LETTERA APERTA ALL'ON. VELTRONI

di Alex Zanotelli



Caro onorevole, jambo!

Penso che il viaggio in Africa e la visita a Korogocho sia stato un evento
importante per te personalmente. Ti sarai accorto che vedere con i tuoi
occhi e sentire con il tuo naso è tutt'altra cosa che guardare gli esclusi
in televisione o leggerli nelle statistiche. Penso che le sofferenze dei
poveri hanno cominciato a cambiarti come uomo: in questo ti sento vero e
incero.
Come leader politico ti ringrazio perché stai tentando di mettere l'Africa e
la povertà globale al centro del dibattito. Non vorrei però che le
sofferenze dei poveri diventassero semplicemente oggetto di  manipolazioni,

tatticismi e furbizie per ottenere consensi elettorali.
Per questo ho sentito il dovere di scrivere questa lettera aperta in cui
esprimo la mia maniera di guardare alla realtà e ciò che da questo sguardo ne consegue.
Io guardo il mondo stando dalla parte degli impoveriti, cioè dalla parte
dell'80% dell'umanità. Lo faccio come credente perché tutta la tradizione
biblica, ebraica e cristiana, da cui provengo sta dalla parte degli esclusi,
perché il Dio di Mosè non è il Dio dei faraoni o di Clinton, ma il Dio dei
crocefissi.
Per la prima volta nella storia, il mondo è retto da un unico sistema:
l'Impero del denaro, il cui cuore è la speculazione finanziaria. Mai nella
storia si era visto un impero tanto vittorioso e talmente suadente, grazie
alla forza dei mass media, da prenderci tutti nella sua ideologia.
Viviamo in un sistema economico dove il 20% degli uomini si pappa l'82%
delle risorse a spese del resto dell'umanità. Il 20% dei più poveri ha a
disposizione solo 1,4% dei beni. Per me questo è un sistema di peccato. E la
politica che cosa fa? Oggi la politica è al guinzaglio dell'economia,
totalmente asservita ad essa.
Questo sistema di oppressione si regge sullo strapotere delle armi:
spendiamo ogni anno 800 miliardi di dollari in armamenti (ma il Muro di
Berlino non era crollato?). A che cosa ci servono? Per difendere i nostri
privilegi dalla minaccia dei poveri.
Non dimentichiamo che chi vive nell'opulenza e la difende a denti stretti
pone anche una gravissima ipoteca ambientale. Molteplici studi ci dicono che
abbiamo non più di 50 anni per cambiare: è in ballo la vita del pianeta.
L'Impero del denaro uccide quindi con la fame (30 milioni: un "olocausto"
ogni anno), con le armi (conflitti africani, regimi repressivi, guerre
stellari), con la distruzione dell'ambiente, con la distruzione delle
culture.
È un sistema di morte che ci interpella tutti, credenti e non, perché mina
la vita stessa.
Se questa analisi è vera e condivisibile, dobbiamo smetterla di raccontarci
la storia di un "sviluppo sostenibile". O cambiamo rotta o cadiamo nel
baratro.
Tocca alla politica reinventare la politica e reinventare anche lo stato,
perché l'economia ritorni a servire la polis. La politica e il far politica
devono rispondere alle esigenze della gente e soprattutto della vita, della
vita per tutti.
Caro onorevole, hai il coraggio di un'azione politica alternativa che
risponda ai bisogni del paese e del pianeta?
Permettimi alcune domande alle quali chiedo una risposta pubblica.
1) Sei d'accordo con questa analisi del sistema economico-politico? E se sì,
sei disponibile a tradurla in programma politico concreto?
2) Sei disposto a portare queste istanze al vertice dei G8 a Genova il
prossimo anno?
3) In vista dell'imminente vertice di Praga, come giudichi le politiche di
aggiustamento strutturale imposte dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario
Internazionale ai paesi impoveriti?
4) Qual è la tua posizione sul Mai (Accordo multilaterale sugli
investimenti), sul cosiddetto Nafta per l'Africa e sulle politiche
dell'Organizzazione mondiale del commercio?
5) Sei disposto a contrastare i progetti di "guerre stellari", a
delegittimare una Nato usata per la politica imperiale? (Nel nostro piccolo,
come mai il disegno di legge per controllare produzione ed export delle armi
leggere dorme ancora in Parlamento?)
6) È da poco uscito un testo importante. S'intitola Italia capace di futuro:
è frutto del lavoro di ricerca della società civile, è sottoscritto dalla
Rete di Lilliput, e ci indica come costruire un domani sostenibile nel
nostro paese. Sei disponibile ad assumerlo come programma di partito?
7) Anche se passata al Senato, saresti disponibile a rimettere radicalmente
in discussione la legge di riforma della cooperazione allo sviluppo? Così
com'è, è inaccettabile. Nasce già strozzata dalle logiche che hanno fatto
fallire le precedenti esperienze.
8) Perché non dare un segnale di sensibilità internazionale ai diritti dei
lavoratori sostenendo la proposta di legge sulla etichettatura sociale dei
prodotti di consumo? (Promossa dalla campagna "Acquisti trasparenti").
Tra qualche giorno ritornerò a Korogocho, nei sotterranei della vita e della
storia. Spero che quell'umanità dolente che anche tu hai toccato con mano,
quei luoghi di esclusione che mi fanno indignare, portino anche l'uomo
politico Veltroni a scelte economico-politiche coraggiose. Perché vinca la
vita.
Sijambo.
 

 

Alex Zanotelli ,missionario comboniano         2000