Lutero, dove sei?
guido ambrosino

 Ma perché non si trova un Lutero che vada a inchiodare una paio di tesi - non ne servono 95 - sul portone del Duomo di Colonia? Tanto per ricordare ai pellegrini che in quella città sarebbero dovuti andare per adorare «Lui», quello con la maiuscola. E non a osannare il suo vicario in terra. Che predica galleggiando sulle acque manco fosse Cristo sul lago di Genezareth (solo che Lui lo faceva da una sgangherata barca di pescatori, e non su una supernave). Altro che ritorno della religiosità. A Colonia si celebra l'idolatria papista. Per far stare più in alto il feticcio biancovestito, gli hanno pure costruito una collina, da dove oggi dirà messa. Sopra la collina, un baldacchino di plastica, che a detta degli architetti ricorderebbe una «nuvola bianca»: così al popolo dei tifosi sembrerà che le parole di Benedetto vengano direttamente dal cielo. È mai possibile che nell'anno di grazia 2005 ci si debba andare a genuflettere nel duomo di Colonia davanti alle (presunte) ossa dei (presunti) magi? E che per tutto questo si possa poi «lucrare» pure un'indulgenza plenaria? E che dire poi del commercio di t-shirt con le sante immagini del papa, delle sponsorizzazioni più dubbie, dell'uso di denari pubblici per finanziare a sbafo la kermesse? Se questa è la superiore civiltà cristiana, a cui l'Europa dovrebbe richiamarsi in radice, buonanotte.


 il manifesto 22/08/05

 

 

 

 

La croce gonfiabile

 

Il palloncino cruciforme, facilmente soggetto a bucature, non farebbe paura anche al più mite dei demoni

 

 

 

Nulla di essenziale, sia chiaro, ma i giovani colonialisti che imbracciano le croci gonfiabili mi hanno un po’ turbato. Che c’ è di male? È un gadget da papaboy (girl in questo caso…), in fondo semplice da trasportare, non ingombrante e di grande effetto una volta ben gonfiata a misura! Già, ma la croce deve essere leggera? Lieve da portare, facile da richiudere nel suo scatolino e da gonfiare secondo la bisogna perché faccia effetto? Non lo so è un problema forse stupido, le ragazzette di sana polpa imbracciano fiere la croce palloncino e la sventolano garrule.
Già, ma se non sbaglio a Colonia un crocione di legno che sovrastava la folla si è schiantato con una ventata e hanno dovuto rimetterlo insieme con una bella toppa imbullonata, sarà un caso? Sta di fatto che la croce gonfiabile forse sembrerà una divertente trovata, in linea con la spensieratezza e l’ euforia oratoriale dei giovani integralisti, ma condanna il simbolo a una terribile vulnerabilità.
C'è chi ha costruito croci con il filo spinato se non c'era di meglio a disposizione, c’ è chi le ha disegnate sul muro di un carcere con il proprio sangue, c'è chi ha rischiato di essere ucciso o è stato proprio ucciso per averne una addosso. Ora grazie a dio tutto questo non è più necessario, ma il palloncino marrone cruciforme è veramente troppo facilmente soggetto a bucature, non farebbe paura anche al più mite dei demoni.

 

tratto da: Golem    Notizia del 23 agosto 2005 - 10:09