano a fare proseliti.
Così, dopo Marcello Pera, presidente del Senato e leader fondamentalista dopo le
dichiarazioni contro il meticciato gridate dal palco di Comunione e Liberazione
la scorsa estate, ecco farsi avanti un nuovo crociato da "coup de teatre":
Altero Matteoli.
Il Ministro dell'Ambiente e deputato di Alleanza nazionale è stato protagonista
nei giorni scorsi di un'iniziativa singolare: imporre l'affissione si un
crocifisso in ognuna delle 1039 stanze del palazzo del ministero. L'iniziativa
realizzata su iniziale suggerimento della Cisl – appellatasi a una ordinanza
della Corte costituzionale che ha riconosciuto la legittim ità dell'esposizione
in pubblico del simbolo religioso - ha trovato la spinta ideologica
inequivocabile del ministro: "L'apposizione, in ogni stanza del Ministero,
testimonierà e confermerà la condivisione anche da parte dell'Autorità politica
di insegnamenti millenari di fratellanza e tolleranza, specialmente in un
momento storico nel quale i valori dello spirito vengono troppo spesso messi da
parte per esaltare quelli della materialità e della competizione senza regole e
l'uomo si trova ad essere bersaglio di messaggi privi di qualsivoglia contenuto
spirituale e morale. Per quanto detto si è reputato che la presenza del
crocifisso in ogni stanza contribuirà a lanciare un messaggio spirituale, tale
da determinare lo sviluppo di una positiva coscienza individuale e collettiva e
un punto di riferimento culturale di elevatissimo contenuto sociale".
Il ministro si è fatto addirittura carico della spesa per non gravare
ulteriormente sul bilancio erariale.
Ma come è possibi le che il ministro di uno Stato laico prenda simili
iniziative? Non crediamo di ferire il sentimento e la sensibilità di nessuno
dicendo che – a questo punto - sarebbe stato più giusto in uno Stato come
l'Italia dove convivono popoli diversi, appendere sui muri del ministero tutti i
simboli delle religioni presenti nel nostro paese: la croce, la mezzaluna, la
stella di Davide, il tao, il Budda, l'aum e il lingam di Shiva induisti,
eccetera.
Il voler imporre ad ogni costo è sintomatico. Nasconde la paura del confronto,
del dialogo, della reciprocità tra le culture e quindi anche tra le religioni.
"Ed i servitori di Dio misericordioso sono coloro che camminano sulla terra
in umiltà, e quando l'ignorante si rivolge a loro, essi dicono "Pace!" (Sura
XXV, v. 63).
I valori dello spirito di cui lei parla per sostenere la sua scelta, signor
ministro, sono un patrimonio dell'umanità, appartengono a tutti. Pensi, persino
ai musulmani
da www.aprileonline.info n° 34 del 22/10/2005