LETTERA DI ALEX ZANOTELLI AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ROMANO PRODI

 

Egregio presidente del Consiglio dei Ministri,

pax et bonum. Le auguro di cuore che questa antica benedizione

 francescana che raccoglie quella ebraica dello Shalom (pienezza di

 vita) diventi il suo programma di governo. Io avevo tanto sperato che

 il suo governo avrebbe riportato l'Italia a essere Paese non piu' in

 guerra con altri Paesi, come prevede la Costituzione italiana

 (art.11). Purtroppo non e' stato cosi'. Ne prendo atto con rammarico.

 Devo confessarle che non me lo aspettavo. Non mi aspettavo la

 decisione di rimanere in Afghanistan. Una guerra ingiusta contro un

 popolo che non ci aveva fatto proprio nulla. Ma soprattutto non mi

 aspettavo una politica che mira a rendere l'Italia un Paese armato e a

 immetterlo nel complesso militar-industriale mondiale.

 I fatti sono sotto gli occhi di tutti:

1. Il suo invito, lo scorso settembre durante la sua visita in Cina di

 porre fine all'embargo europeo e italiano per la vendita di armi al

 colosso cinese, e' stato per tanti di noi un primo colpo al cuore.

2. La finanziaria di quest'anno ha stanziato 22 miliardi di euro per

 la Difesa. Un aumento del 12% rispetto all'ultima finanziaria del

 governo Berlusconi. Siamo al settimo posto al mondo per le spese

 militari.

 3. Nella finanziaria di quest'anno l'articolo 113 istituisce "un fondo

 per le esigenze di investimento della difesa" cioe' per la ricerca

 militare. Si tratta per i prossimi tre anni di qualcosa come quattro

 miliardi e mezzo di euro. E' un fatto di estrema gravita'.

 4. Il sottosegretario alla difesa, on. Forcieri, ha firmato a

 Washington lo scorso febbraio il protocollo di intesa su produzione e

 sviluppo del caccia F-35 (Joint Strike Fighter). Se ne costruiranno

 oltre 4.500 esemplari al prezzo di 45 milioni di euro cadauno. Per

 questo progetto l"Italia dovra' stanziare subito un miliardo di euro.

5. La decisione di ampliare la base americana di Vicenza (aeroporto

 Dal Molin) presa dal suo governo contro la forte opposizione della

popolazione vicentina e' molto grave.

6. Il rafforzamento delle basi militari americano e Nato, soprattutto

 nel Sud Italia, che diventa la nuova frontiera della guerra al

 terrorismo. La base di Sigonella (Sicilia) e' in procinto di essere

 triplicata, mentre Napoli diventa la nuova sede del Supremo comando

 navale americano di pronto intervento che giochera'

 tramite il "Comando dell'Africa" (Afri-Com) un ruolo notevole per il

 controllo americano del continente nero.

7. La firma, lo scorso febbraio di un memorandum di accordo quadro per

 fare entrare il nostro Paese sotto l'ombrello dello "Scudo"

 antimissile. Un accordo negato all'inizio dal suo governo e in un

 secondo tempo, ammesso. Cosi' l'Italia e la Polonia sono dentro il

 programma dello scudo antimissile mentre Grecia e Turchia non lo hanno

 accettato. Questo spacca ulteriormente l'Unione Europea e fa infuriare

 la Russia che grida alla "minaccia".

  8. Secondo il rapporto del suo governo presentato in parlamento lo

scorso marzo, l'Italia ha venduto armi per un valore di oltre 2,19

 miliardi di euro con un aumento di vendite del 61% rispetto all'anno

 precedente. Grossi affari per le banche armate, ma soprattutto per il

 suo governo che e' il maggior azionista delle fabbriche di armi

italiane.

 

Da tutto cio' mi sembra ovvio affermare che il suo governo sta

 marciando a piena velocita' verso una militarizzazione del territorio

 e verso l'inclusione dell'Italia nel complesso militare-industriale

 mondiale. Che questo avvenga proprio sotto un "governo amico"

 coperto da una "stampa amica" proprio non riesco ad accettarlo. E piu'

 grave ancora, mentre troviamo i soldi per le armi, non li troviamo per

 la solidarieta' internazionale (siamo fanalino di coda nella lista Ocse per l'aiuto ai

Paesi impoveriti). E non troviamo neanche 280 milioni di euro per

pagare il "Fondo globale" per la lotta all'Aids, come era stato

 promesso ai vertici G8.

Presidente, che delusione! Soprattutto che tradimento dei poveri!

 Le auguro che l'urlo degli impoveriti che per dodici anni ho ascoltato

 nel mio corpo nella baraccopoli di Korogocho giunga al suo orecchio e

 l'aiuti a cambiare rotta.  Sono solo un povero missionario comboniano.

 

padre Alex Zanotelli       Napoli, 27 aprile 2007