Lettera aperta a Valter Veltroni sindaco di Roma

in merito alla recente decisione di dare

il nome di papa Giovanni Paolo II alla stazione Termini

 

Spett.le Sindaco

In merito alla decisione della giunta comunale di Roma di dare il nome di papa Giovanni Paolo II  alla stazione Termini, come Gruppo Laico di Ricerca  di Roma abbiamo deciso di aderire al documento di protesta dell' assemblea delle associazioni laiche romane . 

Con questa adesione ci sentiamo di dare il nostro contributo a questa protesta, che riteniamo vicina alla  battaglia culturale, ideale e storica che da tempo conduciamo, verso ogni forma di ingerenza clericale che allontani la cosa pubblica da una stretta logica laica.

Non  sentivamo di certo la mancanza, in questi tempi di fondamentalismi, di una Roma più papalina;  era certo l'ultima cosa che ci aspettavamo da una Giunta che si proponeva  momenti che mirassero a favorire la partecipazione alla vita civile attraverso gli spazi pubblici della politica, del cinema, della cultura. 

Come Gruppo Laico di Ricerca , da anni impegnato sulla questione del rapporto tra la fede, il messaggio cristiano originale, la società e le gerarchie che hanno preteso di interpretarlo, abbiamo offerto ed espresso ripetutamente momenti di riflessione. Questo per sollecitare e contribuire a sviluppare all'interno della società civile un senso critico, in particolare sulla "questione religiosa" (la chiesa e il cristianesimo) che, fin dal quarto secolo (e la storia si ripete), con Costantino, è stata strumentalizzata per raggiungere obiettivi certamente distanti dall'originario messaggio di Cristo; messaggio di amore, pace, e certamente non di potere, che tanto ha pesato sulla nostra storia, anche recente. 

La scelta di certi personaggi-simbolo contemporanei è un modo per indicare la direzione nella quale alcuni (ma non tutti) hanno deciso di camminare verso il futuro che, invece, dovrebbe essere terreno aperto ad un’ equa possibilità di affermazione per tutti, a danno di nessuno.

Ravvisiamo quindi in questo dare il nome ad uno degli edifici simbolo della nostra città un modo per riconoscere un primato di certi valori   che non possono essere assolutamente considerati di tutti e per tutti, ma piuttosto legati ad una parte (oggi religiosa, domani ideologica, etnica ...) che spesso pretende di affermarsi come riferimento unico per la scelte (morale, scientifico, etico ...) che una società civile è chiamata a fare. Vengono così a crearsi pesanti ipoteche per il futuro che ha invece bisogno di trovare nei principi laici di tolleranza, autonomia, responsabilità i criteri centrali per amministrare la "cosa pubblica"  e per governare le società sempre più complesse in cui ci troviamo a vivere. 

In questo senso riteniamo che questa decisione di dare il nome di papa Giovanni Paolo II (legato peraltro ad una fede e ad una religiosità di tipo mediatico)  alla stazione Termini sia una scelta che divide più che unire, che  prevarica più che aprire al dialogo . Tale scelta è stata in passato più volte contrastata e oggi, in forme striscianti, si pretende di far passare nel silenzio. 

 

Signor sindaco, Valter Veltroni

 

considerato che la sua persona da anni rappresenta anche un’ istanza profonda di cambiamento della società, del territorio, della partecipazione alla vita ed alle scelte della politica (nel senso più alto ed ideale del termine), nel sottolinearle il nostro profondo dissenso, insieme a tante altre associazioni e cittadini che stanno esprimendo in questi giorni in forme diverse la loro protesta,                

La invitiamo

a fare di questa vicenda un' ulteriore occasione per riprendere un percorso di confronto aperto e di riflessione che sappia far propria la ricchezza di mille voci, di mille storie e diversità che una città come Roma rappresenta,  per riaffermare la sostanza di quei valori di laicità, in difesa dei quali  (come ai tempi della repubblica romana )  abbiamo dovuto mobilitare le parte migliore di noi.  

 

                                                                                                                         Il Gruppo Laico di Ricerca

Roma 15 gennaio 2007