Il limbo fuori dalla Storia
Limbo,
addio: sembra che il Vaticano stia per dichiararne la scomparsa. La notizia a
molti sembrerà irrilevante ma è invece sconvolgente per chi è abituato a una
tradizione cattolica irremovibile. È vero che l'esistenza del limbo non ha mai
goduto della considerazione di un dogma vero e proprio, ma è anche vero che da
qualche secolo e fino a ieri ha fatto parte della dottrina cattolica più
ufficiale. L'ultimo catechismo (il «compendio», firmato Ratzinger è del 2005)
non ne parla, ma ancora il catechismo di Pio X (1912) insegnava (e i piccoli
imparavano a memoria): «I bambini morti senza battesimo vanno al Limbo, dove non
godono Dio, ma nemmeno soffrono: perchè, avendo il peccato originale e quello
solo, non meritano il paradiso, ma neppure l'inferno e il purgatorio». Una
dottrina difficile, un compromesso. Dante stesso aveva dedicato un canto del
Purgatorio al limbo, là dove «sanza speme vivemo in disio» aveva dichiarato
stupendamente lo stesso Virgilio. Un luogo strano che, però, la dottrina
collegava strettamente con il dogma - questo si vero e proprio - del peccato
originale. La dottrina, però, con il passare degli anni era diventata sempre più
insostenibile. A darle il colpo di grazia, fra le altre, due prese di coscienza
tipiche della cultura moderna. Da una parte, l'evoluzionismo, anche quello
accettato da Roma, ha reso a dir poco più incerta la discendenza di tutti dal
solo Adamo: una linea, questa, che con il tempo è apparsa sempre meno diretta ed
univoca. Poi, la consapevolezza, in stretto rapporto con le questioni più
attuali, della quantità enorme di bambini morti prima di nascere, che la chiesa
cattolica considera già persone umane: perciò la condanna dell'aborto come
omicidio.
La dottrina relativa al limbo, quindi, è resa ancora
più strana dal dibattito sull'aborto: ben più degli altri luoghi
dell'oltretomba, paradiso, inferno e purgatorio, il limbo sarebbe
affollatissimo. Una forte limitazione alla salvezza universale che Gesù avrebbe
operato, ma soltanto fino a un certo punto: troppi ne resterebbero fuori, e non
per propria colpa. Forse per questi, ed altri motivi, il pensiero cattolico ha
cominciato a dubitare del limbo, fino alla attuale esclusione dalla dottrina
ufficiale. Che i bambini morti senza battesimo siano accolti fra le braccia
divine, dunque, anche perché, secondo la dottrina cristiana più accreditata -
soprattutto protestante - neppure gli adulti buoni lo hanno veramente meritato.
L'addio al limbo non può non rallegrare i credenti. Sia perché si è eliminata
una stranezza, sia - soprattutto - perchè si è dimostrato che anche
l'insegnamento cattolico può cambiare. Segno dei tempi, accettazione delle
correzioni e delle incertezze: sia sul piano dottrinale che, speriamo, su quello
etico. Lo stesso concilio Vaticano II, del quale celebriamo il quarantennio in
questi giorni, aveva dichiarato che la chiesa cattolica non è al di fuori della
storia ma partecipa volentieri alle sue vicissitudini.
FILIPPO GENTILONI il manifesto 4/12/05